L’inflazione e l’instabilità economica colpiscono anche il servizio di streaming musicale
Spotify ridurrà le nuove assunzioni del 25% nel mezzo dei timori di recessione. Lo racconta una nota interna ottenuta da Bloomberg secondo cui non è chiaro quali parti dell’attività saranno interessate. Spotify non è di certo l’unica azienda tecnologica a rivalutare il numero del proprio personale a causa della flessione del mercato azionario. Anche Twitter e Meta hanno annunciato un certo blocco delle assunzioni il mese scorso e Netflix ha fatto notizia ad aprile per i suoi licenziamenti.
Durante la presentazione agli investitori di Spotify, il CEO Daniel Ek ha sottolineato la crescita dell’azienda non solo negli abbonamenti ma anche in servizio verticali oltre alla musica, come il podcasting e, presto, gli audiolibri. Nonostante ciò, il direttore finanziario Paul Vogel ha accennato che il personale potrebbe essere influenzato dalle condizioni economiche globali.
“Siamo chiaramente consapevoli della crescente incertezza riguardo all’economia globale”, ha affermato Vogel. “E anche se dobbiamo ancora vedere gli impatti concreti sulla nostra attività, stiamo tenendo d’occhio la situazione, valutando la crescita del personale a breve termine”. Spotify aveva più di 6.600 dipendenti alla fine del 2021, secondo un deposito presso la SEC, con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente.
Sebbene il mercato possa costringere l’azienda a rallentare le sue ambizioni, Ek ha affermato nella nota del personale che l’azienda aggiungerà comunque altre figure nel prossimo futuro. La società ha appena annunciato di aver comprato Sonantic, startup di sintesi vocale basata sull’IA che si è fatta notare per il suo contributo nel restituire la voce a Val Kilmer in Top Gun: Maverick, dopo che l’attore aveva quasi del tutto perso la capacità di parlare a seguito di una malattia.