A cura di Francesca Puggioni, Head of Southern Europe Cluster di Orange Business Services
Il mercato globale dell’energia sta attraversando un periodo di incertezza causato da fattori economici, carenza di manodopera e tensioni geopolitiche, oltre all’arrivo dell’inverno nell’emisfero settentrionale. Con consumi di uffici, datacenter e impianti industriali in costante aumento, è naturale chiedersi se un monitoraggio granulare dell’energia possa garantire risparmi significativi.
Prendiamo ad esempio i costi dei datacenter, che utilizzano un’enorme quantità di energia per soddisfare le esigenze di consumatori e aziende: questi potrebbero subire un aumento del 40% a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia[1], aumento che potrebbe comportare servizi digitali più costosi e, nel peggiore dei casi, rendere alcuni datacenter addirittura non più economici da gestire.
Per affrontare il problema, le aziende sono alla ricerca di modi innovativi per risparmiare energia. La casa automobilistica Renault, ad esempio, ha ridotto il consumo nei suoi siti in Francia di quasi il 10%, pari al consumo annuale di una singola fabbrica, adottando misure che comprendono una migliore gestione dei processi di arresto e avvio degli impianti.
Per quanto riguarda gli edifici, sono diversi i governi europei che stanno adottando iniziative di risparmio. In Italia, il governo limita il riscaldamento negli edifici pubblici, ad eccezione di ospedali e asili. La Spagna ha adottato un approccio più radicale, emanando un decreto che impone alle aziende di limitare l’aria condizionata a 27°C in estate e il riscaldamento a 19°C in inverno.
Sebbene questi piani di risparmio energetico nascano dalla necessità, la domanda principale è se siano in grado di rispettare impegni di sostenibilità anche a lungo termine. La transizione energetica e gli obiettivi di sostenibilità pongono sfide significative all’industria e ai governi, e le migliori tecnologie di monitoraggio energetico possono aiutare tracciando l’utilizzo di energia, evidenziando le aree con un forte consumo o dissipazione e identificando efficienze e inefficienze per risparmiare risorse preziose.
Una gestione in tempo reale dell’efficienza energetica
Orange Business Services è impegnata sul fronte della sostenibilità e del risparmio energetico nei settori dell’elettricità, dell’acqua e dell’aria. Entro il 2025, ad esempio, il 50% del nostro fabbisogno di energia elettrica sarà soddisfatto da fonti rinnovabili, rispetto al 31% registrato nel 2020.
Abbiamo già implementato tre contratti di acquisto di energia eolica o solare per raggiungere questo obiettivo in Francia, Spagna e Polonia. In Africa e in Medio Oriente, dove l’elettrificazione è particolarmente importante, stiamo cercando di implementare nostre soluzioni per aumentare l’accesso alle energie rinnovabili.
Parallelamente, stiamo lavorando su tecnologie di monitoraggio energetico progettate per raccogliere dati sul consumo di energia per noi stessi e per i nostri clienti. Una volta analizzati, questi dati possono evidenziare l’impatto dei programmi di risparmio energetico, fornire aggiornamenti sui costi energetici per prendere decisioni intelligenti e, allo stesso tempo, ridurre l’impronta di carbonio.
Con la consapevolezza di trovarci quest’inverno ad affrontare una crisi energetica, Orange ha anche definito un piano di sobrietà energetica per contribuire a ridurre il consumo di elettricità in tutta la Francia. Il piano prevede il passaggio dal consumo diretto di elettricità alle batterie per un’ora al giorno, consentendo di risparmiare l’equivalente del consumo giornaliero di elettricità di una città di 40.000 abitanti. Inoltre, spazi di lavoro a basso traffico saranno chiusi per risparmiare sui consumi di elettricità e riscaldamento.
Raccolta dei dati
Orange ha recentemente stretto partnership con diverse aziende tecnologiche francesi, come ad esempio Energisme, per ottimizzare i consumi dell’energia combinando dati in tempo reale e funzionalità IoT. Ciò consente alle aziende di monitorare la temperatura e la qualità dell’aria negli edifici, misurare continuamente le prestazioni energetiche dei siti industriali, identificare le aree da ottimizzare e ridurre le emissioni di CO2. I dati possono essere letti anche da fonti di energia rinnovabile per garantire che raggiungano obiettivi di rendimento predefiniti.
