OVHcloud risponde alla crescente domanda di hybrid cloud flessibile

OpenText abilita il multi-cloud con Cloud Editions 24.4

Secondo IDC più del 60% delle aziende che a livello globale adottano il cloud ibrido sfruttano i vantaggi di una localizzazione dinamica dei workload

OVHcloud, principale provider europeo di servizi cloud, punta con sempre maggiore forza sull’offerta Data Center as-a-Service come risposta alla crescente richiesta delle aziende di disporre di un hybrid cloud capace di garantire flessibilità, sicurezza e scalabilità, come d’altra parte emerge anche da una ricerca condotta a livello globale da IDC gli scorsi mesi. Caratteristiche a cui OVHcloud associa i principi di sovranità digitale, prevedibilità dei costi e interoperabilità che costituiscono i pilastri della vision dell’azienda.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Uno scenario in rapida evoluzione

Gli effetti della pandemia sull’ambiente IT delle aziende hanno mostrato come la maggior parte delle organizzazioni avesse bisogno di una nuova infrastruttura tecnologica, che fosse cloud-centrica, distribuita ovunque e fruita in modalità as-a-service per evitare elevati costi iniziali.

Per le organizzazioni che erano a buon punto nel percorso di adozione del cloud è stato relativamente semplice scalare rapidamente risorse basate sul cloud per i dipendenti improvvisamente trovatisi a operare da remoto, così come applicazioni per soddisfare in modo agile le esigenze aziendali. Allo stesso tempo, però, sono emerse resistenze da parte di alcuni sul ricorso al public cloud, in particolare rispetto alla localizzazione delle risorse e ai requisiti di conformità normativa e sicurezza per settori particolari (servizi finanziari, assistenza sanitaria, l’istruzione, ecc…).

Un’infrastruttura Cloud dedicata anche per le aziende italiane

In questo scenario globale si inseriscono le recenti rilevazioni sul mercato cloud in Italia, che evidenziano come nell’ambito Public & Hybrid Cloud – verso cui si è indirizzata metà della spesa delle aziende italiane nel 2021 – la componente on premise giochi un ruolo rilevante nella trasformazione digitale delle organizzazioni.

Leggi anche:  WIIT inaugura il primo data center in Germania con certificazione Tier IV dell’Uptime Institute e il nuovo headquarter a Düsseldorf

Con l’obiettivo di superare le residue perplessità su alcuni aspetti del ricorso al cloud e garantire una migliore interoperabilità tra il cloud pubblico e le infrastrutture on-premise dei clienti, OVHcloud ha introdotto l’offerta Data center as-a-service (DCaaS), una nuova generazione di soluzioni che raggruppano in un prodotto risorse hardware e software – utilizzate nei propri datacenter – che può essere distribuito in qualsiasi datacenter.

Questa offerta di Cloud Infrastructure–as-a-Service dedicata è un sistema di servizi cloud pre-integrato che rappresenta un pool di risorse condivise all’interno di una singola impresa, con restrizioni sull’accesso e sul livello di risorse dedicate. Il cloud dedicato è controllato dall’impresa ed estende il controllo che è disponibile nel public cloud del fornitore. La proprietà delle risorse dedicate, tipicamente fornite su base as-a-service, rimane al fornitore mentre i contratti possono variare in termini di durata, costi, condizioni di interruzione e politiche di aggiornamento.

All’interno di quest’approccio si distingue poi un local dedicated cloud as-a-service e un hosted dedicated cloud as–a-service, in base alla localizzazione fisica del sistema cloud dedicato. Una differenziazione che risponde perfettamente alle sfide legate all’adozione di public e hybrid cloud, che come già evidenziato risulta essere tuttora la via prediletta dalle imprese italiane:  l’implementazione di un modello di cloud ibrido, infatti, rappresenta una passaggio impegnativo per molte organizzazioni, poiché gli ambienti che utilizzano differenti tecnologie e fornitori – in media le grandi aziende italiane si affidano a cinque diversi provider – riducono l’interoperabilità.

