In un forum organizzato da IDC, gli analisti e i manager delle aziende invitate a parlare della loro esperienza illustrano il proprio punto di vista e la realtà oggettiva del mercato sull’evoluzione di dati e informazioni e su come attrezzarsi al meglio per affrontarla
L’argomento è caldo: soprattutto in questo periodo di instabilità generata dagli eventi che ispirano la cronaca mondiale, il governo efficace dei dati rappresenta uno degli obiettivi principali di persone, organizzazioni e aziende. Lo ha evidenziato il forum, organizzato da IDC presso l’hotel Melià di Milano, dal titolo: “IDC Future of Data Forum 2022”.
«Viviamo in un mondo sempre più dominato dalle macchine – ha esordito Fabio Rizzotto, Vice President, Head of Local Research and Consulting, IDC Italia -. Al punto che oggi il test di Turing, pensato per capire se si ha a che fare con un computer o con un interlocutore umano, è superato dai CAPTCHA (Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart, cioè test di Turing pubblico totalmente automatizzato per distinguere computer e umani, ndr), dove sono i computer che chiedono all’interlocutore di identificarsi come umano».
Sono numerosi gli ambiti in cui si estrinseca l’evoluzione in corso nella gestione dei dati, a tutti i livelli, da quello civile (veicoli intelligenti a guida autonoma basati su IA, Intelligenza Artificiale) a quello scientifico (per esempio in fisica, con petabyte di dati raccolti ogni secondo dai grandi acceleratori di particelle o dai telescopi spaziali come Hubble o Webb), all’ambito militare (riconoscimento automatico di veicoli subacquei o aerei). «IDC opera su tre piani che esemplificano la gestione dei dati – ha aggiunto Rizzotto -: un layer semantico, un layer di governance e un layer di connessione per garantirne la condivisione tra piattaforme diverse».
Da parte sua Giancarlo Vercellino, Associate Director, Research & Consulting, IDC Italy ha osservato: «In Italia chi investe nel Data Management lo fa soprattutto per ottimizzare i processi decisionali e di coordinamento e per migliorare la gestione del rischio e della sicurezza, aggregando dati da applicazioni business e da banche dati esterne».
Il parere delle aziende
Gabriele Obino, VP & GM Southern Europe & Middle East di Denodo, ha spiegato: «Il volume dei dati è come l’entropia dell’universo: cresce sempre. Ma l’accelerazione più grande è quella che nasce dall’IoT (Internet of Things), che condivide i dati nel cloud». La chiave è allora gestire i dati lasciandoli dove sono, con un chiaro vantaggio sia dal punto di vista della proprietà dei dati stessi, che della rapidità delle applicazioni che li utilizzano. Si tratta di una gestione multicloud, che Denodo attua soprattutto con clienti nell’area bancaria.
Yari Franzini, Group Vice President, Southern EMEA, Cloudera, ha descritto diversi approcci architetturali oggi impiegati nel data management, dal data lakehouse (data lake combinati con il data warehouse) al data fabric, al data mesh. «Questi nuovi approcci semplificano l’accesso, la governance, la compliance e la sicurezza». Vincenzo Costantino, Sr. Director Sales Engineering EMEA Western and Israel di Commvault, ha quindi sottolineato la necessità di un approccio olistico alla protezione dei dati, dovunque essi siano, per garantirne la sicurezza.
La mattinata ha visto poi gli interventi di aziende utenti quali Credem con Stefano Doni, Chief Data & Analytics Officer e Telepass con Raffaele Lillo, Chief Data Officer, che hanno dato il proprio parere sulle evoluzioni in corso, sottolineando rispettivamente la creazione dei “Data Hero”, «figure di riferimento nella generazione di valore legato ai dati» e il ruolo sempre più importante di cloud e mobilità.
IDC ha infine sottolineato che l’attenzione alla gestione intelligente dei dati continuerà a restare fondamentale per le organizzazioni attive in Italia e in tutto il mondo, reiterando l’importanza di tenere accesi i riflettori sulle evoluzioni che si realizzeranno in questo settore nel futuro.