Syneto IT Hero 2022, l’iperconvergenza come standard

Syneto IT Hero 2022, l’iperconvergenza come standard

L’IT manager come motore del cambiamento delle PMI. Con il lancio di HYPER Edge, Syneto concentra la potenza di un datacenter nello spazio occupato da tre smartphone con funzionalità di disaster recovery e data protection, tipiche del mondo enterprise

Secondo i dati dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano la sicurezza informatica è al primo posto tra le priorità di investimento sia per le grandi imprese che, per la prima volta, per le PMI. Che si tratti dello studio di commercialisti, della piccola azienda metalmeccanica o di quella farmaceutica, mai come oggi la domanda di protezione ha contagiato anche le piccole aziende di ogni settore. La crescita dell’interesse delle PMI verso questo tipo di offerta si deve alla maggiore consapevolezza dei rischi e all’esigenza di sostenere in modo sicuro la digital transformation in atto. Anche il segmento SOHO e dei professionisti alla ricerca di un maggiore livello di protezione dal rischio cyber si allinea a questo trend. Segmento composto da realtà di dimensioni minori, ma che dal punto di vista della gestione delle informazioni sensibili ha esigenze simili a quelle delle PMI ed è esposto allo stesso livello di rischio.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

L’offerta di servizi e soluzioni di cybersecurity per la PMI e per i professionisti ha caratteristiche specifiche oggi più convergenti verso una maggiore standardizzazione e pacchettizzazione dei servizi, rispetto alle soluzioni verticali custom con forti componenti di integrazione richieste dalle large company. Un’inversione di tendenza che cerca di intercettare una domanda ancora in parte frustrata da numerosi fattori come prezzo, mancanza di competenze e complessità di gestione. In quest’ottica, nuove possibilità e strumenti innovativi a disposizione di un pubblico più vasto hanno alzato il livello delle aspettative rispetto alle tecnologie disponibili. Le PMI si chiedono perché non possono disporre della stessa tecnologia a disposizione delle aziende più grandi, ritagliate sulle loro esigenze di contenimento dei costi, agilità e facilità d’uso. Una domanda alla quale Syneto ha risposto attraverso la seconda edizione di IT Hero, un percorso sviluppato in collaborazione con SDA Bocconi e Politecnico di Milano dedicato agli IT manager delle PMI italiane e declinato su tre direttive principali – IT management, hybrid cloud e sicurezza – per otto appuntamenti di formazione dal 17 maggio al 16 giugno. «Un percorso gratuito che abbiamo pensato per aiutare gli IT manager ad affrontare le tante sfide che li attendono» – spiega Alessandro Biagi, marketing manager di Syneto. «E dopo il successo di partecipazione registrato dalla seconda edizione siamo già al lavoro per l’edizione del 2023». Syneto IT Hero 2022 è il risultato di un’indagine condotta in collaborazione con Focus Management su un campione di 350 responsabili IT di altrettante PMI italiane principalmente dei settori servizi (42,9%) e manufacturing (38,5%), che ha permesso di identificare i trend di mercato e le conoscenze necessarie per poter affrontare le continue sfide dell’attuale panorama tecnologico, mettendo in luce l’evoluzione del ruolo degli IT manager.

Leggi anche:  Stormshield lancia il suo nuovo firewall SNi10
Alessandro Biagi, marketing manager di Syneto

SYNETO AL FIANCO DELLE PMI

Democratizzare la tecnologia significa in pratica fornire alle persone un facile accesso a competenze specialistiche senza una formazione lunga e costosa. Finché le nuove tecnologie non saranno alla portata di tutti, la digital economy non potrà esprimere al massimo tutte le sue potenzialità. In altre parole, non deve essere necessario indossare i panni dell’esperto IT, mentre è importante rendere gli strumenti digitali utilizzabili da tutti: dallo scienziato al professionista del marketing, dall’ingegnere al manager delle operations. Il risultato? Maggiore produttività, efficienza, rapidità di esecuzione, meno errori e un minor spreco di risorse. E al tempo stesso, maggiore attenzione alla sostenibilità e alla sicurezza come strategia business. Una visione di trasformazione e di empowerment che Syneto intende portare avanti come fornitore di appliance iperconvergenti, software e servizi cloud che consentono ai provider di servizi IT e alle PMI di eseguire e proteggere applicazioni e data center sia on premise che in cloud.

