Secondo Intel il metaverso richiede un aumento di 1000 volte l’attuale potenza di calcolo

Meta, richiesta più trasparenza per gli account dei vip

Niente sarà facile, anzi, serviranno anni perché la piattaforma diventi di massa

Il metaverso, tutti ne parlano, grandi aziende lavorano sull’hardware per accedervi, sperando nella piattaforma come in una rivoluzione di comunicazione su scala globale. Ma Intel non ne è troppo convinta, o meglio, afferma che le cose non sono poi così fattibili, almeno adesso. Il colosso afferma che affinché l’informatica immersiva raggiunga davvero una portata ampia, avremo bisogno di un aumento di 1000 volte dell’efficienza di calcolo possibile oggi.

Nello specifico, Raja Koduri, vicepresidente senior di Intel, scrive: “Un’elaborazione realmente persistente e immersiva, su larga scala e accessibile da miliardi di esseri umani in tempo reale, richiederà 1.000 volte l’efficienza computazionale rispetto allo stato dell’arte di oggi”. In seguito aggiunge che oltre all’hardware, avremo bisogno di nuove architetture software e algoritmi per rendere il metaverso una realtà. Ovviamente, non esiste una soglia chiara per la potenza di calcolo richiesta dal metaverso ma è un inizio.

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Ma l’affermazione di Koduri solleva un punto importante: affinché il metaverso fornisca interazioni sociali convincenti a un ampio gruppo di persone, è probabile che avremo bisogno di un enorme miglioramento nell’efficienza di elaborazione. Se vogliamo che il metaverso sia più di quello che equivale a giochi multiplayer di massa VR e AR,, abbiamo semplicemente bisogno di molta più potenza. Koduri sta immaginando un metaverso che sia più di semplici avatar, descrivendo incontri resi in tempo reale e basati su dati che catturano il 3D dell’ambiente circostante, oggetti, gesti, audio e molto altro. Un contesto che necessita di trasferimento dati a larghezze di banda molto elevate e latenze estremamente basse. 

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È già abbastanza difficile gestire tutto questo con un PC da gioco dotato di specifiche e hardware all’avanguardia, per non parlare dei dispositivi all-in-one che presumibilmente alimenteranno il metaverso del futuro. Inoltre, Koduri non pensa nemmeno che l’hardware da solo sarà in grado di raggiungere quel numero presto, suggerendo invece che i miglioramenti dell’intelligenza artificiale e del software colmeranno il divario. Naturalmente, le rappresentazioni realistiche di persone e ambienti sono solo una parte del puzzle; si potrebbe sostenere che un pezzo molto più importante è creare gli standard di cui il metaverso avrà bisogno per funzionare. Ma questo è un altro punto.