Il futuro dell’ecosistema bancario

Il futuro dell'ecosistema bancario

Alla presenza di analisti di IDC, esperti di tecnologia e leader aziendali hanno fornito spunti di riflessione e linee guida di intervento a una platea di technology e business manager di imprese italiane appartenenti al settore banking

Si è svolto di recente a Milano, l’IDC Industry Week-Future of Industry Ecosystems, il ciclo di eventi dedicato a tre settori chiave dell’economia italiana: banking, manufacturing e utilities. Secondo IDC, le organizzazioni che sapranno condividere nel 2022 dati, applicazioni e operazioni con il loro ecosistema realizzeranno tre punti percentuali di ricavi in più rispetto ai non partecipanti. La tre giorni di incontri è stata condotta da Fabio Rizzotto, Vice President, Head of Local Research and Consulting di IDC Italia. Argomento della prima giornata, il futuro dell’ecosistema bancario digitale: collaborazione e innovazione per la soddisfazione del cliente e il bene sociale. Tra le aziende che hanno partecipato ai lavori, Denodo, Hitachi Vantara, Iccrea Banca, Kirey Group, Software AG, EBA Clearing. Ma in che modo, quindi, la tecnologia, i processi, i servizi innovativi dell’ecosistema possono rendere migliori e più facili la nostra vita di tutti i giorni? «In un contesto in cui la dimensione tempo è votata all’instant culture e lo spazio diviene fluido oltre i confini degli uffici e dei sistemi delle istituzioni è importante porre l’attenzione alle interdipendenze e agli spazi di collaborazione fra tutti gli stakeholder per migliorare le esperienze individuali e il bene sociale», dichiara Maria Adele Di Comite, Research Director di IDC Financial Insights.

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Com’è noto, la digitalizzazione della società ha subito un’accelerazione a seguito della pandemia. Durante il lockdown tutti, a prescindere dalla generazione, hanno modificato i loro comportamenti avvalendosi degli strumenti e delle tecnologie digitali, per esempio, per i pagamenti. Le aspettative di noi tutti, come consumatori, sono di ricevere risposte immediate e soddisfacenti rispetto ai nostri bisogni. Ma quali sono quindi gli impatti dell’Instant Culture sul sistema bancario?

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Secondo IDC, per fornire risposte immediate e soddisfacenti rispetto ai bisogni dei clienti e mantenere un ruolo di trusted partner con un approccio focalizzato sulla centralità del cliente, le banche devono essere in grado di offrire un approccio Real-time: transazioni sempre più rapide; Continuous availability: disponibilità 24/7 di servizi e HD; short time-to-market: moderne tecnologie e infrastrutture (per esempio, DevOps e Microservizi); Accuracy: utilizzando i dati disponibili in banca e nell’ecosistema bancario, da cui la centralità del Data Management; Security: le banche quali garanti della sicurezza delle transazioni e dello scambio dei dati, grazie ai sistemi di Strong Customer Authentication e di sistemi antifrode, rapidi e efficaci basati su AI e ML

Il valore del tempo

Un altro aspetto importante è rappresentato dal work life balance. Il tempo, quello fatto di momenti importanti, è visto come bene superiore, il che comporta che i clienti insoddisfatti si sposteranno su altri partner anche non bancari per ricevere servizi soddisfacenti in tempi rapidi, e liberare il loro tempo a valore aggiunto da dedicare alla propria vita. La scarsità della risorsa tempo richiede quindi tempi di risposta rapidi e fa nascere il bisogno di nuovi modelli di business come, per esempio, il contextual banking e l’embedded finance. Il valore del tempo a valore aggiunto rappresenta anche una spinta verso modelli di lavoro ibridi, che consentono un miglior bilanciamento fra lavoro e vita privata. Creare valore e migliorare il benessere degli individui è l’obiettivo da raggiungere, portando l’hybrid workforce da strumento di resilienza a modello operativo per migliorare le performance.

Banking everywhere

Ma non è tutto. Lo spazio della banca non corrisponde più allo spazio fisico delle filiali. Grazie agli strumenti digitali che abilitano l’esperienza omnichannel, oggi la banca va verso il cliente, ed è a portata di mano, ovunque voglia il cliente con il banking everywhere. La banca allarga quindi i propri confini oltre lo spazio fisico, con una combinazione di digitalizzazione end-to-end e nuovi paradigmi. La realtà dei clienti è phygital, e così sono i loro bisogni. La banca inoltre è parte attiva e integrante di un ecosistema composito, interconnesso e interdipendente, che implica modelli di “co-opetition”.

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Lo spazio della banca si estende anche nella gestione delle risorse umane. Durante la crisi del Covid-19 il lavoro da remoto e gli strumenti collaborativi hanno supportato la business continuity del sistema bancario. Oggi serve un approccio olistico al lavoro ibrido, cambiando la logica dalla resilienza alla business performance. Entro il 2025, 3 dipendenti su 4 lavoreranno in modalità remota o ibrida. Bisogna quindi tener conto dei valori emergenti fra i dipendenti, dell’evoluzione culturale e dei nuovi ambiti di rischio, quali il rischio di cyber-attack, su una superficie d’attacco più estesa.

Non solo. Lo spazio delle infrastrutture della banca travalica lo spazio fisico delle sale macchine. Collaborare nell’ecosistema è un paradigma imprescindibile per la banca. Immani quantità di dati da processare con risorse scalabili e flessibili portano le banche ad adottare il cloud e le moderne tecnologie anche per accorciare il time-to-value mediante modelli di sviluppo basati su Microservizi e DevOps. Per mantenere il proprio ruolo nel panorama competitivo dell’open banking, le banche quindi investono sull’innovazione tecnologica, utilizzando AI, ML ed integrazioni mediante APIs, and IoT.


Le videointerviste ai protagonisti

Suranjan Som, Vice President Sales Digital Solutions Financial Services, Hitachi Vantara

Maurizio Gallerani, Enterprise Account Executive, Software AG

Sergio Esposito, Sales Director, Denodo

Valter Cavallino, Senior Manager BI & Analytic Tools, Kirey Group