Nutanix, leader nell’hybrid multicloud computing, presenta i risultati dello studio globale Enteprise Cloud Index, realizzato per valutare i progressi delle imprese nell’adozione del cloud
Fondata nella Silicon Valley nel 2009, Nutanix è una società pioniere delle soluzioni cloud basate su infrastrutture iperconvergenti. Ma cosa si intende con il termine “iperconvergenza”? È un modello che mette insieme storage, elaborazione e networking. «In altre parole, si tratta di server collassati su loro stessi che contengono tutte le risorse, da cui Nutanix, al suo esordio sul mercato, ha creato un nuovo framework per supportare l’ambiente enterprise – spiega Alberto Filisetti, country manager di Nutanix Italia -. L’obiettivo era quello di rendere facili le cose difficili all’interno dei data center».
La soluzione è evoluta fino a supportare ambienti diversi, dal lifecycle management dei database fino al supporto di sistemi basati su container. «Il passo successivo è stato quello di dare vita un progetto di hybrid cloud, che offre la possibilità di vedere il public cloud come un’estensione del cloud privato delle aziende o viceversa, di vedere il cloud privato come un’estensione del cloud pubblico, in modo semplice e intuitivo», prosegue Filisettti. Quotata al Nasdaq dal 2018, oggi Nutanix conta più di 6.000 dipendenti ed è presente in quasi tutte le nazioni del mondo. In Italia è sbarcata ufficialmente nel 2015 fa con l’apertura della sede milanese.
L’Italia è all’avanguardia nell’adozione del multicloud
Il 26 gennaio 2022 Nutanix ha annunciato i risultati della quarta edizione dello studio globale Enteprise Cloud Index (ECI), realizzato per valutare i progressi delle imprese nell’adozione del cloud. Il report è stato realizzato da Vanson Bourne che ha intervistato 1.700 responsabili delle decisioni IT in tutto il mondo. Gli intervistati fanno parte di aziende di diverse dimensioni che operano in diversi settori in America, nell’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e Asia Pacifico (APJ).
Per quanto riguarda l’Italia, il 51% degli intervistati ha dichiarato che l’ambiente operativo IT maggiormente utilizzato è il multicloud, «un’architettura che si avvale di più cloud pubblici, anche di fornitori diversi, per trovare il mix perfetto – spiega FIlisetti. «La penetrazione è superiore alla media mondiale del 15%. L’adozione del multicloud nel nostro Paese è seconda solo al Brasile (54%) e al Regno Unito (53%)». Inoltre, il 69% degli intervistati in Italia (64% a livello globale) ha in previsione un maggior utilizzo del cloud nel corso dei prossimi tre anni. Le implementazioni del solo cloud privato sono al secondo posto con il 19% (25% a livello globale).
Tuttavia la complessità legata alla gestione resta una sfida importante per le aziende, con l’87% degli intervistati a livello globale che concorda sul fatto che un’implementazione di successo del multicloud richieda una gestione più semplice per le diverse infrastrutture. Per affrontare le principali sfide legate all’interoperabilità, alla sicurezza, ai costi e all’integrazione dei dati, l’84% degli intervistati italiani (83% a livello globale) ritiene che un modello multicloud ibrido sia l’ideale.
Ad alimentare il trend del multicloud è la crescente accettazione del cloud pubblico come estensione dell’infrastruttura privata e come piattaforma per sostenere il passaggio al telelavoro. Oltre un terzo (36%) degli intervistati in Italia, per esempio, ha dichiarato di utilizzare già due o tre provider di cloud pubblico. Solo il 13% ha riferito di utilizzare tre o più provider, dato in aumento rispetto al 2% dello scorso anno, mentre un terzo (33%) prevede di utilizzarne tre o più entro tre anni.
La piattaforma Nutanix offre un approccio unificato
Dallo studio emerge inoltre che le principali sfide legate al multicloud includono la gestione della sicurezza (54% il dato italiano, 49% quello globale), l’integrazione dei dati (53% il dato italiano, 49% quello globale) e i costi di gestione del cloud (51% il dato italiano, 43% quello globale).
La mobilità delle applicazioni si colloca al primo posto. Il 97% delle aziende italiane (91% a livello globale) ha spostato una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, il 74% degli intervistati (80% il dato globale) concorda sul fatto che spostare un carico di lavoro in un nuovo ambiente cloud può essere costoso e richiedere molto tempo. Per il 44% delle aziende italiane intervistate la sicurezza è la ragione più frequente per lo spostamento (41% a livello globale),
«A supporto delle aziende, Nutanix è in grado di offrire un’unica piattaforma, cioè una singola piattaforma cloud unificata, in grado di garantire la completa mobilità delle applicazioni utilizzando un’unica console di amministrazione per cui non è necessario avere skill diversi dal private al public cloud», conclude Filisetti.