«Sin dall’inizio, il nostro sogno è stato di democratizzare la tecnologia per far sì che le PMI potessero competere allo stesso livello delle aziende enterprise» – spiega Vadim Comanescu, CEO di Syneto. «Oggi, quel sogno continua con il lancio di HYPER Edge. Il nostro impegno coincide con l’idea di passare dalle competenze tecnologiche specifiche a piattaforme alla portata anche di non specialisti». La soluzione infatti intercetta le esigenze di quelle realtà – PMI, studi professionali, sedi remote, hotel, uffici dislocati e retail – oggi molto più attente alle tematiche legate alla cybersecurity e consapevoli dei pericoli che si corrono, ma che fino a ieri facevano molta fatica a reperire soluzioni progettate appositamente per loro. Negli ultimi 18 mesi, il 28,6% degli IT manager dichiara di aver subito un attacco ransomware nella propria azienda. Una percentuale che rappresenta solo la punta dell’iceberg.

Vadim Comanescu, CEO di Syneto

«Siamo un’azienda europea» – afferma Alessandro Freddi, sales director di Syneto. «Riteniamo di avere un vantaggio rispetto alla concorrenza: quello di conoscere e interpretare meglio le esigenze delle PMI e di avere una cultura europea della sicurezza e della protezione dei dati. Con HYPER Edge – continua Freddi – offriamo una piattaforma che integra il concetto di data protection e lo rende disponibile alle PMI grazie a una serie di funzionalità di classe enterprise». Sulla carta HYPER Edge è la soluzione entry-level lanciata da Syneto per tutte quelle realtà produttive che non dispongono di una sala server, gestiscono un numero limitato di macchine virtuali e possono contare su budget per la cybersecurity inferiori ai 15mila euro. In realtà, HYPER Edge dispone di tutte le feature della serie maggiore HYPERCore, per rispondere alle esigenze di quelle realtà oggi molto più attente alle tematiche di cybersecurity e consapevoli dell’importanza di proteggere i propri asset dagli attacchi informatici. Realtà dimenticate o trascurate dai grandi vendor che fino a ieri non trovavano soluzioni alla loro portata. «Abbiamo sempre ritenuto che l’iperconvergenza debba essere uno standard. Per questo, abbiamo aggiunto allo strato di software, storage, capacità di elaborazione e rete, lo strato di disaster recovery e di data protection, tipiche del mondo enterprise. Funzionalità di sicurezza centrali per raggiungere una efficace postura di sicurezza ma spesso inaccessibili con i budget a disposizione delle PMI. Il nostro posizionamento dai 10 ai 100mila euro rispecchia i budget delle PMI per una tecnologia datacenter che punta a minimizzare la complessità, garantire scalabilità e durare dai 3 ai 5 anni».

HYPER Edge è il più piccolo “datacenter in a box” disponibile sul mercato. Robusto e facile da gestire, può essere installato in spazi limitati o montato tramite un supporto VESA standard dietro a un monitor. «Abbiamo concentrato la potenza di un datacenter nello spazio occupato da tre smartphone» – afferma Comanescu. «A cominciare dalle fasi iniziali di progettazione abbiamo immediatamente scartato la possibilità di creare una tecnologia di tipo server sia per motivi di spazio che di rumorosità. E abbiamo puntando invece sulla miniaturizzazione. Un lavoro di sviluppo che dura da dieci anni e per il quale abbiamo mobilitato i nostri migliori talenti. HYPER Edge per noi rappresenta una vera rivoluzione per l’IT aziendale. Una soluzione unica nel panorama della cybersecurity, che ci rende orgogliosi sia come azienda italiana e come unico vendor europeo di iperconvergenza con disaster recovery integrato».

