L’operatore leader di telecomunicazioni accelera la transizione al cloud grazie alle applicazioni e all’infrastruttura Oracle
Oracle ha rinnovato un accordo strategico con AT&T per fornire nuove capacità e funzionalità per i carichi di lavoro database e applicativi dell’azienda, che saranno eseguiti su Oracle Cloud. Il nuovo accordo quinquennale riguarda l’utilizzo da parte di AT&T di Oracle Fusion Cloud Enterprise Resource Planning (ERP), Oracle Fusion Cloud Customer Experience (CX), Oracle Cloud Infrastructure (OCI) e altri servizi Oracle Cloud. In modo particolare:
- Oracle Cloud ERP consentirà di eliminare i processi manuali, nel quadro della più generale trasformazione delle aree finance e supply chain di AT&T;
- Saranno ampliate con l’accesso alla gamma estesa dei prodotti Oracle le funzionalità di Oracle Cloud CX che AT&T utilizza per coinvolgere i clienti grazie a contenuti personalizzati e per migliorare la loro esperienza complessiva;
- i servizi IaaS (Infrastructure as a Service) su OCI (Oracle Cloud Infrastructure) supporteranno la modernizzazione IT e il consolidamento del datacenter di AT&T;
- AT&T certificherà anche le soluzioni cloud di nuova generazione di Oracle e Oracle Exadata Cloud@Customer X9M.
“La transizione di AT&T al cloud è un’iniziativa strategica per il nostro business”, ha dichiarato Jon Summers, Senior Vice President, Information Technology di AT&T. “Nel corso degli anni abbiamo lavorato a fianco di Oracle su alcune delle sfide tecnologiche più complesse e siamo entusiasti di rinnovare questa partnership per altri cinque anni”.
“AT&T si reinventa costantemente per connettere in modo sempre migliore persone e aziende e siamo orgogliosi di estendere la nostra partnership per supportare questa missione”, ha dichiarato Jonathan Tikochinsky, Executive Vice President, Strategic Client Group di Oracle. “Grazie a Oracle Cloud Infrastructure e alle Oracle Fusion Application, AT&T può continuare a crescere a livello globale e adattarsi a un mercato delle telecomunicazioni in continua evoluzione”.