L’agilità come imperativo strategico per il business
Negli ultimi decenni, lo sviluppo e l’adozione di nuove tecnologie hanno accelerato in modo esponenziale. La digitalizzazione ha trasformato le abitudini di consumo, il modo in cui lavoriamo e comunichiamo, costringendo la maggior parte delle aziende a cambiare le proprie strategie e ad adottare nuovi modi di lavorare a un ritmo rapido.
«In questo nuovo contesto, il ruolo del CIO è passato dalla tradizionale fornitura di servizi IT a una funzione più strategica – dichiara Federico Maria Marchese, country manager di CSI Lifecycle Services Italia, azienda globale di locazione per prodotti IT. «Per gestire il futuro digitale è necessario un CIO connesso che comprenda l’impatto aziendale della tecnologia e come utilizzarla per indirizzare il successo della propria organizzazione. Un ruolo chiave del CIO è aumentare l’agilità con una tecnologia flessibile e reattiva per essere sempre pronti a gestire nuove opportunità».
Infatti, secondo IDC Research, i cambiamenti del mercato hanno portato il 90% delle organizzazioni europee a trasformare la strategia IT mirando all’agilità del business. Inoltre, lo stesso studio mostra che le organizzazioni “agili” superano le organizzazioni non agili su
indicatori che vanno dalla redditività, alla fedeltà dei clienti, alla gestione dei talenti. Tuttavia, per raggiungere questa agilità, è necessario aggiornare rapidamente le apparecchiature tecnologiche, la cui obsolescenza avviene a un ritmo sempre più accelerato. Secondo IDC Research, se un’azienda ritarda la modernizzazione della propria rete, l’impatto può essere grave, aumentando la perdita di business del 28% o la probabilità di violazioni della sicurezza dei dati del 37%. Questo aggiornamento costante coinvolge una grossa fetta del budget del dipartimento IT. IDC Research indica che in Europa, il 40% del budget IT di base delle organizzazioni viene speso per la manutenzione dell’infrastruttura e per “mantenere le luci accese”.
Rispondere rapidamente al cambiamento
La necessità di ridurre le spese in conto capitale sta crescendo man mano che aumenta la pressione sui budget e si rendono necessari nuovi modi di acquisire tecnologia sia per controllare i budget stessi sia per liberare il flusso di cassa da investire in aree core business. «In effetti, le aziende si rendono conto che i principali vantaggi della tecnologia, come agilità, innovazione ed efficienza, derivano dall’accesso alle risorse, non dalla loro proprietà» sottolinea Marchese.
Un’azienda su cinque deve affrontare vincoli di budget per la modernizzazione e un terzo di queste aziende richiede una maggiore visibilità dei costi. Sebbene la trasformazione sia spesso considerata un cambiamento una tantum, il viaggio è tutt’altro che finito e le organizzazioni devono acquisire la capacità di trasformarsi continuamente. Chi possiede questa agilità intrinseca sarà in grado di rispondere più rapidamente al cambiamento.
La proprietà IT, ricordo del passato
Secondo i dati IDC, il 51% delle aziende europee prevede di investire oltre il 30% della spesa per l’infrastruttura IT in noleggio nei prossimi 12 mesi perché tale soluzione aiuta ad ottimizzare l’infrastruttura, allineandola alle esigenze aziendali e riducendo il carico di lavoro del personale IT. Sempre più aziende si rendono conto che il puro acquisto di IT non è un modo efficiente per accedere alle tecnologie di cui hanno bisogno in un’era digitale in rapida evoluzione. Prendendo in considerazione modelli di approvvigionamento alternativi basati sui principi di utilizzo e accessibilità, sembra che la proprietà nell’IT sia destinata a diventare un ricordo del passato.