TikTok estende a più paesi l’etichetta di media controllati dallo stato

TikTok, un gruppo di creatori cita il governo Usa

La piattaforma ha iniziato a contrassegnare i media affiliati alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina

TikTok aggiungerà ad account di più paesi le sue etichette che contraddistinguono i media affiliati allo stato. La società ha annunciato per la prima volta le etichette in risposta alla guerra in Ucraina, affermando la volontà di accelerare il lancio del programma al di là degli account legati alla Russia, Ucraina e Bielorussia. Diversi profili controllati dal governo come RT, RIA Novosti e TASS sono stati etichettati in seguito alla nuova politica del social. Con la mossa, TikTok espanderà le etichette ad altri 40 mercati, con molti in arrivo in futuro. I criteri prendono in considerazione elementi come l’indipendenza editoriale, la copertura, la condotta giornalistica e le fonti di finanziamento. La società non ha specificato in quali paesi saranno distribuite le etichette ma ricorda la necessità di aggiungere un percorso che gli account segnalati possono seguire per presentare ricorso, se ritengono che la designazione non sia corretta. 

TikTok sottolinea che i media possono presentare prove di indipendenza editoriale, che saranno poi valutate da esperti esterni. Nel periodo precedente alla guerra in Ucraina, i media controllati dallo stato russo hanno utilizzato TikTok per diffondere disinformazione e la piattaforma è stata inondata di contenuti sulla guerra, spesso privi di contesto o fonti. Altre piattaforme come YouTube, Twitter, Facebook e Instagram hanno etichette simili che identificano i media controllati dallo stato. Social tra cui Reddit invece sono andati oltre, vietando i collegamenti ai media statali russi dopo l’invasione. Proprio TikTok aveva in precedenza limitato l’accesso ai media statali russi in Europa; una simile mossa intrapresa da Twitter.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Leggi anche:  TikTok investirà 2 miliardi di dollari per proteggere 170 milioni di utenti