Metriche di valutazione e KPI per l’infrastruttura digitale

Come coinvolgere i dipendenti in un ambiente di lavoro ibrido

Il ruolo dell’infrastruttura digitale nell’azienda del futuro. Un’architettura che sta evolvendo e si sta trasformando ha bisogno di nuove metriche per misurare l’efficienza e l’efficacia sul business

Il ruolo dell’infrastruttura digitale nell’azienda del futuro è di garantire un flusso di dati continuo, stabile e sicuro in tutto l’ecosistema. La trasformazione digitale ha portato a enormi cambiamenti nella gestione dei dati, che nel corso degli anni hanno subìto anche loro profonde trasformazioni per quanto riguarda il volume, la modalità di raccolta, la tipologia (strutturati e non strutturati). Tutto questo ha trasformato la portata e l’ampiezza dell’impatto che i dati hanno sulle organizzazioni e sull’architettura sottostante. Questa situazione, se da un lato può portare a grandi vantaggi se ben orchestrata e gestita, dall’altro può generare una crescita nella complessità che potrebbe risultare anche controproducente. I dati, i processi e i “canali” attraverso cui si muovono devono essere mappati in modo chiaro e preciso, evidenziando quali sono le possibili vulnerabilità a cui sono esposti attraverso un monitoraggio continuo che faccia sempre più affidamento su operations attive 24 ore su 24 e sette giorni su sette, e che siano sempre più autonome e automatizzate. I dati raccolti devono inoltre essere resi accessibili in tempo reale, in modo tale da svolgere un ruolo importante nel supportare il processo decisionale, minimizzando gli impatti derivanti dalla loro sovrabbondanza che potrebbe portare a non cogliere quelli corretti a supportare il business.

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Metriche di valutazione e KPI devono quindi puntare al riconoscimento delle prestazioni basato su fatti concreti per dimostrare il successo di un’iniziativa e in caso contrario fornire dei razionali per rivedere l’approccio. I KPI devono poi essere in grado di comunicare le giuste informazioni al giusto pubblico: non tutti infatti hanno la necessità e la capacità di comprendere e conoscere le stesse valutazioni. Con alcuni, come per esempio C-suite o CdA, sarà importante e utile condividere KPI strategici; con altri, come il dipartimento IT, saranno più utili KPI di tipo tecnico/tattico. Secondo il framework di IDC, la maturità delle infrastrutture digitali può essere misurata attraverso cinque differenti aree: elaborazione “anywhere”, “anytime” e “through any device”, piani di controllo automatizzati e coerenti, gestione di applicazioni e dati, convergenza con le operations IT-OT, la connettività ubiqua.

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ELABORAZIONE UBIQUA

Nelle aziende più mature l’elaborazione dei dati è eseguita sempre e ovunque utilizzando qualsiasi dispositivo: queste imprese utilizzano servizi cloud, dispositivi mobili, soluzioni IoT e tecnologie intelligenti capaci di un’analisi dei dati e delle informazioni a supporto del business “anywhere”, “anytime” e “through any device”. Un’implementazione olistica di questo genere, con una progettazione, integrazione e automazione delle risorse di elaborazione supporta ecosistemi digitali adattivi, resilienti, sicuri e conformi alle policy e alle normative. In questo contesto, è necessario sviluppare KPI strategici che misurino l’aumento del valore degli investimenti, l’aumento della soddisfazione dei clienti e dei dipendenti in relazione al miglioramento della velocità di elaborazione e alla diminuzione della dipendenza da azioni umane ridondanti, l’aumento della velocità, della copertura dell’ecosistema e del volume di raggiungimento dei risultati aziendali. Importanti KPI tattici sono invece l’aumento della precisione dei digital twin per simulazioni in tempo reale, l’aumento della velocità decisionale sia automatizzata che guidata dall’uomo, la creazione di collegamenti trasparenti tra i KPI di business e dell’infrastruttura digitale.

