Data4 annuncia la compensazione di tutte le emissioni derivanti dalle attività del Gruppo in Europa nel 2021

Data4 annuncia la compensazione di tutte le emissioni derivanti dalle attività del Gruppo in Europa nel 2021

Data4 compensa tutte le emissioni generate dal Gruppo nel 2021 investendo in riforestazione su larga scala

Data4, operatore e investitore europeo leader nel mercato dei data center, annuncia di aver siglato una nuova partnership strategica con FRANSYLVA/CEPF, la Confederazione dei proprietari forestali europei che promuove i valori della gestione forestale sostenibile e della redditività economica del settore forestale. L’accordo permette a Data4 di collaborare un network di oltre 50.000 silvicoltori privati per compensare tutte le emissioni residue di gas a effetto serra corrispondenti agli ambiti 1 e 2 per tutte le attività del Gruppo in Europa nel 2021.

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Questa collaborazione nasce con l’obiettivo di contribuire alla riduzione globale delle emissioni di carbonio attraverso il finanziamento di progetti classificati “Bas Carbone” e fa parte del programma Data4Good, finalizzato allo sviluppo sostenibile, che comprende molti altri interventi adottati per ridurre l’impatto ambientale generato dalla società.

Come firmataria del “Climate Neutral Data Center Pact” da gennaio 2021, Data4 contribuisce alla neutralità globale del carbonio dell’ecosistema digitale mettendo al centro della sua strategia lo sviluppo sostenibile. In quest’ottica, il gruppo ha lanciato il suo ambizioso programma di sviluppo sostenibile, Data4Good, che mira a coinvolgere l’intero ecosistema nel suo percorso.

Con questo programma, Data4 si impegna a contribuire alla neutralità globale delle emissioni di carbonio attraverso interventi concreti, quali la creazione di pozzi di carbonio naturali. Grazie a questo primo investimento nella cattura delle emissioni residue degli ambiti 1 e 2 per tutte le sue attività in Europa (ossia 2.700 tonnellate di CO2 equivalente), Data4 aggiunge un nuovo tassello al suo programma Data4Good, completando il lavoro di misurazione delle sue emissioni nei 3 ambiti e sviluppando un piano ambizioso di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Il lavoro pionieristico portato avanti a livello di Gruppo e promosso attraverso le best practice realizzate dalla sede centrale, permette oggi di annunciare la compensazione di tutte le emissioni per tutte attività delle filiali del Gruppo in Europa, compreso il Campus di Italiano di Milano-Cornaredo.

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Progetti di rimboschimento classificati “Bas Carbone”

Data4 ha scelto di collaborare con un importante operatore del settore della silvicoltura, FRANSYLVA, che da 70 anni collabora con oltre 50.000 proprietari di foreste che rappresentano 2,5 milioni di ettari di bosco, ossia quasi il 25% della superficie delle foreste private francesi.

I progetti di rimboschimento sostenuti da Data4 per le foreste in Francia sono da intendersi come una best practice pionieristica che il Gruppo ha sviluppato a partire dalla sede centrale e che, grazie ad un impatto su larga scala, permettono di compensare per tutte le altre filiali del Gruppo in Europa.

Questi progetti, certificati dal PEFC come garanzia di gestione sostenibile e rientranti anche nell’ambito della categoria “Bas Carbone” del Ministero della Transizione EcologicaFrancese, consentiranno in particolare di:

• Contribuire localmente al rinnovamento della foresta francese;
• Agevolare l’adattamento al cambiamento climatico;
• Proteggere la biodiversità;
• Fornire alternative ai combustibili fossili per l’edilizia;
• Sviluppare l’occupazione locale.

Jean-Paul Leglaive, Responsabile QHSE e Sviluppo Sostenibile di Data4 Group, ha dichiarato: “Questa iniziativa prosegue la tradizione storica di Data4, che già 15 anni fa ha scelto di creare il suo primo campus nel cuore di una foresta protetta di oltre 70 ettari gestita dal gruppo in modo consapevole, avendo cura di preservarne la biodiversità”.

Piano d’azione per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei 3 ambiti di intervento

Gli interventi per contribuire alla neutralità globale delle emissioni di carbonio sono complementari a quelli finalizzati prioritariamente a ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Per misurare le sue emissioni di gas a effetto serra, il gruppo ha realizzato un  bilancio applicando la metodologia raccomandata dal Protocollo GHG e misurando i 3 ambiti relativi alla propria attività:

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Sulla base dei risultati di questa valutazione, Data4 esegue e studia iniziative concrete per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei tre ambiti. Grazie alla guida di Jean-Paul Leglaive, Responsabile dello sviluppo sostenibile Data4, il Gruppo ha aderito anche all’iniziativa Assessing Low Carbon Transition (ACT) promossa dall’Agenzia per l’Ambiente e l’Economia dell’Energia in Francia e al Carbon Disclosure Project (CDP) un programma gestito dall’omonima organizzazione internazionale che fornisce a imprese, autorità locali, governi e investitori un sistema globale di misurazione e rendicontazione ambientale, al fine di monitorare e valutare gli effetti degli interventi intrapresi e la performance “Bas Carbone” di Data4 nel lungo periodo.

Tutte queste iniziative sono parte integrante dell’approccio “Acquisti Responsabili” di Data4, in base al quale il gruppo ha sottoscritto la carta Relazioni con i fornitori e acquisti responsabili (Relations Fournisseurs et Achats Responsables, RFAR) e implementa un piano  d’azione per ottenere la certificazione all’inizio del 2023.

Olivier Micheli, CEO di Data4 Group, ha aggiunto: “Il nostro obiettivo è quello di diventare il punto di riferimento del settore per lo sviluppo sostenibile. Questo comporta una misurazione rigorosa della nostra impronta ambientale, interventi ambiziosi per ridurre le emissioni in tutti e tre gli ambiti e misure volte a creare pozzi di
carbonio naturali che si espanderanno gradualmente per coprire tutte le nostre emissioni residue. Contemporaneamente alle nostre iniziative, stiamo sviluppando strumenti per aiutare i nostri clienti a ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra all’interno dei nostri  centri dati, limitando così l’impronta ambientale della tecnologia digitale”.