Secondo alcune fonti, il gruppo ha deciso di non proseguire sulla realizzazione di un sistema virtuale proprietario
Ancor prima che Oculus fosse acquisito da Meta, già Facebook, i suoi visori erano alimentati da un sistema operativo basato su Android. Ogni prodotto Oculus autonomo da allora ha utilizzato la stessa piattaforma software. Secondo un nuovo rapporto di The Information, Meta aveva intenzione di sviluppare un OS proprietario per i dispositivi ma ci ha ripensato, chiudendo un team di 300 persone che stava lavorando al progetto.
Ecco che Meta avrebbe iniziato a lavorare su “XROS” nel 2017, dal nome del termine generico “XR” per la realtà aumentata e la realtà virtuale. La società aveva parlato apertamente del progetto almeno in un’occasione, quando nel giugno del 2021 Mark Zuckerberg disse: “Stiamo costruendo un sistema operativo basato su microkernel, un’architettura con cui poter segmentare i pezzi per renderla più sicura possibile”. Secondo quanto riferito, i progressi su XROS si sono fermati dopo che Mark Lucovsky, che stava guidando lo sforzo, ha lasciato l’azienda per unirsi al reparto AR/VR di Google nel dicembre 2021.
Gli sviluppi di oggi
Per le fonti, Meta sarebbe ancora interessata a costruire il proprio sistema operativo, ma almeno secondo questo rapporto, non ci sono progressi su come farlo. Il gruppo ha inoltre dichiarato: “Non stiamo fermando o ridimensionando le nostre operazioni nella costruzione di un sistema operativo per il virtuale. Il team continua a fare progressi e continuiamo a investire nella creazione di piattaforme informatiche future come occhiali AR e dispositivi indossabili per aiutare a realizzare la nostra visione del metaverso”.
Al momento non c’è alcuna indicazione sul fatto che il ripensamento possa rallentare gli sforzi di Meta nel voler rinnovare il suo ecosistema software di appoggio alla realtà virtuale e aumentata, ma probabilmente l’azienda farà affidamento su Android ancora per un po’.