La cybersecurity mesh al centro della due giorni dedicata ai partner italiani
Dopo due anni di limitazioni, la Tech Experience di Exclusive Networks torna in presenza, con due grandi eventi a Milano e Roma il 3 e 8 novembre. Lo scenario è mutato profondamente: la trasformazione digitale e la pandemia hanno costretto le infrastrutture IT ad adattarsi velocemente alle nuove esigenze del lavoro ibrido e del “work-from-anywhere”, con tecnologie distribuite e l’adozione di servizi SaaS. In questo nuovo contesto, le architetture e le strategie tradizionali di cybersecurity non sono più idonee a garantire una protezione adeguata. È qui che entra in gioco il tema portante della nuova edizione della Tech Experience, la Cybersecurity Mesh, definita da Gartner uno dei Top Security Technology Trends for 2022, che permette di risolvere la sfida di molteplici ambienti da proteggere.
Exclusive Networks vuole offrire un momento di confronto su questo nuovo approccio per aiutare le aziende ad orientarsi in un momento in cui non c’è più tempo per rimandare a domani la difesa proattiva di dispositivi e reti.
Come ci spiega Augusto D’Antinone, da luglio nuovo CEO di Exclusive Networks, l’obiettivo dell’azienda è continuare ad aiutare i partner a scegliere le tecnologie su cui fonderanno la loro strategia in futuro. «Il modello della Tech Experience è consolidato, sia a Milano che a Roma. Al mattino avremo una sessione plenaria sul tema cybersecurity mesh con interventi dei vendor più rappresentativi della nostra offerta, mentre nel pomeriggio si andrà nel dettaglio con workshop tecnologici condotti dai Sales Engineer di Exclusive Networks e dei vendor, finalizzati ad approfondire le soluzioni e le integrazioni: si parlerà di XDR, SASE, Zero Trust, architetture cloud-managed, SOC, ransomware e piattaforme di sicurezza unificata, e di tutto ciò che serve oggi per affrontare le sfide del domani. Un messaggio cardine degli incontri punta sul far passare il concetto che ciò che fa la differenza oggi non è la vendita del prodotto in sé quanto l’ecosistema che un partner sa creare. Abbiamo un obiettivo: alla fine dei due eventi, vorremmo che i presenti tornassero a casa con molti spunti sulle possibili integrazioni e le idee più chiare su quello che Exclusive Networks può offrire per proteggere il business dei clienti. Anche perché se ci mettiamo nei panni di un CISO o di un IT Manager, decidere quale soluzione è meglio di un’altra, a seconda delle proprie esigenze, non è semplice visto il numero di piattaforme presenti sul mercato. Chi aiuta a comprendere cosa è più indicato e perché? Su quali realtà, tra le tante che si stanno affacciando nel mercato delle security, i nostri partner e rivenditori possono scommettere con la garanzia di una continuità di rapporto e partnership sul lungo periodo su tutta la filiera?»
Negli ultimi due anni e mezzo, Exclusive Networks ha visto una forte ascesa del tasso di digitalizzazione da parte delle PMI nostrane. «La curva dei cosiddetti “early adopter” si sta schiacciando, a dimostrazione di come le piccole e medie imprese italiane siano oggi ben avviate sul percorso di trasformazione. Resta però un’esigenza fondamentale, che è quella di mettere in sicurezza i loro sistemi. Ed è qui che deve concentrarsi lo sforzo dei vendor e partner. Difendere le reti delle PMI che hanno concetti di security ancora tradizionali, come la difesa perimetrale e degli endpoint. Bisogna andare oltre – prosegue il CEO – parliamo, ad esempio, della data security, un contesto da prendere in considerazione quando gli attacchi che arrivano dall’esterno non guardano più in faccia a nessuno, con la presa di coscienza che qualsiasi dato può essere una fonte di guadagno».
Uno dei temi che Exclusive Networks seguirà sempre più riguarda il mondo del cosiddetto SOHO, ossia lo small office/home office. Si tratta dei professionisti che, con lo spostamento del lavoro dall’ufficio classico a modalità “liquide”, diventano target dei criminali informatici. «Pensiamo agli studi di avvocati, ai commercialisti, i notai o gli uffici brevetti, che spesso appoggiano la loro difesa solo su un firewall. Il numero di informazioni contenute all’interno di tali organizzazioni sono di valore inestimabile: la protezione del “piccolo” edificio diventa quindi fondamentale».
Il tema della cyber-education
Per D’Antinone, ci sono molte dinamiche che disegnano il futuro della sicurezza dei sistemi ed è compito di soggetti come Exclusive Networks interpretarli e trasformarli in opportunità per i partner e gli utenti. Alcune di tali dinamiche sono diretta conseguenza dello smart working. Il Covid-19 ha fatto sì che le reti aziendali diventassero network distribuiti. «L’esplosione dei confini aziendali ha accresciuto l’attenzione delle imprese sulle nuove soluzioni di protezione. Le PMI, che erano solite attrarre talenti nella loro regione o provincia, oggi possono affidarsi a professionalità che arrivano dall’esterno, con il bisogno però di dotare i loro team dei giusti strumenti di protezione di dispositivi e reti. Gli imprenditori illuminati possono cogliere le innovazioni del “trust” dell’estensione del controllo fisico verso il virtuale, senza diminuire le performance o ridurre la produttività». L’implementazione è dunque un tema che, per Exclusive Networks, va di pari passo con quello della cultura della cybersecurity. «Se da un lato la tecnologia ci aiuta, ancora oggi il fattore umano può giocare un ruolo determinante nell’accrescere la difesa dell’organizzazione. La mancanza di “cyber-education” resta un aspetto centrale, che vale almeno per il 50% delle attività di protezione delle imprese. Non a caso, il nostro motto è “totally trusted digital world” e si riferisce proprio alla necessità che tecnologie e persone procedano di pari passo, verso il percorso di protezione di dispositivi, reti e infrastrutture». Temi che renderanno la TechExperience22 una vetrina tecnologica per la cybersecurity a 360 gradi.