Un semplice backup non basta contro i rischi di esposizioni dovuti alla multicanalità. Servono strumenti di classificazione e conoscenza delle informazioni
Il comparto assicurativo sta vivendo una notevole crescita delle modalità digitali di ideazione, promozione e vendita dei suoi prodotti. Accanto ai pure player digitali, tutte le società di assicurazione vivono intensamente l’adozione della multicanalità. Questo fa sì che il carico di complessità e criticità che pesa sulla loro cyber security aumenti di conseguenza. «La protezione dei dati in funzione del maggiore rischio di esposizione agli attacchi, rileva Marco Coppini, channel sales executive di Veritas Technologies è solo un aspetto. Perché digitalizzare i processi significa anche poter spostare rapidamente carichi di lavoro e informazioni in ambienti fisici o virtuali diversi, renderli sempre disponibili e avere la piena conoscenza dei dati per garantire una governance adeguata e il rispetto delle normative».
Protezione, recovery e insight
È su questi tre pilastri, prosegue Coppini, che Veritas Technologies è leader di Gartner sia per le soluzioni di backup e della business continuity, sia nei campi della compliance e dell’enterprise information archiving, con famiglie di prodotti come Netbackup, Enterprise Vault e InfoScale. Ricordando i risultati della recente indagine Wakefield Research condotta su 1600 aziende in Europa, il responsabile del canale commerciale italiano ribadisce che disporre di copie di sicurezza adeguate è la vera barriera contro le conseguenze più gravi del cosiddetto ransomware. «Mettendo al centro il dato, Veritas dispone di tutti gli strumenti che abilitano la gestione del backup, il loro ripristino nella granularità voluta dal cliente, dal database al singolo messaggio di mail; e la capacità di classificare le proprie informazioni in base alle priorità del business, ottimizzando così i costi delle modalità di conservazione». Quest’ultimo è un punto essenziale nel contesto degli operatori bancari e assicurativi, passati dalla tranquilla solidità degli ambienti mainframe alle nuove architetture del cloud privato e pubblico. «Con Enterprise Vault, per esempio, è possibile spostare i volumi di dati da archiviare e ridistribuirli anche in ambienti cloud diversi, senza che questo incida sulla capacità di ripristino – sottolinea Coppini. In base alle diverse esigenze, la conoscenza permette di separare i dati più “caldi” da salvare in archivi online, in cloud o sulle appliance di storage; e dati storici, per i quali è più conveniente utilizzare tecnologie tradizionali, come i nastri magnetici».
Dai partner il supporto che serve
Questo approccio, prosegue Coppini, è molto facilitato dal supporto che i partner di Veritas sono in grado di offrire in fase di realizzazione dei progetti, attraverso opportuni servizi di assesment dei processi e dei flussi informativi. Nelle imprese assicurative, questi studi sono ancora più determinanti perché la diffusione della multicanalità non riduce, e addirittura esalta, l’importanza delle reti di intermediazione e degli agenti. I dati generati dalla relazione con i clienti diventano un patrimonio condiviso che va protetto con le stesse garanzie di continuità e compliance. «La rete commerciale, grazie a Veritas Technologies, è l’edge di una infrastruttura sempre più distribuita e diversificata che ingloba nel data center quelle che per le banche sono le filiali: centro e periferia devono essere salvaguardati allo stesso modo. Non è un caso se Veritas è presente in tutte le prime venti organizzazioni finanziarie e nelle prime venti banche commerciali del mondo».