Esprinet chiude il miglior anno della sua storia

Nel 2023 il mercato digitale italiano è cresciuto più del PIL

Utile netto del Gruppo a 44,1 milioni (+39%)

Il Consiglio di Amministrazione di ESPRINET, gruppo leader in Sud Europa nella consulenza, nella vendita e noleggio di prodotti tecnologici e nella sicurezza informatica, riunitosi sotto la presidenza di Maurizio Rota, ha approvato il Bilancio consolidato e il Progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021, redatti in conformità con i principi contabili internazionali IFRS.

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Alessandro Cattani, Amministratore Delegato di ESPRINET: “Chiudiamo un anno eccezionale in cui abbiamo superato i nostri target stabilendo inoltre il record storico non solo di ricavi ma anche e soprattutto di redditività netta. Con grande soddisfazione registriamo come – coerentemente con la propria strategia di crescita focalizzata sulle linee di business alto marginanti – il Gruppo abbia ottenuto ricavi nel segmento Advanced Solutions superiori a 870 milioni di euro, segnando un +46% rispetto all’esercizio precedente. Ancora più rilevante risulta essere la crescita del segmento Cloud dove abbiamo registrato un +183% quasi raggiungendo 141 milioni di euro di ricavi. Evidenziamo anche una crescita nel segmento della clientela Business pari al +12%, dove ESPRINET, grazie alla costante attenzione agli indici di soddisfazione del cliente, consolida la propria quota di mercato. Il Cash Conversion Cycle si attesta a 13 giorni in coerenza con il nostro obiettivo di mantenere un livello inferiore ai 18 giorni garantendo così una flessibilità finanziaria ottimale a supporto della nostra generosa politica di dividendo e della auspicata ricerca di interessanti opportunità di crescita per linee esterne anche in altre zone dell’Europa Occidentale oltre alle nazioni ove il Gruppo già opera. Riteniamo che il 2022, in assenza di shock esterni e ipotizzando che la guerra in corso in Ucraina si possa risolvere in tempi rapidi o comunque senza eccessivi impatti sullo scenario macroeconomico, possa registrare una ulteriore crescita del mercato di riferimento per il Gruppo nel Sud-Europa. Visto l’andamento dei primi due mesi di quest’anno che conferma la validità del modello di business adottato, stimiamo per l’anno fiscale corrente di poter ottenere un ulteriore aumento della redditività in linea con il percorso di crescita sotteso al piano industriale annunciato a novembre 2021. Tutto ciò pur in presenza di un mercato che per la prima parte dell’anno sarà ancora piuttosto sfidante e a seguire atteso in ripresa”.

PRINCIPALI RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2021

I Ricavi da contratti con clienti si attestano a 4.690,9 milioni di euro, +4% rispetto a 4.491,6 milioni di euro nel 2020.

A tale risultato concorrono sia la crescita organica (+1%) sia il contributo di 153,6 milioni di euro derivante dalle attività del Gruppo GTI acquisito in Spagna nel Q4 2020 e di Dacom S.p.A. e idMAINT S.r.l. in Italia, acquisite all’inizio del Q1 2021.

(€/milioni) FY 2021 FY 2020 Var. %
Italia 2.854,7 2.722,0 5%
Spagna 1.686,7 1.665,6 1%
Portogallo 107,5 67,4 59%
Altri Paesi UE 28,7 26,5 8%
Altri Paesi extra-UE 13,3 10,1 32%
Ricavi da contratti con clienti 4.690,9 4.491,6 4%

 

ESPRINET registra ricavi in Italia pari a 2.854,7 milioni di euro, +5% rispetto al 2020 ed in linea con il mercato che secondo i dati Context cresce del 5% raggiungendo un giro d’affari di 9,5 miliardi di euro. In Spagna il Gruppo registra ricavi pari a 1.686,7 milioni di euro, +1% rispetto al 2020 sottoperformando un mercato che cresce del 5% (6,6 miliardi di euro). Il Portogallo vale 107,5 milioni di euro, +59% rispetto al 2020 e consolida ulteriormente la propria quota in un mercato che segna un +10% portando i ricavi ad oltre 1,6 miliardi di euro.

