La carenza di competenze digitali è un freno per il Paese

La carenza di competenze digitali è un freno per il Paese

In Italia, AICA è l’unico garante delle certificazioni informatiche ICDL, che si occupa anche di promuovere in un’ottica di riduzione progressiva del digital divide» – dichiara Renato S. Marafioti, presidente di AICA.

«In un mondo sempre più tecnologico e connesso, la mission dell’Associazione è quella di credere nel valore della cultura e delle competenze digitali, di credere nell’era digitale ma soprattutto sviluppare una cittadinanza digitale in un contesto che richiede progressivamente sempre più competenze, esperienze e nuovi profili professionali. Lavoriamo da tempo per l’affermazione di competenze digitali adeguate, indispensabili a chiunque per vivere da protagonista l’attuale periodo di trasformazione; per questo motivo crediamo sia fondamentale investire sulle persone con esperienze educative e formative improntate all’innovazione».

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Nel Digital Economy and Society Index (DESI) della Commissione Europea, il ritardo digitale dell’Italia è spiegato dal 54% della popolazione adulta sprovvista di competenze digitali base. Un dato che è anche indice dell’alto costo pagato dalle organizzazioni e dal sistema paese in termini di competitività. «In un contesto di rapido cambiamento tecnologico, la formazione professionale continua rappresenta un elemento chiave per mantenere alta la competitività. Investire sulle competenze è l’unica strada che abbiamo per rispondere alla sfida di questo tempo e proiettarci nel futuro» – sottolinea Marafioti.

«La formazione professionale certificata è un elemento del successo aziendale»

UPSKILLING E RESKILLING

«La carenza di competenze digitali è uno dei principali freni alla digitalizzazione. I percorsi di upskilling e reskilling sono oggi vitali proprio perché sta venendo a mancare forza lavoro e i giovani laureati non bastano a coprire le esigenze di nuovi profili specializzati» – dice Marafioti. «Skilling, upskilling e reskilling sono attività necessarie per garantire alle aziende di rimanere competitive nel tempo e devono essere considerate prioritarie in qualsiasi impresa che voglia riuscire ad attrarre i migliori talenti: la formazione professionale certificata è un elemento essenziale del successo aziendale».

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Per il 2023, AICA punta a ridare centralità all’istruzione attraverso l’aggiornamento continuo delle competenze al fine di raggiungere obiettivi concreti sulla formazione 4.0, grazie a un piano di investimenti triennale coerente con la riforma del terzo settore. «Assolutamente si rende necessario un deciso cambio di passo nella preparazione dell’Italia in materia di competenze digitali» – afferma il presidente dell’Associazione. Un grande aiuto è rappresentato dagli incentivi del PNRR per lo sviluppo di infrastrutture digitali moderne e competitive, oltre che per l’alfabetizzazione digitale. «Le aziende dovranno investire sempre di più in formazione per aggiornare e riqualificare le proprie risorse. Le competenze, anche per i continui progressi tecnologici, invecchiano in fretta e per questo è fondamentale mantenerle aggiornate. Affinché questo sia possibile è necessario strutturare un piano annuale di formazione e di certificazione delle competenze che consenta di progredire professionalmente» – conclude Marafioti.