Stormshield, dati in cassaforte anche su Google Workspace

Quale cybersicurezza nella smart city?

Già disponibile la soluzione sviluppata in collaborazione con Google per crittare e gestire in modo autonomo ogni tipo di informazione

Del tifone GDPR, incombenza quotidiana per plotoni di DPO, non si parla più granché, derubricato a normale temporale estivo. In realtà, come dimostrano i devastanti databreach degli ultimi mesi, sono ancora molte le aziende scoperte. «La parola GDPR è stata sulla bocca di tutti per quasi due anni e mezzo. Una moda che si è un po’ persa anche se il Regolamento ha conosciuto importanti evoluzioni» conferma Andrea Scattina, Channel Manager Italy presso Stormshield.  Accentuate dall’invalidazione del Privacy Shield – ossia del principale strumento giuridico che regolava il passaggio dei dati personali degli utenti da un lato all’altro dell’Atlantico – deciso dalla Corte di Giustizia Europea sulla base di un ricorso presentato dall’austriaco Maximillian Schrems.

PRIVACY DEL DATO

La protezione dei dati può e deve avvenire in molti modi. Ma la cifratura rimane uno degli strumenti principali. Stormshield in collaborazione con Google, ha creato un prodotto ad hoc per mettere in sicurezza i dati che vengono gestiti da aziende e organizzazioni in che usano Google Workspace, la suite che permette di creare e condividere file e documenti, interno al cloud di Big-G.

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«Un colosso – afferma Scattina – di proprietà di un’azienda privata americana che, anche in base alle regolamentazioni ora in vigore a livello europeo, non può garantire la certezza della riservatezza del dato da essa». Modellato su un prodotto già esistente – Stormshield data Security for Cloud and Mobility – la soluzione permette di cifrare qualsiasi documento creato e salvato su G-suite e renderlo disponibile, cifrato, solo agli utenti autorizzati.  «Le chiavi di cifratura rimangono on premise, ovvero a costante disposizione e di proprietà dell’azienda, Google non potrà mai accedervi» afferma Scattina.

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«Il prodotto –prosegue Scattina – è semplice nell’utilizzo e nell’installazione (a livello utente è solo un plugin integrato nel browser Chrome).  E lo stesso si può dire per la messa a terra del progetto, per cui è richiesta semplicemente l’interazione con l’ecosistema Google Workspace.

COMPETITOR

Si potrebbe pensare che siano soltanto le aziende europee a fornire questa tipologia di soluzione. Ma come spiega Scattina le cose non stanno così. «Paradossalmente il più grosso competitor è Microsoft. Che all’interno della propria suite Office365, permette di avere un sistema di cifratura end to end. Con una logica però in netta contrapposizione con la nostra, che prevede la garanzia che i certificati siano di proprietà e vengano gestiti dall’azienda». Fuori dall’ambiente Microsoft il campo si restringe parecchio. «In questo settore i veri competitor sono pochi e i prodotti troppo acerbi; mentre quando parliamo di endpoint o di firewall ci scontriamo con tutti i big. Paradossalmente le difficoltà in questo settore sono altre». Timori per la perdita del dato o difficoltà di gestione e manutenzione del sistema.

«Stiamo usando il prodotto nel nostro gruppo (Airbus ndr) da tempo con enorme successo e senza alcun impatto sulle attività lavorative». D’altra parte, il prodotto offre numerosi sistemi di protezione. Per esempio, nello Stormshield Data Security, quando uno dei nostri clienti implementa il sistema, è possibile generare chiavi di cifratura globali, che in caso di emergenza, furto o distruzione di quelle utilizzate dai dipendenti, permettono di ripristinare rapidamente il sistema. «È una scelta a disposizione dell’azienda quella di optare per una super chiave» afferma Scattina. «Che dovrà essere protetta e mantenuta. Tipicamente dal Security Manager o dal DPO dell’azienda».

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EVOLUZIONE DEL PRODOTTO

L’evoluzione di questo prodotto, commercializzato in Italia esclusivamente attraverso il canale dei partner, sarà data dalla possibilità di vendita come servizio. «I nostri partner nel corso del 2022 potranno vendere il prodotto as a service» rivela Scattina. «Offrire cioè al cliente la possibilità di gestirgli il servizio di cifratura». Una modalità che potrebbe interessare soprattutto le piccole e medie aziende, prive delle risorse necessarie per la gestione in casa. Sarà loro garantita la possibilità di accedere, attivare e disattivare le proprie chiavi, ma tutto verrà esternalizzato. Con questo servizio i partner potranno accedere a fatturazioni semplificate, su base mensile per esempio». Un servizio accessibile dunque anche da microimprese, studi professionali, organizzazioni territoriali. «Tutti – conclude Scattina – hanno la necessità di proteggere i dati archiviati sulle più diverse piattaforme cloud».