PIANI DI CONTROLLO AUTOMATIZZATI E COERENTI

Nelle aziende più evolute la gestione dei sistemi deve essere olistica, unificata e agnostica, capace di utilizzare soluzioni per l’autoregolazione di sistemi basati su cloud ibrido, su infrastrutture ibride e su ecosistemi ibridi. In queste realtà, i sistemi di controllo dell’ecosistema, delle applicazioni e dell’infrastruttura forniscono interoperabilità, portabilità, scalabilità, sicurezza e flessibilità in tutta l’azienda. KPI strategici da implementare sono per esempio la riduzione dell’indebitamento tecnico dovuto all’aumento del monitoraggio accurato degli asset e un monitoraggio geografico migliorato della supply chain. Miglioramento della velocità nel reindirizzamento dei picchi, numero di processi di monitoraggio e controllo integrati automatizzati, livello dell’orchestrazione basata sull’intelligenza artificiale, aumento della risoluzione proattiva dei problemi e riduzione delle interruzioni e dei down time – sono invece alcuni dei KPI tattici da considerare.

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GESTIONE DI APPLICAZIONI E DATI

Per le aziende più mature nel percorso di trasformazione digitale, dati e applicazioni sono gestiti come portafogli strategici di valore aziendale con un livello di integrazione e virtualizzazione completo. La gestione di app e dati è dinamica, in real time e autonoma ed è capace di supportare in modo resiliente i processi decisionali e produttivi. In questo ambito i KPI strategici da considerare sono la quantità di lavoro manuale risparmiato grazie all’integrazione automatizzata dei dati, il maggior livello di fiducia nella completezza e conformità dei dati, così come un’archiviazione che avviene attraverso un modello aziendale che consolida i systems of record. Da un punto di vista tattico è invece possibile misurare il numero di server dismessi, la riduzione dei sistemi ridondanti, il numero di dipendenti formati su temi di privacy e conformità, il livello di knowledge sharing con l’ecosistema.

CONVERGENZA DELL’IT

Per le aziende con un elevato livello di maturità, la convergenza dell’IT con le operations IT-OT, le tecnologie di front line e di field sono ampiamente accettate e diffuse, sfruttando casi d’uso condivisi e metriche di successo allineate. In questo contesto, da un punto di vista strategico i principali KPI da considerare devono essere quelli capaci di misurare il miglioramento della continuità delle operazioni, i risparmi derivanti dalla riduzione di dispositivi e applicazioni ridondanti e infine i risparmi provenienti dalla riduzione degli investimenti sprecati grazie agli insight derivanti da un’attenta analisi dei dati. I KPI tattici invece saranno pensati per monitorare il migliorato nel tempo impiegato per la risoluzione dei problemi, un efficientamento energetico a livello aziendale come conseguenza della riduzione dei sistemi ridondanti e della riduzione dello spazio occupato all’interno dei datacenter e delle facility.

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CONNETTIVITÀ ONNIPRESENTE

Le aziende più mature ci insegnano che una connettività senza soluzione di continuità e flessibile a livello aziendale è ormai un imperativo imprescindibile che si pone come obiettivo una connessione “any to any” che deve guidare gli investimenti e le decisioni aziendali. La connettività in queste realtà è principalmente incentrata sulle persone ed è adattiva, capace di utilizzare sistemi di connessioni per essere onnipresente, dinamica e intelligente in tutta l’azienda e in tutto l’ecosistema. Da un punto di vista strategico, in realtà come queste, i KPI da analizzare sono quelli che monitorano il miglioramento del coinvolgimento dei clienti, dei dipendenti e dei partner, il miglioramento dei processi di supply chain e una maggiore disponibilità di dati che sia rilevanti per supportare il raggiungimento dei risultati di business. Quelli tattici invece andranno a valutare se si è verificata una maggiore velocità nell’esecuzione dei processi IT e di business, un maggiore utilizzo in real time di sensori come la biometria, un aumento del numero di riassegnazione dei picchi capaci di migliorare il bilanciamento delle risorse. Per concludere, quando occorre decidere quali KPI devono essere utilizzati, è importante tenere in considerazione che i KPI sono strumenti che devono essere utilizzati per mostrare a top management e leader delle linee di business lo stato di avanzamento del processo, non solo il suo punto di arrivo.

Sergio Patano associate research & consulting director di IDC Italia