Sfruttare la tecnologia per migliorare la qualità della vita delle persone. Questo dovrebbe essere lo spirito con il quale approcciarsi e investire nei nuovi sistemi tecnologici. Lo sviluppo dei software, ma anche la combinazione con l’hardware, dovrebbe sempre mirare a favorire la flessibilità nella vita di tutti i giorni attraverso strumenti che possano essere di supporto sia nella gestione del lavoro, sia nella vita privata.
Da un lato, la pandemia ci ha insegnato, una volta per tutte, che è fondamentale lavorare potendo conciliare nel migliore dei modi le esigenze personali; non solo per non mettere i genitori nella difficile situazione di scegliere tra la carriera e la famiglia, ma anche per poter permettere a qualsiasi lavoratore di offrire il meglio di sé nella propria attività senza dover rinunciare ai piaceri della vita privata. Dall’altro lato, la guerra ci ha brutalmente messo di fronte a un tema ormai non più rinviabile, quello energetico. Non basta più puntare con forza verso le energie rinnovabili, adesso serve anche e soprattutto razionalizzare e diminuire i consumi attuali. Non solo della singola utenza, non solo del singolo palazzo, ma migliorare le modalità di gestione dell’intera città.
Questo è possibile in tanti settori diversi e in alcune realtà si sta già facendo. Bisogna avere il coraggio di investire in questi sistemi che ci possono aiutare a migliorare la quotidianità. Dallo smaltimento dei rifiuti intelligente al monitoraggio dell’inquinamento atmosferico grazie a sensori che monitorano la qualità dell’aria, come quelli in funzione a Genova; dalla gestione dei parcheggi al servizio di people counting per evitare assembramenti che si sta utilizzando a Venezia; da soluzioni intelligenti di irrigazione del verde, come sperimentato a Firenze, fino a sistemi di gestione degli edifici. Relativamente agli edifici, sarebbe importante far comunicare i sistemi di monitoraggio che magari misurano la temperatura con quelli di gestione, così da poter gestire l’impianto di condizionamento sulla base dei gradi rilevati. Questo è solo un esempio di come non basti più raccogliere dati per avere informazioni, serve ora che questi dati generino delle conseguenze utili. Ad esempio, quella di migliorare l’efficienza energetica degli edifici, oltre che la vivibilità degli ambienti. Ecco come la tecnologia può aiutarci a diminuire i consumi, ridurre i costi e abbassare le spese.
Ma l’uso della tecnologia può avere tante sfaccettature diverse. Certamente le piattaforme applicative con sistemi IoT integrati possono essere una grande risorsa nel recuperare dati per poterli utilizzare nel migliore dei modi e per poter prendere decisioni con la maggior consapevolezza possibile. Ad esempio, nel campo medico, questi sistemi renderebbero possibile ottimizzare la cura del paziente – chiaramente dopo valutazione del medico competente – che potrebbe essere gestito da remoto. Sarebbe possibile monitorare i parametri vitali così da gestire diversamente i ricoveri nelle strutture ospedaliere e garantire una maggiore disponibilità di posti letto, ma anche una migliore qualità della vita del paziente nel periodo di cura.
Certo, l’uso della tecnologia e la condivisione dei dati sono anche una grande responsabilità. Non si può negare che il tema della sicurezza sia un capitolo da cui non si prescinde. Occorre investire sempre di più nella cybersecurity, ma contemporaneamente è necessario portare avanti una campagna di sensibilizzazione degli utenti. Rendere i nostri sistemi sempre più sicuri è un obiettivo che dobbiamo inseguire come sistema paese anche e soprattutto per le piattaforme della pubblica amministrazione. La protezione del dato, dell’infrastruttura, delle applicazioni, in un mondo sempre più digitale come quello di oggi – nel quale purtroppo anche i conflitti mondiali hanno risvolti informatici – è sempre più una priorità.
Michele Armenise, managing director di Axians Italia