Un cloud as–a-service locale dedicato, fornito da un provider di public cloud, migliora e semplifica l’interoperabilità perché sia il datacenter on-premise sia il public cloud utilizzano le stesse tecnologie e lo stesso design architetturale. Le organizzazioni godono così della libertà di eseguire workload sul cloud as-a-service dedicato locale in modo continuo fino al cloud pubblico. Una flessibilità riguardo al possibile spostamento di carichi di lavoro in cloud in base alla localizzazione ottimale che, secondo una recente survey IDC, è apprezzata e utilizzata da più del 60% degli utenti di hybrid cloud a livello globale.

Leggi anche:  WIIT firma un contratto per servizi Secure Cloud di oltre € 7 milioni con un'azienda healthcare

Il cloud-as-a-service dedicato locale rappresenta uno sviluppo importante nel rendere possibili per le organizzazioni ambienti hybrid cloud in cui integrare e orchestrare i carichi di lavoro tra cloud dedicati e pubblici in base alle caratteristiche e all’impatto sul business aziendale dei diversi workload.

Perché le aziende stanno adottando un’infrastruttura cloud dedicata as-a-service

L’infrastruttura cloud dedicata as-a-service combina diversi degli aspetti più ricercati delle implementazioni cloud, tra cui agilità, scalabilità e il modello di consumo che gli utenti si aspettano, ma anche il provisioning self-service e le implementazioni semplificate per gli utenti finali tramite flussi di lavoro preconfigurati e integrati. A tutto ciò, Il cloud dedicato on-premise può aggiungere il controllo, la gestione e le prestazioni che sono associate tradizionalmente all’infrastruttura legacy.

Questa capacità di coinvolgere il cloud e le capacità assimilabili al cloud, insieme a forti garanzie in termini di governance, conformità e sicurezza, può fornire un immediato ritorno economico con impatti ridotti sulle operatività aziendale rispetto alle migrazioni tradizionali. Inoltre, la capacità di spostare i carichi di lavoro senza soluzione di continuità dall’infrastruttura cloud pubblica a infrastruttura cloud dedicata consente all’organizzazione di ottimizzare i costi in base alle necessità.

La risposta OVHcloud all’insegna di flessibilità, trasparenza e performance

OVHcloud ha racchiuso la sua esperienza di datacenter e cloud in una suite di offerte per soddisfare la crescente richiesta di cloud dedicato as-a-service. Il DCaaS di OVHcloud è una soluzione flessibile e modulare che combina elementi delle offerte Infrastructure-as-a–Service (IaaS) e Platform-as-a-Service (PaaS), l’infrastruttura di data center, le tecnologie di automazione e i processi di supporto ai clienti di OVHcloud in una soluzione di mini-datacenter dedicata alle esigenze di un singolo cliente.

Leggi anche:  OVHcloud apre le sue prime due Local Zone in Spagna e Belgio

Il modello verticalmente integrato adottato per progettare e costruire i propri datacenter consente a OVHcloud di essere estremamente resiliente e alle organizzazioni di implementare il DCaaS nelle loro infrastrutture on premise o all’interno di una zona privata dedicata in qualsiasi datacenter OVHcloud. I clienti possono implementare DCaaS in configurazioni che vanno da un singolo rack di server nel data center OVHcloud prescelto fino a svariati datacenter on-premise. L’offerta DCaaS utilizza, inoltre, l’innovativo sistema proprietario di raffreddamento ad acqua di OVHcloud, che permette un’elevata efficienza energetica.

Tutto ciò rimanendo costantemente fedele ai principi cardine dell’approccio di OVHcloud al cliente: costi prevedibili e trasparenti lungo il tipico ciclo di vita di quattro anni, a fronte di aggiornamenti con le tecnologie più avanzate, e adozione di soluzioni standard aperte per evitare il vendor lock-in. Naturalmente, anche nel caso delle soluzioni DCaaS, OVHcloud pone la massima importanza al tema della sovranità digitale, intesa nel senso più ampio di capacità di controllo garantita al cliente non solo sui dati, ma anche sulle tecnologie utilizzate e sul modello di deployment adottato.