Smartphone BlackBerry, oggi si chiude un’epoca

Smartphone BlackBerry, oggi si chiude un’epoca

Il 4 gennaio 2022 è il giorno in cui i servizi legati all’OS proprietario smettono di funzionare

È tempo di dire addio a BlackBerry, questa volta davvero, poiché la società ha annunciato che da oggi terminerà il supporto per i suoi principali sistemi operativi. Con questo, la società interromperà l’offerta di servizi significativi per i suoi dispositivi esistenti. Blackberry, uno dei marchi di smartphone più popolari prima che il segmento dei telefoni di fascia alta diventasse questione per pochi, interrompe il supporto per BlackBerry 7.1 OS e versioni precedenti, il software BlackBerry 10, BlackBerry PlayBook OS 2.1 insieme alle versioni precedenti. Da oggi, gli smartphone saranno privi di servizi di provisioning, il che significa che non saranno in grado di funzionare per connessioni Wi-Fi, dati, chiamate telefoniche, SMS e altro ancora. 

“Ringraziamo i nostri numerosi clienti e partner fedeli nel corso degli anni” ha affermato la società in una nota. BlackBerry, che anni fa dominava l’industria tecnologica, offriva telefoni con un design unico, incentrato sulla tastiera. Un grande successo tra i dirigenti aziendali e i professionisti che si affidavano ai servizi in grado di offrire un alto grado di riservatezza e anonimato. Mentre il sistema operativo per smartphone finisce la sua era, la società ha ricordato che ad essere limitate saranno anche le applicazioni per BlackBerry Link, BlackBerry Desktop Manager e BlackBerry Blend.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

BBM Enterprise e BBM Enterprise for Individual Use (BBMe) continueranno invece ad essere disponibili su altre piattaforme. Nel 2013, BlackBerry ha provato a rinascere con un nuovo sistema operativo, a cui è poi seguito, nel 2015, lo switch verso Android. Senza grossi risultati. Ovviamente gli smartphone con a bordo Android continueranno a funzionare, sebbene gli ultimi non ricevano aggiornamenti oramai da tempo.

Leggi anche:  Con Lenovo Neptune, il più grande supercomputer universitario d’Italia diventa più sostenibile