La fiducia nei dati e il modo in cui vengono utilizzati sono requisiti importanti, insieme alla trasparenza e alla protezione di quelli che contengono informazioni personali. I dati infatti non mancano, ma prendere decisioni è sempre più difficile.
«L’obiettivo per cui sono nati i sistemi informativi è informare; ma non informare i tecnici ICT quanto piuttosto i business user affinché un’azienda sia maggiormente efficiente ed efficace sul mercato. Le pubbliche amministrazioni, in particolare, devono essere più efficienti nel fornire i servizi al cittadino», afferma Gabriele Obino, regional VP and GM Southern Europe & Middle East di Denodo. Tutto gira quindi attorno all’informazione e non attorno ai dati. I dati diventano informazione solo se calati in un contesto specifico nel quale diventano informazioni, appunto, utili per l’utente. «Negli ultimi 5 anni la crescita del volume dei dati e l’accelerazione multicloud hanno determinato un cambiamento del modello di data integration con il passaggio dall’approccio fisico a quello logico» – sottolinea Obino. «L’approccio logico consente di concentrarsi su come costruire il miglior contesto possibile nel quale selezionare il solo insieme di dati che concorre a costruire l’informazione, e di focalizzarsi su ciò che veramente serve al business, nella corretta finestra temporale. È un approccio moderno e innovativo. Le nuove architetture logiche non richiedono la replica continua dei dati come unico modo per ottenere l’agilità necessaria agli utenti business. L’architettura logica presenta tutti i dati memorizzati in un insieme eterogeneo di archivi come un singolo database che può essere distribuito in modalità as a service. Agli utilizzatori non serve sapere dove e come sono archiviati i dati. E neppure preoccuparsi di capire se provengono da un data mart, un data warehouse o da un database di produzione. In questo scenario, la chiave di Denodo è integrazione in ottica evoluta. Il problema non è lo spostamento dei dati quanto la trasparenza dello spostamento rispetto al loro utilizzo. Il valore è insito non nella proprietà strutturale del dato, ma dipende dall’utilizzo che se ne fa, dove e quando. Per questo motivo è importante avere un unico punto di accesso, facile da consultare, dove si possa conoscere ciò che i dati rappresentano ma anche assemblarli per costruire ciò di cui si ha bisogno».
MONITORARE I PROCESSI
Per monitorare i processi occorre migliorare l’accesso ai dati. Questo implica la disponibilità di un framework di gestione dei dati innovativo. «La tecnologia non serve se non produce informazioni utili al business user» – ribadisce Obino. «La data platform deve essere moderna e consentire all’utente di fare anche self-service. La piattaforma Denodo permette, in modo del tutto trasparente rispetto alla loro collocazione geografica e al formato di rappresentazione, di concentrarsi sul significato dei dati nel contesto di utilizzo. È quindi importante pensare a un livello di disaccoppiamento tra dove sono i dati e chi li utilizza, un livello indipendente dalle tecnologie in grado di assorbire tutte le complessità tecniche, geografiche e di rappresentazione. Elemento differenziante della data virtualization è proprio il disaccoppiamento dei sistemi sorgenti tra consumatori di dati e archivi. Questo “middleware” funziona da singolo strato semantico tra applicazioni aziendali e fonti dati, permettendo a ciascun tipo di utente di avere a disposizione dei “virtual data mart” su misura, senza dover applicare i dati in un nuovo repository. Si arriva quindi a un punto dove la governance e anche la sicurezza dei dati, sono centralizzate. Denodo può essere considerata l’ERP dei dati» – sottolinea Obino.
«L’innovazione data-driven e il progresso digitale non sono mai stati tanto importanti come oggi per le organizzazioni, in particolare del settore finanziario»
GOVERNANCE DEI DATI
Quasi tutte le nazioni stanno costruendo un cloud privato per il government. «È prevista un’iniziativa di cloud per tutte le istituzioni governative italiane» – spiega Obino. «I cloud privati nazionali assicurano la protezione dei dati in quanto risiedono nei confini nazionali e forniscono un punto di accesso comune a tutte le istituzioni governative. Passare a un cloud sovranazionale europeo, secondo me, è ancora prematuro». Denodo opera in tutti i settori di mercato e cresce a ritmi vertiginosi. Trainata in particolare dalle banche e dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali. Questo perché la trasformazione digitale ha portato a una crescita esponenziale della quantità di dati. Se protette e utilizzate correttamente, le informazioni legate ai dati possono abilitare opportunità molteplici sia in termini di fatturato sia di customer experience, diventando l’asset che consente alle organizzazioni di differenziarsi e migliorare la qualità dei servizi. «Nelle banche, la governance è uno degli aspetti chiave in quanto gli istituti finanziari sono sottoposti a un controllo internazionale e sovranazionale che necessita di una serie di informazioni di reporting a dimostrazione di un utilizzo dei dati corretto nei confronti di cittadini e correntisti. Lo stesso vale per i governi. La sfida sta nell’abilitare la possibilità di un accesso facilitato all’utente» – aggiunge Obino.
Oggi non si può prescindere dall’innovazione, ma banche e istituti finanziari devono poterla perseguire senza compromettere la governance e il rispetto delle regolamentazioni, un tema estremamente complesso. Che si tratti di potenziali frodi o di riciclaggio di denaro, i rischi sono frequenti e assumono forme diverse. Considerata la natura di queste attività, i servizi finanziari sono sottoposti a controlli molto rigidi in termini di data governance. Da un punto di vista normativo, lo strato logico della Data Virtualization permette alle organizzazioni di automatizzare il rafforzamento delle policy di sicurezza globali. Per esempio, è possibile fare in modo che i dati legati agli stipendi siano accessibili solo agli utenti che hanno un ruolo HR ben preciso o un determinato livello aziendale. «L’innovazione data-driven e il progresso digitale non sono mai stati tanto importanti come lo sono oggi per le organizzazioni del settore finanziario. Per questo, approcci organizzativi moderni come il Data Mesh sono destinati a giocare un ruolo fondamentale anche in futuro. Per sfruttarli al massimo e raggiungere il successo domani, le organizzazioni dovrebbero iniziare a investire già oggi nelle giuste tecnologie» – conclude Gabriele Obino. «La Data Virtualization fornisce una visione a 360° di tutte le informazioni archiviate in azienda, ed è proprio per questo che sta emergendo come elemento fondamentale per il successo nel campo dei servizi finanziari. A testimoniarlo è il numero sempre crescente di clienti, tra cui alcuni dei principali gruppi bancari a livello italiano e internazionale che stanno scegliendo Denodo per sviluppare strategie di gestione dei dati agili e in linea con le esigenze di un mercato in continua evoluzione».