Cooperazione e sostenibilità le parole chiave della strategia SAS. Che rilancia la partnership operativa con Microsoft
Per competere sul mercato la capacità di trarre valore dall’analisi dei dati è una consapevolezza sempre più diffusa. Tuttavia nonostante la straordinaria disponibilità di dati e la crescita costante delle capacità computazionali molto rimane ancora da fare per diffondere cultura e analisi del dato sia nel settore privato che in quello pubblico. Sarà forse per questo che anche quest’anno la risposta del pubblico alla seconda edizione dell’evento Be Curious. Be Innovative. Nuovi orizzonti dell’era data-driven, organizzato da SAS, live in presenza e in streaming – è stata così puntuale. Un tema declinato in quattro percorsi di approfondimento Analytics and Cloud, Ethical AI, Trasformazione digitale e Marketing Data Driven.
Coltivare l’ottimismo
«Noi siamo nati nel mondo dei dati» esordisce Mirella Cerutti, Regional Vice President e Managing Director di SAS Italia. «E con essi vogliamo costruire un futuro migliore e sostenibile per le generazioni a venire». Un impegno testimoniato dalla volontà «di costruire una giornata per rispondere alle domande che tutti noi ci facciamo. Sia dal punto di vista della trasformazione dei dati. Che della loro analisi». Senza sottrarsi dall’affrontare aspetti più scomodi come l’etica nel loro utilizzo e la sostenibilità, ambientale e sociale. Quello che non deve mancare pur in tempi così complicati è la capacità di guardare al futuro con fiducia. «L’ottimismo ci accompagna verso un mondo migliore» sottolinea Cerutti. «Noi vogliamo esserlo. Mettendo a disposizione tutti i nostri strumenti di analisi. Tecnologie che permettono di avere tanto. Soluzioni in cloud, scalabili e dalle enormi potenzialità, che vanno sfruttate al meglio. Come quando vediamo i nostri clienti utilizzare i dati in maniera positiva, per agire».
Cooperazione a 360°
Un’occasione per misurarsi con sfide quali l’open innovation e la capacità non solo di competere ma di cooperare. «Con tutti gli ecosistemi esistenti» afferma Cerutti. «Per crescere e migliorare più velocemente. Insieme». Con startup ed ex rivali. «Ad esempio in alcuni ambiti dai quali può derivare quella spinta all’accelerazione che da soli non siamo in grado di avere». Oggi inoltre – continua Cerutti – lavoriamo con vendor cloud che sino a qualche anno fa erano nostri competitor. Partner come Microsoft che ci abilitano a rendere disponibile la nostra tecnologia a quante più persone possibili. Per evolvere insieme e attraverso i dati capire più velocemente quale tipo di interventi possiamo realizzare».
Il ruolo della formazione
Da soli però ottimismo e fiducia non bastano. La capacità di trarre valore dall’analisi dei dati richiede competenze, risorse e sensibilità. Impegnandosi a fare di più per diffondere la cultura del dato nelle scuole. Ad esempio con interventi mirati per introdurre nuove metodologie di apprendimento e un approccio più efficace alle discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) che valorizzino il contributo offerto dalle materie scientifiche quali strumenti per leggere e interpretare i cambiamenti a cui tutti siamo esposti. «SAS da anni lavora a fianco delle Università» ricorda Cerutti. «Ma non basta. Occorre partire dalle scuole elementari per diffondere la cultura del dato e consolidare la crescita STEM soprattutto tra le ragazze. Peraltro sempre più brave nel confronto con i loro colleghi maschi».