Automazione industria: elettrificazione e idrogeno

Automazione industria: elettrificazione e idrogeno

Trasformazione digitale e transizione energetica coinvolgono il mondo dell’automazione dell’ambiente di produzione in ottica 4.0. Ma quali sono i cambiamenti in atto e quali le sfide che le imprese devono affrontare?

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«In azienda abbiamo assistito a un incremento notevole dell’interesse, da parte dei nostri clienti del mondo automotive, a includere nella nostra offerta dei sistemi che permettessero, per esempio, il monitoraggio dell’andamento della linea di produzione, del consumo energetico, della “retroazione” intelligente sulla produzione grazie a dati pregressi raccolti sul campo», racconta Paolo Tebaldi, e-mobility segment leader di Comau, società del gruppo Stellantis specializzata nella produzione di veicoli elettrici e robot industriali e nella realizzazione di soluzioni di automazione “intelligenti”.

«Rispetto all’onda del 4.0 abbiamo iniziato a ricevere le richieste dai clienti con un anno di ritardo, richieste in certi casi molto dettagliate e che presuppongono una stretta collaborazione per sviluppare una soluzione su misura. Da qui la necessità di creare una divisione legata al digitale. Da un punto di vista pratico, le ragioni fondamentali per cui ci è stato richiesto di valutare nella nostra offerta l’introduzione di soluzioni 4.0 sono state, al netto del monitoraggio dei consumi elettrici, la costruzione di database del sistema produttivo in modo tale che il cliente potesse avere uno storico dei dati importante per potere fare data analysis, correlazioni di dati di processo, programmare la produzione e altro ancora».

«Ci chiedono soluzioni 4.0 per creare database della produzione»

ENERGIA A IDROGENO

Ma quali sono i punti da tenere presente quando si parla di elettrificazione, di energie rinnovabili e di sperimentare nuove strade come l’idrogeno? Comau prevede che l’uso dell’idrogeno raddoppierà nel entro il 2030, in gran parte trainato da nuovi impieghi come, per esempio, la mobilità e lo stoccaggio di energia. «In primis va a impattare in processi che oggi non sarebbero decarbonizzabili diversamente, come nel caso di cementifici e altiforni» – spiega Tebaldi. «L’idrogeno, vettore energetico per trasporti su lunga distanza o di merci, viene prodotto anche attraverso energie rinnovabili e condensa in poco volume un’enorme quantità di energia. Un veicolo pesante ad idrogeno può raggiungere un’autonomia maggiore rispetto a un veicolo a batteria. In ogni caso, bisogna stare molto attenti alla fonte energetica con cui lo si sviluppa e al bilancio costi benefici rispetto all’elettrico».

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Tra le trasformazioni in atto c’è anche la collaborazione tra uomo e macchina. Ma quali sono le potenzialità da sfruttare in ambito industriale, tenuto anche conto della necessità di nuove competenze? «Per Comau è un tema centrale – dice Tebaldi – in quanto l’automazione non deve essere una pura sostituzione di forza lavoro; occorre invece sviluppare interfacce che massimizzino il valore aggiunto dell’operatore e i vantaggi dell’automazione, come grande qualità e ripetibilità del prodotto in uscita». Ma non è tutto, Comau ha inserito nel proprio organico figure con competenze nell’ambito delle scienze statistiche e dell’informazione. A livello di prodotto, ha lanciato soluzioni di robotica indossabile per migliorare l’ergonomia e la qualità di lavoro degli operatori di numerosi settori, tra cui la logistica.