(€/milioni) FY 2021 FY 2020 Var. %
PC (notebook, tablet, desktop, monitor) 1.640,2 1.711,5 -4%
Stampanti e consumabili 396,8 407,0 -3%
Altri prodotti 367,2 319,7 15%
Totale IT Clients 2.404,2 2.438,2 -1%
Smartphones 1.254,4 1.263,6 -1%
Elettrodomestici 81,6 64,1 27%
Gaming (hardware e software) 49,8 39,3 27%
Altri prodotti 174,5 164,3 6%
Totale Consumer Electronics 1.560,3 1.531,3 2%
Hardware (networking, storage, server e altri) 528,0 384,9 37%
Software, Servizi, Cloud 345,9 212,6 63%
Totale Advanced Solutions 873,9 597,5 46%
Rettifiche per riconciliazione (147,5) (75,4) 96%
Ricavi da contratti con clienti 4.690,9 4.491,6 4%

 

Analizzando il dettaglio delle categorie merceologiche, i ricavi registrano un +2% nel segmento Consumer Electronics dove la crescita di Elettrodomestici (+27%), Gaming (+27%) e Altri prodotti (+6%), nel cui perimetro rientrano anche i televisori, più che compensa la flessione degli Smartphone (-1%). Il segmento degli IT Clients, nonostante la crescita del 15% di accessoristica e componentistica (Altri prodotti), segna un -1% per effetto dell’andamento di PC (-4%) e di Stampanti e consumabili (-3%). Secondo i dati Context, nel 2021 il mercato degli IT Clients registra una crescita del 3%, dove PC ed Printing segnano un +2%. Nel mercato dei Consumer Electronics (+8%) i driver della crescita sono Smartphone (+4%) ed Altri prodotti (+17%), dove si ricorda sono classificati i televisori.

Nel segmento Advanced Solutions il Gruppo registra ricavi pari a 873,9 milioni di euro, +46% rispetto a 597,5 milioni di euro nel 2020, con una crescita del 63% in ambito Software, Servizi e Cloud e del 37% in ambito Hardware (networking, storage, server e altri). Anche grazie alle acquisizioni strategiche siglate nel corso del 2020 (GTI Group in ambito Cloud) e a gennaio 2021 (Dacom e idMAINT in ambito Automatic Identification and Data Capture), il Gruppo incrementa fortemente la sua posizione nel segmento Advanced Solutions, il cui mercato, secondo i dati Context, cresce del 6%.

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(€/milioni) FY 2021 FY 2020 Var. %
Retailer, E-tailer (Segmento Consumer) 2.190,2 2.205,7 -1%
IT Reseller (Segmento Business) 2.648,2 2.361,3 12%
Rettifiche per riconciliazione (147,5) (75,4) 96%
Ricavi da contratti con clienti 4.690,9 4.491,6 4%

 

Guardando ai segmenti di clientela, nel 2021 il mercato registra una crescita del 5% nel Segmento Business (IT Reseller) e del 6% nel Segmento Consumer (Retailer, E-tailer). I ricavi del Gruppo mostrano una decrescita nel Segmento Consumer (2.190,2 milioni di euro, -1%) ed una crescita nel Segmento Business (2.648,2 milioni di euro, +12%), dove ESPRINET, grazie alla costante attenzione agli indici di soddisfazione del cliente, consolida la quota di mercato.

