Lo scenario attuale non è dei più facili. Se dalla crisi sanitaria, sociale ed economica del 2020 si stava uscendo, convivendo ormai con il “new normal”, nuove situazioni di crisi senza precedenti hanno portato a rivedere le prospettive di crescita, con un forte impatto su consumi, servizi, produzione e distribuzione.
«Lo si evince dai tracking BVA Doxa sul sentiment del Paese: l’Italia è divisa equamente tra i pessimisti, coloro che credono che il peggio debba ancora venire, e i rassegnati, cioè coloro per i quali la situazione rimarrà invariata. Parliamo di un 46% per ciascun gruppo, mentre gli “ottimisti”, coloro che ritengono che il peggio sia ormai alle spalle, sono solo l’8%» spiega Vilma Scarpino, CEO di BVA Doxa. La prospettiva è quindi di una crisi economica che andrà avanti per uno o due anni (secondo il 52%) o forse più ancora (per il 35%).
Le persone vivono con uno stato emotivo altalenante: da un lato dichiarano forti preoccupazioni (44%), stanchezza (41%) e incertezza (37%), dall’altro non abbandonano la speranza (31%). «La speranza è un sentimento forte, che ha tenuto anche nei periodi più bui del 2020-2021 e che ci ha permesso di reagire, affrontando e superando le difficoltà», afferma Scarpino. Ci sentiamo quindi più sicuri? «Forse no, le incertezze e le preoccupazioni sono reali. Tuttavia, non ci lasciamo andare e questo lo vediamo anche da un altro indicatore: la continua riduzione, dal 2020 a oggi, del sentiment di “paura”, ora ridotto ai minimi termini (10% contro il 32% del 2020). Non siamo più sicuri, quindi, ma siamo più consapevoli».
«Tra i nuovi clienti dell’e-commerce l’80% ha conservato l’abitudine di fare acquisti online»
POCHI TORNANO INDIETRO
Ma qual è oggi il rapporto tra cittadini-consumatori e il digital in Italia? Secondo i dati BVA Doxa, la pandemia ha portato a un’incredibile accelerazione del digitale nelle abitudini di acquisto: 6 utenti su 10 hanno iniziato ad acquistare online o hanno aumentato la frequenza di acquisti sul canale. Un cambiamento radicale e a quanto pare permanente, con la grande maggioranza dei clienti (80%) che dichiara di non essere tornata alle abitudini pre-pandemia. Abbigliamento e prodotti di elettronica sono le categorie merceologiche più acquistate online, seguite da libri e prodotti per la cura e igiene della persona. Negli ultimi tempi, poi, gli acquisti sono più “phygital”, con customer journey che vedono spesso un’interazione (più che una vera integrazione) dei canali fisico-digitale: prova in negozio e acquisto online, click & collect.
Rispetto al tema della sicurezza dei dati, da una recente indagine BVA Doxa tra le PMI è emerso che circa un’azienda su 4 non dispone di sistemi di backup, soprattutto tra le piccole imprese (57%). Tra le aziende dotate di sistema di backup, poco più della metà utilizza una soluzione in cloud, percentuale che aumenta soprattutto per gli esercizi pubblici (77%). Il 7% delle aziende ha subito un’intrusione con conseguente perdita di dati: gli esercizi pubblici fanno registrare la percentuale più elevata (12%), mentre gli esercizi commerciali quella più bassa (2%). «In BVA Doxa il digitale ha rappresentato un propulsore incredibile per lo sviluppo di ricerche di mercato. Il valore maggiore è stato quello di essere un altro modo di fare ricerca e non semplicemente un altro canale con cui replicare approcci tradizionali» conclude Scarpino.