Orange sta sfruttando la sua duplice esperienza di operatore e integratore, collaborando con la piattaforma di gestione energetica N-Gage di Energisme per lanciare Smart Eco-energy, una soluzione che integra IoT e analisi dei dati per fornire un quadro sicuro e in tempo reale del consumo energetico di un edificio.
I dati vengono raccolti tramite sensori IoT installati nell’edificio e analizzati in tempo reale sulla piattaforma N-Gage. La soluzione utilizza Orange Live Objects come strato middleware, fornendo tutto ciò di cui un’azienda ha bisogno per collegare e gestire in modo sicuro i dispositivi e i dati IoT.
Le aziende possono personalizzare gli indicatori chiave per un processo decisionale predittivo e proattivo, al fine di ottenere vantaggi in termini di efficienza operativa, economica e ambientale. Un portale con un’interfaccia semplice consente di visualizzare i dati e regolare il consumo energetico in tempo reale, con una tecnologia che stiamo sperimentando attualmente con diversi clienti.
La sfida del footprint digitale
Oggi l’impronta di carbonio dell’industria digitale è stimata tra il 2% e il 4% delle emissioni, ma con l’aumento delle nostre vite digitali questo dato cresce del 10% ogni anno, secondo ENGIE. Il digitale deve diventare più un fattore abilitante e meno un utente.
A tal fine, Orange ha unito le forze con ENGIE, principale sviluppatore di energia solare ed eolica in Francia, per fornire una soluzione globale di energia rinnovabile per il Paese che comprenderà nuove capacità di produzione di energia solare, la gestione della produzione di tutte le capacità di energia elettrica rinnovabile contrattate da Orange con altri produttori e la fornitura di volumi aggiuntivi per soddisfare il consumo di Orange.
La sfida del consumo energetico dei data center
I datacenter continuano a essere tra i principali utilizzatori di energia elettrica. Più dati produciamo, più datacenter sono necessari, motivo per cui siamo impegnati in una corsa a renderli più efficienti dal punto di vista energetico.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), i datacenter e le reti di trasmissione dati rappresentano ciascuno l’1-1,5% dell’utilizzo globale di elettricità. L’agenzia avverte che sono necessari grandi sforzi da parte del governo e del mercato per quanto riguarda l’efficienza energetica, la ricerca e lo sviluppo. La decarbonizzazione delle forniture di elettricità e delle catene di approvvigionamento è necessaria per contenere la domanda e ridurre le emissioni, sempre secondo l’AIE. [2]
La Commissione Europea sta studiando come migliorare l’efficienza energetica e le prestazioni dell’economia circolare nel cloud computing e nei data center, oltre a nuove iniziative per rendere i datacenter più efficienti dal punto di vista energetico, riutilizzare l’energia di scarto come il calore e avvalersi di più fonti di energia rinnovabile per diventare carbon neutral entro il 2030.[3]
Orange sta collaborando attivamente con i suoi partner per monitorare e ottimizzare il consumo energetico dei datacenter, compresi i propri. All’inizio di quest’anno abbiamo commissionato due nuovi datacenter ad Amilly, nella regione Centre-Val de Loire, e a Val-de-Reuil, in Normandia, dove un primo datacenter è operativo fin dal 2012. I datacenter ospiteranno dati e servizi dei clienti commerciali e residenziali di Orange oltre al suo sistema informativo interno.
Gli edifici sono stati progettati per fornire un raffreddamento naturale utilizzando l’aria. Per oltre dieci mesi all’anno, utilizzano l’aria esterna per raffreddare le apparecchiature IT, riducendo l’impatto energetico del 30% rispetto alle vecchie generazioni di datacenter Orange. Entro il 2030 Orange chiuderà 17 datacenter e centralizzerà tutte le attività di hosting in questi tre centri ad alta efficienza energetica.
L’innovazione per guardare avanti
La crisi energetica non ha fatto altro che sottolineare la necessità di accelerare o passare a fonti energetiche più pulite e affidabili. La collaborazione è la chiave del successo. Noi di Orange stiamo lavorando con il nostro ecosistema di partner per fornire soluzioni che consentano di monitorare meglio l’utilizzo dell’energia, di evitare gli sprechi e di liberarci dai costosi combustibili fossili mentre acceleriamo verso il net zero.
Per avere maggiori informazioni sul Green Act e sull’impegno di Orange Business Services per una tecnologia digitale più ecologica, è possibile cliccare qui.
[1] Podcast di Gartner e IT Pro che illustra l’impatto della crisi energetica sui data center
[2] IEA tracking report, settembre 2022
[3] EU Energy efficient cloud computing technologies study