Il Margine Commerciale Lordo è pari a 232,9 milioni di euro, +20% rispetto al 2020 (194,5 milioni di euro) per effetto sia dei maggiori ricavi sia del significativo aumento del margine percentuale (4,96% nel 2021 contro 4,33% nel 2020), a sua volta conseguenza della maggiore incidenza delle categorie di prodotto alto marginanti che, in linea con la strategia del Gruppo, aumentano il proprio peso sui ricavi al 41% dal 35% nel 2020. Si evidenzia inoltre che pressoché tutte le linee di business segnano un miglioramento della marginalità.

L’EBITDA Adjusted è pari a 86,1 milioni di euro, in crescita del 25% rispetto a 69,1 milioni di euro nel 2020.

L’incidenza sui ricavi sale all’1,84% rispetto all’1,54% nel 2020, nonostante l’aumento del peso dei costi operativi (dal 2,79% nel 2020 al 3,13% nel 2021) in conseguenza principalmente delle acquisizioni del Gruppo GTI, di Dacom S.p.A. e di idMAINT S.r.l..

L’EBIT Adjusted, al lordo di 1,4 milioni di euro di oneri non ricorrenti, è pari a 69,8 milioni di euro, +27% rispetto a 54,8 milioni di euro nel 2020; l’incidenza sui ricavi sale all’1,49% dall’1,22% del 2020.

L’EBIT è pari a 68,4 milioni di euro, +44% rispetto a 47,6 milioni di euro nel 2020.

L’utile ante imposte è pari a 60,8 milioni di euro, +43% rispetto a 42,5 milioni di euro nel 2020.

L’utile netto è pari a 44,1 milioni di euro, +39% rispetto a 31,8 milioni di euro nel 2020.

L’utile netto di pertinenza del Gruppo è pari a 44,2 milioni di euro, +41% rispetto a 31,4 milioni di euro nel 2020.

L’utile netto per azione ordinaria, pari a 0,89 euro, evidenzia una crescita del 41% rispetto al valore del 2020 (0,63 euro).

Il Cash Conversion Cycle chiude a 13 giorni (+5 giorni rispetto a Q4 20 e invariato rispetto a Q3 21). In particolare, si evidenziano le seguenti dinamiche:

–        giorni di rotazione delle rimanenze di magazzino (DSI): +3 giorni vs Q4 20 (+2 giorni vs Q3 21),

–        giorni di pagamento dei clienti (DSO): +2 giorni vs Q4 20 e invariati vs Q3 21,

–        giorni di pagamento ai fornitori (DPO): invariati vs Q4 20 (+2 giorni vs Q3 21).

La Posizione Finanziaria Netta è positiva per 227,2 milioni di euro e si confronta con la posizione al 31 dicembre 2020 positiva per 302,8 milioni di euro.  Il valore della posizione finanziaria netta puntuale al 31 dicembre è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Essa, pertanto, non è rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo. I citati programmi di factoring e cartolarizzazione, i quali definiscono il completo trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e contemplano quindi la cancellazione dei crediti dall’attivo patrimoniale in conformità al principio contabile IFRS 9, determinano un effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 31 dicembre quantificabile in 561,0 milioni di euro (536,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Il Patrimonio Netto ammonta a 386,1 milioni di euro, in leggera riduzione rispetto a 389,0 milioni di euro al 31 dicembre 2020.

Il ROCE si attesta al 20,5%, rispetto al 25,1% del 2020. Le principali dinamiche sottese a tale andamento sono così sintetizzabili:

–    il “NOPAT – Net Operating Profit Less Adjusted Taxes” risulta in crescita rispetto al 2020;

–    il Capitale Investito Netto Medio, misurato al lordo degli effetti dell’introduzione dell’IFRS 16, aumenta (+53%) per effetto dell’incremento del Capitale Circolante Netto Medio.

(€/milioni)   FY 2021 FY 2020
Utile Operativo (EBIT Adj) LTM 68,5 52,9
NOPAT 49,7 39,7
Capitale Investito Netto Medio   242,4 158,1
ROCE   20,5% 25,1%

 

PRINCIPALI RISULTATI DI ESPRINET SPA AL 31 DICEMBRE 2021

I Ricavi da contratti con clienti si attestano a 2.830,1 milioni di euro, in incremento del 3% rispetto a 2.744,4 milioni di euro nel 2020.

