I risultati del “Global Open Banking Report”
L’“Open Banking” è un trend in crescita a livello internazionale; ad oggi, in più di 60 paesi sono state avviate iniziative in tale ambito: in alcuni casi, direttamente dal Regulator locale (es. FCA in UK, Commissione Europea in UE, ACCC in Australia), in altri casi, da operatori di mercato (es. USA).
Sono queste alcune evidenze del primo “Global Open Banking Report”, presentato a Roma da CBI, l’hub collaborativo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dell’industria finanziaria, e PwC Italia, che fornisce un quadro completo dello stato dell’arte dell’Open Banking, evidenziandone potenziali tendenze ed evoluzioni future sul mercato nazionale ed internazionale.
Il Report rivela come, a livello europeo, l’adozione della PSD2 abbia senza dubbio posto le basi per lo sviluppo dell’Open Banking, stimolando la competizione nel mercato dei servizi finanziari e aprendo le porte a nuovi player, contribuendo di fatto ad un arricchimento dell’offerta bancaria per il cliente finale.
La rilevanza del fenomeno è confermata da alcuni importanti indicatori che attestano il dinamismo del mercato: oltre ai quasi 4.000 Accounting Servicing Payment Service Provider (ASPSP), cresce il numero di Third-Party Provider (es. IP/IMEL che offrono servizi di Account Information e Payment Initiation), ad oggi ca. 500 (+300% dal 2019). Nel 2021, raggiungono circa i due miliardi di euro le acquisizioni in ambito Open Banking (es. Mastercard-Aiia). Con riferimento all’offerta di servizi basati su API, lo studio condotto su 41 operatori di mercato rivela che, su un totale di 2.400 API rilevate, il 63% si basa su dati PSD2 relativi ad Account Information (AIS) e Payment Initiation (PIS). In misura inferiore (14%), cominciano ad emergere servizi basati su investimenti, prestiti o dati assicurativi.
Secondo CBI e PwC, in Italia, l’adozione di servizi Open Banking è ancora inferiore rispetto a quanto registrato in altre aree europee (es. Nordics). Una survey condotta sui principali istituti bancari italiani delinea il set dei principali servizi che compongono l’offerta Open Banking nell’attuale contesto nazionale: Account Aggregation (55%), Check IBAN (45%), Personal Financial Management (36%), Instant Payment (27%) e servizi di Identity & Digital Onboarding (18%). Per il futuro, i servizi di Digital ID & Onboarding (64%) e Check IBAN (55%) sono i VAS su cui le banche dichiarano di voler puntare.
La survey ha inoltre evidenziato che, sebbene negli ultimi 5 anni le banche italiane abbiano sostenuto importanti investimenti per adeguarsi alla PSD2 (oltre 2,5M€ per banca), nell’ultimo biennio è cresciuto il numero di istituzioni finanziare che ha investito più di 1,2M€ per lo sviluppo di servizi commerciali Open Banking (22% nel 2019 vs. 27% nel 2021). Il trend conferma la crescente volontà degli operatori ad investire nell’Open Banking e su servizi legati al mondo della digitalizzazione e sostenibilità.
“L’Open Banking rappresenta una grande opportunità per l’industria finanziaria per creare innovazione collaborativa, a vantaggio della clientela corporate e retail, anche grazie al lavoro aggregativo di ecosistemi precompetitivi come CBI. Le banche che continueranno a investire in innovazione tecnologica, competenze digitali e sostenibilità saranno le protagoniste della trasformata arena competitiva internazionale. Il report evidenzia infatti che siamo ancora in una fase iniziale di crescita e che ci sono ampi margini di sviluppo per gli operatori bancari che sapranno guardare oltre la compliance, verso l’Open Finance.” evidenzia Liliana Fratini Passi, Direttore Generale CBI, insignita a novembre 2021 del titolo di “Woman in FinTech of the Year”.
Marco Folcia, Partner di PwC Italia, EMEA Payments & Open Banking Centre of Excellence Leader spiega: “L’Italia sta proseguendo il proprio percorso verso l’Open Banking anche se, ad oggi, il tasso di adozione è ancora contenuto sia a livello di operatori di mercato (13 TPP attive) che di utenti finali (es. meno del 5% utilizzano servizi Open Banking). In tal senso, i principali elementi che potrebbero stimolarne la crescita sono: l’incremento dell’awareness verso gli utenti finali sulle potenzialità dell’Open Banking ed i benefici associati, il miglioramento delle interfacce dedicate alle terze parti messe a disposizione dalle banche e lo sviluppo di iniziative di collaborazione, anche con operatori esterni al mondo finanziario, per diffondere una cultura Open fra player di mercato.”