Leggi anche:  ECM e Smart printing, fattore integrazione
Alessandro Freddi, sales director di Syneto

DESIGN E INNOVAZIONE

La soluzione estremamente silenziosa e dal design elegante, può essere collocata su una scrivania o alloggiata all’interno del nuovo Syneto HYPER Box, ideato e realizzato appositamente da LAGO Design, naturale sintesi tra innovazione della forma e innovazione del contenuto. «Grazie alla partnership con LAGO i dati vengono valorizzati da un elemento di design che ne diventa espressione assoluta: il design come custode del dato per valorizzare la tecnologia e portare i dati al centro dell’azienda come elemento strategico per il business. Con HYPER Box by LAGO – possiamo dire di esserci riusciti» – afferma il marketing manager di Syneto Alessandro Biagi. «Come dimostrano i risultati conseguiti sin qui dall’azienda, l’Europa è il nostro mercato di riferimento. Possiamo contare su circa 3.500 clienti che utilizzano una infrastruttura IT Syneto. In Italia, sviluppiamo il giro d’affari più grande ed è da qui che opera il nostro headquarter. Ma siamo presenti anche nel resto d’Europa. Negli ultimi tre anni, siamo cresciuti a una media di oltre il 30% l’anno e in Italia ci appoggiamo a una rete di circa 160 partner».

Emanuele Acconciamessa, chief operating officer di Focus Management e academic fellow dell’Università Bocconi

IL RUOLO DELL’IT MANAGER

Le competenze sono un fattore chiave per accelerare la diffusione delle tecnologie digitali e massimizzarne efficacia ed efficienza. Per contro, quando queste capacità latitano, i benefici in termini di produttività derivanti dall’adozione del digitale tendono a ridursi. Concetti applicabili in buona sostanza anche alla cybersecurity. Da qui, l’importanza di seguire una strategia coerente e un approccio in materia di policy per sfruttare i vantaggi delle tecnologie digitali. Dalla ricerca Syneto, emergono una serie di dati interessanti. Il ruolo degli IT manager è in rapida evoluzione. La stragrande maggioranza dei rispondenti (86,54%) avverte l’urgenza del cambiamento del proprio ruolo all’interno delle aziende in cui opera, a partire dal maggiore coinvolgimento nelle decisioni di business. Il 65,4% del campione si dichiara “smart”. Solo il 7,7% si autodefinisce “tradizionale”. Più numerosi i “cost-oriented” (15,4%). Sotto l’8% gli “ipertech”.

Tre le principali tematiche di interesse per gli IT manager: gestione dell’infrastruttura, cybersecurity e hybrid cloud. «La gestione strategica dell’IT è la più gettonata e risponde in larga parte alla necessità di revisione e ripensamento da parte dell’IT manager del proprio ruolo strategico all’interno delle aziende» – spiega Emanuele Acconciamessa, chief operating officer di Focus Management e academic fellow dell’Università Bocconi. «Oltre alla percezione del cambiamento, in queste risposte c’è anche la convinzione di vedere il proprio ruolo emarginato rispetto al contesto lavorativo» – spiega Acconciamessa. «La quasi totalità degli IT manager ci dice che questo rischio esiste e che il cambiamento è percepito sulla loro pelle. Poiché su questo tema è cruciale il concetto delle competenze, il passo successivo è stato quello di esplorare in che modo gli IT manager delle PMI si aggiornano».

Leggi anche:  Security Summit Streaming Edition 2024: torna l’appuntamento in streaming con la cybersecurity
Roberto Cherubini, senior engineer di Syneto

La fotografia restituisce un quadro in forte chiaroscuro, con il 54,49% degli intervistati che dichiara di non aver mai partecipato a corsi di formazione online, il 42,95% di non avere mai frequentato corsi di formazione IT in aula e quasi il 39,7% del campione di non possedere alcuna certificazione. Tra i canali di approfondimento preferiti, i corsi online vengono indicati da quasi tre IT manager su 4 (74%); seguono le testate professionali online che svolgono un ruolo di divulgazione e aggiornamento per il 62% dei rispondenti, seguiti dai corsi di certificazione erogati dai fornitori di tecnologie, indicati dal 47% dei rispondenti. L’indagine restituisce anche il profilo dell’IT manager delle PMI: isolato, con poco tempo per la formazione e sotto pressione per la forte preoccupazione sul fronte della cybersecurity. «I dati confermano un gap di competenze importante che deve essere colmato per restituire competitività all’intero sistema perché l’IT non è più un semplice reparto tecnico, ma un motore di cambiamento» – commenta Roberto Cherubini, senior engineer di Syneto.