Il Margine Commerciale Lordo è pari a 139,4 milioni di euro ed evidenzia un aumento del 14% rispetto al 2020 (122,5 milioni di euro) per effetto dei maggiori ricavi e per effetto del miglioramento del margine percentuale che passa da 4,46% del 2020 a 4,93% nel 2021.

L’EBITDA Adjusted, calcolato al lordo di costi one-off pari a 1,1 milioni di euro, è pari a 42,9 milioni di euro, +10% rispetto a 39,2 milioni di euro nel 2020, calcolati al lordo di costi one-off pari a 4,9 milioni di euro.

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L’EBIT Adjusted, al lordo degli 1,1 milioni di euro di oneri non ricorrenti sopra citati, è pari a 31,8 milioni di euro, +10% rispetto a 28,7 milioni di euro nel 2020, calcolati al lordo degli oneri non ricorrenti pari a 4,9 milioni di euro menzionati sopra; l’incidenza sui ricavi sale all’1,12% rispetto all’1,05% del 2020.

L’EBIT è pari a 30,6 milioni di euro, registrando una crescita del 28% rispetto a 23,9 milioni di euro nel 2020.

L’utile ante imposte è pari a 26,5 milioni di euro, +79% rispetto a 14,8 milioni di euro del 2020.

L’utile netto è pari a 18,5 milioni di euro, +97% rispetto a 9,4 milioni di euro nel 2020.

La Posizione Finanziaria Netta è positiva per 126,0 milioni di euro e si confronta con il surplus di liquidità di 169,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020. Il valore della posizione finanziaria netta puntuale al 31 dicembre è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Essa, pertanto, non è rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo. I citati programmi di factoring e cartolarizzazione dei crediti commerciali, i quali definiscono il completo trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e ne consentono quindi la cancellazione dall’attivo patrimoniale, determinano un effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 31 dicembre quantificabile in 299,2 milioni di euro (276,7 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Il Patrimonio Netto ammonta a 277,6 milioni di euro (304,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

PROPOSTA DI DIVIDENDO

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti di distribuire un dividendo pari a 0,54 euro per azione, invariato rispetto al valore pagato nel 2021.

Si ricorda che nel 2021 sono stati pagati i dividendi relativi all’anno fiscale 2019 e 2020 avendo nel 2020 sospeso la distribuzione del dividendo riferito all’anno fiscale 2019.

Tale dividendo di 0,54 euro per azione sottende un pay-out ratio pari al 60% circa consistente con i piani di robusta crescita del Gruppo presentati al mercato a novembre del 2021.

Il Consiglio di Amministrazione propone inoltre che il dividendo effettivamente approvato dalla Assemblea venga messo in pagamento a partire dal 27 aprile 2022 (con stacco cedola n.16 il giorno 25 aprile 2022 e record date il giorno 26 aprile 2022).

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

I primi mesi del 2022 sembrano indicare che la prevalenza della variante Omicron, altamente contagiosa ma apparentemente meno letale, unita alla massiccia campagna vaccinale messa in atto dai governi stiano finalmente portando alla fine della fase acuta della pandemia di COVID-19.

La graduale riduzione delle misure di contenimento dell’infezione è un importante segnale positivo per il progressivo ritorno alla normalità del ciclo economico.

Due anni di forzata riduzione delle spese discrezionali hanno portato le famiglie ad un buon accumulo di ricchezza che sta supportando la domanda aggregata dei consumatori pur in presenza di una fiammata inflazionistica particolarmente elevata.

Nelle geografie in cui opera il Gruppo i piani dei governi finanziati dai fondi del NextGenEU prevedono un fortissimo stimolo alla domanda di tecnologia elettronica che si sommano ai perduranti e strutturali cambiamenti nella percezione della centralità degli investimenti digitali ormai consolidati nelle imprese, fornendo un ulteriore forte supporto alla domanda complessiva di tecnologia.

