Franco Stivali, un manager “satirico”

Franco Stivali, un manager “satirico”

L’innovazione in punta di matita. Franco Stivali, innovation manager di Ferrovie dello Stato, abile vignettista, giardiniere e collezionista atipico. «Fare innovazione significa guardare la realtà da angolazioni diverse»

In questa puntata del nostro cammino, andiamo alla scoperta di Franco Stivali, romano di nascita e di residenza, classe 1957, innovation manager del Gruppo Ferrovie dello Stato, sposato, due figli: Giorgio (28 anni) e Giulia (21). Franco Stivali ha una laurea in Ingegneria chimica e un dottorato in Ingegneria dei materiali. Il suo sguardo sull’innovazione è trasversale. Approccio tecno-pratico e sintesi creativa. Come nel segno grafico delle sue vignette satiriche, che sono una sua passione da sempre e anche espressione di un talento poliedrico. L’innovation manager di FS ha iniziato a disegnare sui banchi di scuola. Dai tempi del liceo, si diverte a disegnare vignette di politica e costume su temi di attualità. I suoi personaggi “col nasone” sono diventati emblematici. Nel poco tempo disponibile, alimenta un blog (www.pupazzetticolnasone.blogspot.com) e ha pubblicato un paio di libri: “Le Vignettine del Lunedì”, una raccolta di scenette sul calcio capitolino, e “Indiani AraPacis”, melting pot di fotografie, immagini e commenti, a metà tra una gita dei tempi del liceo e un trattato di sociologia.

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Capacità di sintesi e creatività sono caratteristiche essenziali anche per il tuo attuale ruolo? – «Certamente. Quando pensi a una vignetta satirica, devi essere in grado di condensare graficamente e in poche parole il tuo pensiero, scatenando nel lettore le corrette sensazioni. Fare innovazione, in fondo, significa guardare la realtà da angolazioni diverse, immaginando cosa si potrebbe fare per migliorarla. Devi soffrire per fare comprendere agli altri la tua visione che spesso non è così lampante! E a questo io ci sono abituato. Essere tifoso della Lazio mi predispone naturalmente a terribili gastriti che cerco di curare con le mie vignette, provando a guardare oltre con spirito critico ma soprattutto costruttivo.

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Mi risulta che hai un altro modo, diciamo “terra terra”, per guardare alla vita e rilassarti – «L’espressione “terra terra” mi sembra più che appropriata. Ho una casa al mare che mi permette di dedicarmi alla cura di rose e piante da giardino, oltre alla coltivazione di un piccolo orto. I frutti di questo lavoro si tirano dietro altre attività: produzione di olio al peperoncino, liquore di mirto, marmellata di limoni, e altro ancora».

Il collezionismo è una tua passione, ma ti dedichi a questo hobby in modo un poco “atipico”. Cosa collezioni? – «Non ho una passione in particolare. Faccio “collezione di piccole collezioni”: macinini da caffè, lamette, lanterne a petrolio, carta da lettere degli alberghi e sottobicchieri di birra. Sono un collezionista atipico: mi piace collezionare cose piccole, diverse tra loro».

Abbiamo capito che hai un carattere vulcanico e sei pieno di interessi. Ma dove trovi il tempo per fare tutte queste cose? – «Innanzitutto, la mia “giornata tipo” non lavorativa non ha uno schema che si ripete. Di volta in volta, può capitare di dedicare tempo alla famiglia e agli amici, fare qualche gita, oppure fare qualche lavoretto in casa. Ma è pur vero che se uno ha voglia di fare qualcosa, il tempo lo trova sempre. Come sul lavoro, l’importante è sapersi organizzare».

Abbiamo già parlato della tua fede calcistica, ma hai anche altre passioni sportive? – «Nel corso della mia vita ho praticato molti sport. Oltre il calcio, mi piacciono lo sci, l’atletica leggera, il tennis e la canoa olimpica. Oggi, provo ancora a giocare a calcio con gli amici, quando è possibile. Mi diverto a sciare, gioco a ping pong e ogni tanto faccio un po’ di jogging».

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Come trascorri le vacanze? ­- «Oltre a trascorrere qualche giorno nella casa al mare, mi piace tantissimo viaggiare, con tutti i mezzi, specialmente in treno! Meglio se con la famiglia e con gli amici. Non ho particolari preferenze: mi piace il mare, ma anche la montagna sia d’estate sia d’inverno. In Italia, ci sono posti fantastici da visitare, ma ogni tanto, anzi spesso, sento il bisogno di conoscere paesi diversi. Fare dei viaggi in paesi lontani è un qualcosa che mi ha sempre affascinato».


Luciano Guglielmi CIO, direttore comitato di Indirizzo per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale – senior advisor di PwC – Board member and ambassador di CIO AICA Forum