Matteo Veneziani, CIO di PwC Italia. Tenacia e istinto per il cambiamento. Manager poliedrico sempre alla ricerca di nuovi orizzonti. Volo, moto, teatro e viaggi come tecniche di esplorazione della realtà
Matteo Veneziani è il CIO di PwC Italia. Potreste incontrarlo on the road vestito da biker a cavallo della sua Harley-Davidson oppure vederlo planare con la sola forza del vento sopra le vostre teste, o riconoscerlo nel cast di un film o sul palco a teatro. Matteo Veneziani nasce a Bergamo, la vigilia di Natale del 1966. Laureato in Ingegneria Elettronica con indirizzo in Sistemi Informativi Gestionali, vive a Casatenovo in provincia di Lecco. Sposato da 27 anni, ha due figli: Sara di 23 anni e Marco di 20. Coltiva la passione per il volo sin da bambino grazie al papà Cesare, manager del Guppo Fiat e sindaco di Bergamo tra il 1999 e il 2004. Primo volo in aliante a 12 anni e poi tanto divertimento con gli aeromodelli a comando remoto. La prima esperienza in parapendio risale ai tempi dell’università. «Con il matrimonio ho messo la testa a posto» – racconta Matteo Veneziani. «Ma per il mio quarantesimo compleanno mi sono regalato la licenza per aliante e l’attestato VDS avanzato. Da qualche anno, ho sospeso l’attività per mancanza di tempo, ma tengo le licenze “aggiornate” nella speranza di poter riprendere presto a volare».
LIBERTÀ SU DUE RUOTE
Oltre al volo, il CIO di PwC macina chilometri con la sua Harley. «Ho avuto la mia prima moto solo a 20 anni, ma da quando ho iniziato a lavorare, le due ruote sono state per lo più un mezzo di trasporto tra casa e ufficio. Da tre anni, ho una Harley con cui ho scoperto il piacere di viaggiare in solitaria per i borghi italiani». Si definisce un «ex timido». Una ventina di anni fa, per vincere la sua naturale ritrosia partecipa a un progetto di Federmanager nell’ambito del teatro (in realtà mai decollato). «Ci ho preso gusto e mi sono iscritto a diversi corsi e dopo quattro anni sono entrato in una compagnia amatoriale. L’ultimo lavoro è una produzione che ricostruisce a livello storico la conferenza di Wannsee del 1942, dove recito il ruolo di uno dei gerarchi nazisti che definì le modalità di sterminio degli ebrei. A maggio, ho fatto la comparsa nell’ultimo film di Antonio Albanese, dopo un provino di 30 minuti direttamente con lui: esperienza emozionante». Volo, moto e teatro rispecchiano l’indole un po’ un solitaria di Matteo Veneziani, anche in contrapposizione all’attività professionale. «Credo che la mia vita professionale e la mia vita personale abbiano un tratto in comune. Mi piace sperimentare cose nuove e cimentarmi in ambiti diversi».
PARLIAMO DI SPORT
«Seguo il tennis e gli sport motoristici con particolare attenzione alla F1, tifando Ferrari, ovviamente. Il calcio non è proprio il mio sport preferito. Se devo scegliere una squadra per cui tifare – oltre la Nazionale, logicamente – torno alle mie origini bergamasche con l’Atalanta». Da ragazzo, ha praticato il pattinaggio artistico su ghiaccio a livello agonistico e il nuoto. «Ho ottenuto il brevetto di istruttore di nuoto nel 1988 e durante il periodo dell’università ho insegnato in una piscina di Bergamo. Ho praticato anche equitazione e tennis. In generale, ho sempre amato sperimentare tanti sport. Ancora adesso, pratico lo sci alpino. Da poco, mi sono avvicinato al Kung Fu e al Tai Chi, non solo per tenermi in forma e migliorare elasticità e coordinazione, ma soprattutto per gestire lo stress».
FAMIGLIA, CASA E TURISMO LENTO
«Quando non lavoro, dedico le giornate prevalentemente alla famiglia. Mi piace visitare le città italiane con moglie e figlio. Leggo riviste di viaggi in moto per prendere ispirazione e sto imparando anche a suonare il pianoforte. Da tre anni, la mia vacanza è una settimana su due ruote in solitaria. D’inverno, vado a sciare sul Monte Pora (Bg), nell’affasciante cornice delle Orobie. Mentre in estate faccio un po’ di mare a Laigueglia (Sv) dai miei suoceri. Confesso però che al mare preferisco la montagna sia d’estate che d’inverno. Come destinazione prediligo l’Italia, ma non disdegno i viaggi all’estero per scoprire nuovi luoghi e culture diverse. Viaggiare è un modo per conoscere il mondo ma anche un po’ se stessi».
Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum