L’intelligenza aziendale sempre più fattore competitivo

L’intelligenza aziendale sempre più fattore competitivo

Benefici di business fino a 3 o 4 volte superiori per le organizzazioni che dispongono di un’alta “intelligenza”, rivela un’indagine di IDC. A Milano il 19 ottobre l’evento ibrido IDC Future of Data 2022

L’ottimizzazione e la democratizzazione dei dati hanno spostato l’attenzione delle organizzazioni dalla semplice distribuzione dei dati a strategie più profonde per generare un “potere decisionale” in grado di fare realmente la differenza, creando valore basato sui dati per ottenere un forte vantaggio competitivo.

Nell’ultima indagine Future of Intelligence condotta a livello mondiale, IDC ha evidenziato che il 54% in più delle organizzazioni con un’intelligenza aziendale “eccellente” ha registrato miglioramenti significativi nell’uso della conoscenza rispetto a quelle con un’intelligenza aziendale “scarsa”; che il 57% in più delle organizzazioni con un’intelligenza aziendale “eccellente” ha registrato miglioramenti significativi nell’efficienza del lavoro rispetto a quelle con un’intelligenza aziendale “scarsa”; e infine che il 59% in più delle organizzazioni con un’intelligenza aziendale “eccellente” ha registrato miglioramenti importanti nel processo decisionale rispetto alle organizzazioni con un’intelligenza aziendale “scarsa”.

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Ma quel che più conta, ha rilevato IDC, è che le organizzazioni che dispongono di un’eccellente intelligenza aziendale sperimentano benefici di business fino a 3 o 4 volte superiori rispetto alle organizzazioni con un’intelligenza aziendale scadente: crescita dei ricavi, maggiore acquisizione di clienti, migliore tasso di fidelizzazione dei dipendenti e migliore time-to-market.

Ma che cos’è l’intelligenza aziendale? La practice Future of Intelligence di IDC la definisce come la capacità di apprendimento di un’organizzazione combinata con la sua capacità di sintetizzare le informazioni di cui ha bisogno per applicare gli insight risultanti su scala più vasta, generando al contempo una forte cultura dei dati. Insieme, queste quattro capacità, supportate da una piattaforma tecnologica adeguata, consentono alle organizzazioni di eccellere nell’intelligenza aziendale.

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Creare fiducia non solo nei dati e nella loro infrastruttura di gestione, ma nell’intero ventaglio di tecnologie e pratiche che trasformano i dati in impatto e valore (dall’analisi al processo decisionale fino alle operations) è dunque fondamentale per il successo delle imprese.

L’intelligenza aziendale necessita quindi di una piattaforma tecnologica moderna e di una forza lavoro in grado di gestire i dati. La tecnologia supporta i team di persone che lavorano insieme per prendere decisioni che portano a risultati aziendali migliori.

Investire in competenze, organizzazione e cultura per migliorare l’intelligence aziendale è imperativo, ma non facile. Le imprese che hanno difficoltà a soddisfare la domanda di competenze di cui hanno bisogno devono aumentare l’uso dell’automazione per la diffusione e la sintesi delle informazioni. L’uso dell’automazione intelligente per catturare le competenze dei lavoratori della conoscenza, incorporare una maggiore automazione dei processi e consentire la condivisione della conoscenza sarà fondamentale per soddisfare la domanda di skill e tenere il passo con la crescita esponenziale dei dati e la velocità del business.

Il 19 ottobre, in presenza all’Hotel Melià di Milano e in diretta streaming, si terrà l’IDC Future of Data Forum 2022. Con la partecipazione degli analisti IDC, di esperti del settore, leader di aziende italiane e ospiti che porteranno la loro esperienza, l’evento costituirà l’occasione per i CIO, i CDO e i decisori di business per disegnare un’efficace strategia di sviluppo nell’economia digitale sempre più data-driven.

Sponsor dell’evento Cloudera, Commvault, Denodo, Domo con BitBang, Alteryx e MicroStrategy.