Il cuore della tecnologia di Sinergest Suite si concretizza in un workflow web-based in grado di integrarsi con qualsiasi altro tipo di software, sistema informativo, tecnologia o dispositivo
Nel cuore della Motor Valley, la PM di Marano sul Panaro, in provincia di Modena, rappresenta da anni l’eccellenza nel campo delle lavorazioni meccaniche e assemblaggi di precisione, vantando una struttura produttiva estremamente flessibile e qualificata. Dal 2014, collabora con Sinergest, la software house di Capannoni (Lu) specializzata nell’ottimizzazione dei processi aziendali con alle spalle più di 20 anni di esperienza nel settore. Ma quali sono gli elementi alla base di una consolidata e fruttuosa collaborazione come quella tra Sinergest e PM? La risposta va ricercata nel fatto che tra Sinergest e PM c’è molto di più del semplice rapporto tra cliente e fornitore. «Siamo, a tutti gli effetti, un team di successo» – spiega Enrico Pradelli, Smart Factory & ICT manager di PM. «L’intelligenza emotiva è una qualità fondamentale del nostro partner perché permette di gestire le situazioni più diverse, senza ricette “preconfezionate”, ma con duttilità, flessibilità e adattabilità. Le persone sono il cuore pulsante della sinergia aziendale. La collaborazione richiede ascolto ed empatia verso gli altri».
INNOVAZIONE CONTINUA
PM ha fortemente investito nell’ambito Industry 4.0 sviluppando al suo interno, grazie alla collaborazione con Sinergest, un sistema di gestione integrato esteso a tutti i processi organizzativi con l’obiettivo di avere un controllo centralizzato e completo sui sistemi qualità, ambiente e sicurezza conforme ai più aggiornati requisiti normativi (www.sinergestsuite.it). Sono stati ottimizzati i tempi di gestione, monitoraggio e analisi. Ma sono state anche standardizzate le logiche di controllo e le modalità operative tra funzioni, reparti, sedi e stabilimenti.
Il risultato – come spiega Pradelli – è stato quello di migliorare l’efficienza nei confronti di clienti/fornitori, riuscendo a condividere i dati tra i vari enti aziendali, consentendo anche l’accesso ai partner strategici esterni. «L’innovazione è ormai un ingrediente indispensabile per PM. Quando si parla di qualsiasi dispositivo IoT, macchinario, impianto, robotizzazione, macchina a controllo numerico, macchina di misura tridimensionale e via dicendo, l’innovazione è alla base di tutto». PM sta costruendo il proprio presente integrando la migliore tecnologia applicata al suo core business con lo scopo di ottenere flessibilità di utilizzo dei dispositivi interconnessi e delle applicazioni gestionali che li governano, rendendo l’azienda a tutti gli effetti perfettamente integrata e con un sistema web-based efficiente per monitorare le performance in qualsiasi momento, anche da remoto.
SOSTENIBILITÀ E PERFORMANCE
«L’economia circolare, il riutilizzo e il riciclaggio delle materie prime e il mercato che sta sempre di più premiando quei prodotti che sposano il tema della sostenibilità, sono aspetti importanti e non trascurabili su cui vogliamo concentrarci» – continua Pradelli. PM ha infatti messo ambiente e sicurezza al centro dell’innovazione di processo aziendale. Innovazione e sostenibilità sono un framework complesso da gestire. Ma come si giunge al successo? «Le aziende che temono di investire in innovazione devono prima di tutto capire su quale progetto innovativo puntare. Bisogna quindi analizzare la propria realtà, includendo il management e verificando quali target tecnologici in termini di tempistiche si vogliono raggiungere.
Il progetto, qualunque esso sia, deve essere visto come una roadmap, un percorso da iniziare e da proseguire giorno dopo giorno, con costanza, flessibilità, competenza. Va costruito step-by-step e integrato nella realtà aziendale in modo naturale». Questo è ciò che ha permesso a PM di modificare in meglio il concetto culturale del “nuovo” portato in azienda. «Quel nuovo che spesso crea incertezza e paura, quel nuovo che è ormai diventato la “nuova normalità” in un mondo sempre più integrato, sempre più smart, sempre più orientato all’innovazione tecnologica» – conclude Pradelli.