Il cloud a misura di cliente

Il cloud a misura di cliente

Seeweb si contraddistingue con una offerta avanzata e capace di adattarsi alle esigenze reali delle imprese italiane. Non viceversa

La storia quasi trentennale di Seeweb percorre tutte le tappe della connettività Internet per le imprese, dai pionieristici “point of presence” della prima generazione degli ISP alle iniziali formule di hosting e co-location fino alla maturità arrivata con l’acquisizione di Cubecom (la startup fondata da Elserino Piol) e all’attuale offerta di servizi cloud ispirato al modello importato dai big americani.

L’azienda di Frosinone opera all’interno di un gruppo quotato in Borsa, DHH Holding, frutto di una fase di espansione in Italia, nelle nazioni emergenti dell’est Europa e nella Svizzera Italiana, avvenuta nel corso degli ultimi sette anni. Con una presenza diretta nel MIX di Milano e nel NaMeX di Roma, la missione di Seeweb oggi è di portare alle imprese italiane un cloud più adatto alle loro sensibilità, un’alternativa sostenibile e poco invasiva rispetto alla forza dirompente degli operatori globali.

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Crescita, non colonizzazione

«Abbiamo un’esigenza di riconoscibilità rispetto ai grandi player» – spiega il CEO Antonio Baldassarra. «Uno degli elementi è la facilità di integrazione, legata alla presenza capillare dei nostri data center a livello nazionale e alla capacità di adattarci alle modalità ibride, che mescolano risorse on prem e cloud. Riusciamo a essere vincenti in virtù della nostra capacità di fare osmosi di conoscenze, tecnologie, motivazioni. Il cloud è un futuro di crescita, non colonizzazione».

Insieme al non indifferente problema del peso contrattuale e “geopolitico” (vedi il conflitto tra cloud “americano” ed “europeo”) dei cosiddetti hyperscaler, la discussione sul cloud ha messo in evidenza l’enorme questione delle competenze. «La filiera di queste competenze procede necessariamente dal player come Seeweb verso il basso» – continua Baldassarra. «È normale che sia così, siamo una realtà economica che rivende conoscenze tecnologiche tese ad acquisire clienti. Peccato che il punto di vista di questi ultimi sia radicalmente diverso: il cliente cerca opportunità e soluzioni ai propri problemi». Il segreto sta quindi nell’avere competenze che possano essere adattate ai suoi bisogni, non viceversa.

Prossimità culturale e tecnologica

Attraverso il cloud computing si ripropone in termini rovesciati quella che era stata la rivoluzione informatica iniziata dai mainframe (anch’essi “divulgati” da pochi big che controllavano le conoscenze in materia) e proseguita, in contrapposizione alla rigidità dei grandi elaboratori, con l’informatica distribuita e le reti di personal computer. «Ma questo ha a sua volta generato entropia, spingendoci oggi a ritornare alla centralizzazione e al consolidamento per mezzo del cloud, con molta standardizzazione in più» – spiega Baldassarra. In questa nuova ricerca di centralità, Seeweb cerca di inserirsi, con una offerta pensata per l’impresa italiana, negli spazi di opportunità che le Big Tech, interessate a imporre i loro cataloghi complessi e sterminati, lasciano inevitabilmente aperti. Alla prossimità anche culturale con il cliente, Seeweb aggiunge la presenza in alcuni settori di innovazione che qualificano ulteriormente l’offerta. Uno di questi, l’ambito dei servizi di High Performance Computing erogati in cloud, è stato espressamente citato dagli interlocutori della tavola rotonda, dimostrando quanto possa essere elevato, nel bacino delle PMI italiane, il potenziale di mercato di questo erede della generazione degli ISP.

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