Le reti alla base della trasformazione digitale

Federico Protto, AD di Retelit, nominato AD di Irideos a seguito del closing da parte di Asterion

Nell’attuale contesto macroeconomico emerge molto forte il ruolo di reti e dati quali componenti cruciali per utilizzare meglio le risorse, abilitare nuove logiche produttive, gestire i rischi legati alla sicurezza e, più in generale, ripensare i processi.

In questo scenario, se il digitale è l’abilitatore, poiché permette di ampliare i mercati e velocizzare i processi, il cloud rende la tecnologia più disponibile con investimenti contenuti e realizzabili, aprendo a opportunità che in passato erano appannaggio solo di grandi imprese. Le reti sono ancora una volta la base per supportare questo contesto evolutivo e gli operatori ICT hanno sviluppato nuove competenze per affrontare le sfide tecnologiche di servizi basati su applicazioni cloud native o di Industrial IoT (IIoT). «Un esempio concreto della trasformazione abilitata dal digitale, in ottica data-driven, è rappresentato dalla fabbrica digitale, che punta sull’estrema efficienza delle macchine e delle attività necessarie per il loro monitoraggio, attraverso sensori, e la loro gestione mettendo al centro i dati – spiega Federico Protto, CEO di Retelit. «La fabbrica diventa connessa e intelligente grazie a dispositivi in grado di comunicare tra loro, storicizzare e analizzare le informazioni rilevanti per ottimizzare i processi ed elaborare i dati utili per prendere decisioni migliori a favore dell’incremento della produttività e della qualità, di un migliore utilizzo delle risorse e di un minor time-to-market. E anche in questo caso, è proprio l’infrastruttura di rete che deve garantire che questo avvenga».

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LE SFIDE CRUCIALI

Sono tante le sfide che le aziende hanno di fronte per sostenere il Paese nel suo percorso di trasformazione digitale. «Prima di tutto, la digitalizzazione della PA – afferma Protto – che passa necessariamente dall’interoperabilità dei database, per far dialogare le principali banche informative fra le migliaia in uso agli enti. I dati, la loro aggregazione da fonti eterogenee apparentemente non correlate e la capacità di creare relazione e interazione tra essi sono il fattore chiave indispensabile per fare sì che le PA siano efficienti e moderne, in grado di fornire servizi ai cittadini e alle imprese. Un secondo tassello strategico per il futuro della PA è il passaggio al cloud. L’incremento esponenziale del volume dei dati gestiti e l’esigenza di fornire ai cittadini servizi digitali sicuri, oltre che facilmente accessibili, comporta l’implementazione su scala nazionale dei servizi cloud per migrare i dati e le applicazioni di migliaia di amministrazioni in ambienti certificati e protetti. In questo quadro, si inserisce anche la sfida della sicurezza: rafforzare le difese contro le minacce della criminalità informatica è un altro passaggio chiave a cui è chiamato il Paese. La sanità è un ulteriore ambito di sfida per l’Italia: tutti gli stakeholder coinvolti sono chiamati a sviluppare soluzioni e processi basati sulle tecnologie digitali che siano di supporto al sistema salute nel suo complesso, utilizzando le risorse del PNRR per colmare il divario in termini di infrastrutture e reti e implementare architetture capaci di garantire una piena interoperabilità dei dati sanitari. In termini tecnologici la vera sfida che abbiamo davanti è gestire, per la prima volta nella storia, una enorme quantità di dati, critici e in tempo reale».