A fare da contraltare a questi fenomeni positivi si registrano però alcune nuove criticità quali la forte ripresa dell’inflazione e soprattutto la grave crisi in Ucraina con le conseguenti forti tensioni geopolitiche.

Questi fenomeni, correlati al progressivo ridursi della fase ultra-espansiva delle politiche monetarie e fiscali degli ultimi anni fanno presagire un aumento della turbolenza e quindi suggeriscono una certa prudenza, soprattutto nel breve periodo, nello stimare aumenti della domanda che altrimenti sarebbero probabilmente molto più marcati.

Un ultimo importante effetto che deve essere preso in considerazione nell’esaminare lo scenario atteso di mercato è rappresentato dalla perdurante difficoltà di approvvigionamento di prodotto legata sia allo “shortage” di componentistica elettronica che ai ritardi nel ritorno a regime delle filiere logistiche e produttive ancora impattate dalla politica “Zero-Covid” della Cina e di altre nazioni produttrici estremo-orientali ed ora alle difficoltà di transito dei trasporti via treno ai confini dell’est Europa.

Per il 2022 gli analisti di settore prevedono quindi una prima parte dell’anno in cui la dinamica della domanda nel segmento consumer dovrebbe essere meno vivace per poi riprendere verso la tarda primavera quando l’impatto degli aumenti dell’energia dovrebbero ridursi e l’inflazione rallentare.

La dinamica della domanda del segmento business è invece generalmente prevista come più vivace con una ulteriore accelerazione nel corso dell’anno man mano che i progetti della pubblica amministrazione finanziati dal NextGenEU andranno a regime.

Avendo trascorso un 2021 in cui il primo semestre ha avuto ampia disponibilità di prodotto ed il secondo invece ha avuto forti tensioni, è prevedibile secondo tutti gli analisti di mercato un 2022 in cui la prima parte dell’anno sconti tassi di crescita probabilmente negativi per poi invece vivere un secondo semestre in progressiva accelerazione.

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Gli analisti ed il management ritengono che in assenza di shock esterni ulteriori e nell’ipotesi di una soluzione della crisi in Ucraina che non impatti ulteriormente lo scenario macroeconomico, il 2022 debba registrare una ulteriore crescita del mercato di riferimento per il Gruppo nel sud-Europa.

Il Gruppo è impegnato nell’implementazione del piano industriale presentato al mercato nel novembre del 2021 ed è quindi focalizzato più sulla crescita del peso dei ricavi delle linee di business a più alto valore aggiunto piuttosto che sulla conquista ad ogni costo di ulteriori quote di mercato sulla clientela e sui prodotti meno profittevoli.

Prosegue comunque lo sforzo di miglioramento della “Customer Satisfaction” in modo da garantire la stabilità dei volumi e dei margini anche sulle linee di prodotto a minor margine.

Inoltre, procedono gli investimenti per lo sviluppo del progetto volto all’ingresso nel segmento del noleggio operativo, o “Renting”, e si sono avviate le operazioni preliminari di analisi volte all’ingresso in altre geografie dell’Europa Occidentale sulle linee di business a più alto valore aggiunto ed in particolare nel segmento denominato “Advanced Solutions”.

I primi due mesi dell’anno confermano la validità del modello di business adottato pur in presenza di un mercato come previsto più sfidante ed il Gruppo si attende di conseguenza di poter ottenere nel corso del 2022 un ulteriore aumento della redditività, in linea con quanto previsto nel piano industriale precedentemente menzionato.

Stante comunque il notevole livello di incertezza sia dello scenario macroeconomico e quindi dei livelli di domanda aggregata, sia sui tempi precisi del ritorno alla normalità delle forniture di prodotto, il Gruppo presenterà la guidance di ricavi e redditività per l’esercizio 2022 nel prossimo mese di maggio in concomitanza con la presentazione dei risultati del primo trimestre.

CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA

L’Assemblea Ordinaria e Straordinaria di Esprinet S.p.A. è convocata, in unica convocazione, per il giorno 14 aprile 2022 per deliberare sul seguente ordine del giorno:

Parte ordinaria

  1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021

1.1       Approvazione del Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2021, Relazione degli Amministratori sulla gestione, Relazione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione. Presentazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 e della dichiarazione consolidata non finanziaria ai sensi del D.Lgs. n. 254 del 30/12/2016 – Bilancio di sostenibilità.

1.2      Destinazione dell’utile di esercizio.

1.3      Distribuzione del dividendo.

  1. Relazione sulla Politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

2.1      Deliberazione non vincolante sulla seconda sezione ai sensi dell’art. 123-ter, comma 6 del TUF.

  1. Proposta di autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie, nel limite del massimo numero consentito e con il termine di 18 mesi; contestuale revoca, per la parte eventualmente non utilizzata, dell’autorizzazione deliberata dall’Assemblea del 7 aprile 2021.
  2. Integrazione degli onorari della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.; deliberazioni inerenti e conseguenti.

Parte straordinaria

  1. Annullamento di n. 516.706 azioni proprie in portafoglio, senza riduzione del capitale sociale, e conseguente modifica dell’art. 5 dello Statuto Sociale. Deliberazioni inerenti e conseguenti.

AUTORIZZAZIONE ALL’ACQUISTO E ALLA DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE

Il Consiglio di Amministrazione di Esprinet S.p.A. ha deliberato di sottoporre all’Assemblea ordinaria degli azionisti la proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie.

Le motivazioni della proposta di autorizzazione assembleare all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie sono le seguenti:

  1. i)           riduzione del capitale sociale, in valore o numero di azioni;
  2. ii)          adempimento a obblighi derivanti da programmi di opzioni su azioni o altre assegnazioni di azioni ai dipendenti o ai membri degli organi di amministrazione della Società o di società controllate o collegate; e

iii)          al fine di procedere ad acquisti di azioni proprie possedute da dipendenti della Società o delle società dalla stessa controllate e assegnate o sottoscritte a norma degli artt. 2349 e 2441, ottavo comma, codice civile ovvero rivenienti da piani di compensi approvati ai sensi dell’art. 114-bis TUF;

come più dettagliatamente specificato nella Relazione del Consiglio di Amministrazione predisposta ai sensi dell’articolo 125-ter del TUF, alla quale si rinvia, che sarà messa a disposizione del pubblico nei termini di legge presso la sede legale, sul sito internet della Società all’indirizzo www.esprinet.com, e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato “eMarket Storage” all’indirizzo www.emarketstorage.com.

La proposta prevede che: il numero massimo di azioni acquistabili per un periodo di 18 mesi sia pari al 5% del capitale sociale della Società, senza computare il numero di azioni proprie in portafoglio alla data di approvazione della delibera di autorizzazione; gli acquisti dovranno essere effettuati in conformità a quanto previsto dall’art. 132 del TUF, dall’art. 144-bis del Regolamento Emittenti e da ogni altra normativa applicabile, nonché dalle prassi di mercato ammesse dalla Consob, ove applicabili (in modo da beneficiare, ove del caso, della protezione assicurata dal safe harbour previsto ai sensi dell’art. 5 del Reg. UE n. 596/2014 o dalle prassi di mercato ammesse pro-tempore vigenti, ove applicabili), assicurando la parità di trattamento tra gli Azionisti, ad un prezzo compreso tra il prezzo minimo e il prezzo massimo stabiliti all’interno della Relazione.

La Società possiede attualmente n. 1.528.024 azioni proprie, pari al 3% del capitale sociale. Le società controllate da Esprinet non detengono azioni della Società.