Quando parliamo di professioni nell’ambito tecnologico, scientifico e informatico, ci si rende facilmente conto che abbiamo un problema di tipo culturale nel nostro Paese. Si pensa ancora che ci siano mestieri più maschili e altri più femminili: fin dalla scuola i percorsi delle proprie figlie vengono incoraggiati verso un profilo più umanistico, linguistico e quasi mai tecnico.
In ambito sia sociale che familiare, persiste il pregiudizio per cui le donne non siano compatibili con le materie scientifiche. Questa percezione sociale crea una sorta di barriera psicologica per le donne, che fin da bambine sono portate a sentirsi inferiori ai maschi in questi ambiti.
Sono fermamente convinto dell’importanza di avere, per esempio nel mondo dell’ICT, più donne in squadra e che possano fare carriera al pari di un uomo, con le stesse opportunità professionali ed economiche. Sono però ancora troppo poche le donne nell’ICT che fanno parte dei team più operational oppure per esempio nell’ambito sviluppo software o ancora in tutto il segmento della cybersecurity.
Entro il 2024, le imprese avranno bisogno di circa 1,5 milioni di occupati e occupate in possesso di competenze digitali di base, come si può leggere nel report 2020 stilato da Talents Venture e STEAMiamoci sul Gender Gap nelle facoltà STEM.
Gli ultimi dati danno ancora molto bassa la percentuale di ragazze che frequentano corsi universitari in discipline STEM, se per esempio 100 ragazze si iscrivono all’Università poi di queste solo 18 scelgono queste materie. Se penso alle donne con cui ogni giorno ho la fortuna di lavorare trovo in loro una caratteristica comune, la resilienza. Una caratteristica fondamentale per affrontare al meglio i continui cambi del mercato e gli imprevisti tipici del nostro lavoro.
All’interno di questi mestieri caratterizzati dalla presenza quasi assoluta di uomini, posso assicurare che invece avere più donne nel team può solo portare valore. Le donne hanno un occhio sempre attento, una capacità di empatia elevata, sono meticolose e perseguono l’obiettivo, caratteristiche utili nello sviluppo di strategie, inoltre grazie alla componente più creativa sanno portare innovazione e se vengono riconosciuti i loro meriti hanno un fortissimo senso di appartenenza all’azienda. In Axians Italia, ci auguriamo sempre di più di poter trovare figure femminili che abbiano le competenze ICT richieste e, grazie al Gruppo Vinci Energies Italia a cui apparteniamo, porteremo avanti sempre più iniziative che possano dare supporto e valore alle donne e magari incoraggiare le ragazze fin da giovani a studiare quelle materie per le quali poi si apriranno loro le porte delle nostre aziende.
Quindi vorrei esortare le ragazze a superare le paure legate alla scelta di lavorare in questo ambito e vorrei esortare i colleghi uomini a non fare muro nei loro confronti, quando ci si trova accanto una collega donna. Dobbiamo abbandonare gli stereotipi più maschilisti e capire che il mix di esperienze, l’eterogeneità sono fondamentali per la crescita umana, professionale e per l’azienda stessa.
Salvatore Perrot, managing director Centro Sud e Nord Ovest di Axians Italia