«È sempre l’infrastruttura di rete che permette alle fabbriche di essere connesse e diventare delle smart factory ottimizzando processi e risorse»

UN MODELLO VIRTUOSO

L’efficientamento energetico è uno dei temi più caldi del momento. La sostenibilità può creare valore per l’azienda e, soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale, l’ICT può avere un ruolo concreto nell’adozione di modelli di economia sostenibile. Ma qual è il ruolo del multicloud? Sul fronte energetico, Retelit, per esempio, ha sviluppato un progetto con WattsDatt con l’obiettivo di sfruttare le capacità e la flessibilità del multicloud alimentato dai dati per rendere più efficienti gli scambi di energia, sia da un punto di vista ambientale sia economico. «Abbiamo messo a disposizione di WattsDat un servizio in cloud performante, veloce e sicuro coniugando le esigenze operative e prestazionali della loro piattaforma di Digital Energy con la possibilità di disporre di un’infrastruttura flessibile in grado di rispondere alle esigenze di una realtà in forte evoluzione. Il valore aggiunto di questa soluzione – spiega Protto – è di poter collegare tecnologie, consumi e produzioni a dati economici al fine di monitorare sia i flussi di cassa sia il livello di efficienza con cui viene utilizzata l’energia. Un modello virtuoso che richiede, oltre a un cloud performante, un’infrastruttura flessibile e scalabile che permetta di configurare i servizi sulla base delle necessità di qualsiasi organizzazione che operi consumando energia. La nostra convinzione è che, grazie a servizi energetici basati sui dati in cloud in grado di supportare l’interazione intelligente con le reti e i mercati elettrici delle risorse degli apparati (gli Active Building) che stanno dietro i contatori, possiamo impattare sui costi di sistema e sulle emissioni di CO2, proprio perché centinaia di migliaia di consumatori, se aggregati insieme grazie a una rete e a dei sistemi in gradi di farlo, possono fornire una grande quantità di potenza energetica in alternativa alla generazione tradizionale. Altro aspetto di cui tenere conto è dove e in che modo l’energia viene utilizzata. Un recente studio di McKinsey ha mostrato come il consumo dei device personali, laptop, tablet, cellulari, ma anche stampanti, richiedono da 1,5 a 2 volte più energia dei server nei data center».

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UNA GESTIONE SINERGICA

La mission di Retelit è aiutare le imprese e le PA ad andare oltre la trasformazione digitale, accompagnando le organizzazioni in un percorso di crescita che consenta di gestire in modo sinergico le infrastrutture di rete, le piattaforme e i sistemi applicativi abilitando i progetti digitali sempre più innovativi e pervasivi. «Oggi sono molteplici gli ambiti verticali su cui stiamo lavorando» – afferma Protto. «Innanzitutto, la digitalizzazione dei processi del settore manifatturiero, attraverso la fabbrica intelligente, per efficientare le produzioni in tutte le loro fasi, accelerare il business e orchestrare le varie anime dell’azienda. Poi, la digitalizzazione della PA, dove Retelit ha un’esperienza ventennale, partendo dall’infrastruttura di base per arrivare al cloud (certificato AgID) e ai servizi ai cittadini. Inoltre, la sanità, ambito in cui abbiamo iniziato a esplorare i temi inerenti la convergenza tra medicina, ricerca e gestione del dato. Infine, il mercato cosiddetto wholesale, per il quale siamo tuttora considerati il preferred partner italiano degli operatori internazionali, gli OTT, e gli hyperscaler. Grazie al nostro expertise nell’ambito dell’atterraggio dei cavi sottomarini, siamo stati di recenti scelti da un consorzio di operatori di cui sono parte anche Meta e Vodafone per il fronthaul e il backhaul italiano del cavo 2Africa, che atterra a Genova».

IL RUOLO DELLA SOSTENIBILITÀ

A partire dal 2020 Retelit ha intrapreso un percorso di gestione e comunicazione della sostenibilità aziendale. Attualmente sta finalizzando il Bilancio di sostenibilità 2022, in piena sintonia con l’azionista, il fondo Asterion. Tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile che il Gruppo si impegna a perseguire ci sono la formazione della popolazione aziendale in materia ambientale e cybersecurity; il risparmio energetico nelle sedi e nei data center; l’incremento dei partecipanti a programmi di volontariato sociale; l’adozione di una flotta auto aziendale green e la promozione di attività in materia di inclusion e diversity.

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