Non è rientrato l’allarme sulla disponibilità di hardware e componenti hi-tech
In ordine cronologico, Sony è solo l’ultima tra le compagnie tecnologiche di consumo ad aver abbassato le sue stime di produzione annuale. Per l’anno finanziario in corso, secondo un rapporto di Bloomberg, la società si aspettava di assemblare 16 milioni di PlayStation 5 tra aprile 2021 e marzo 2022, ma è dovuta scendere a circa 15 milioni.
La giapponese aveva già spiegato l’obiettivo di vendere 14,8 milioni di console PS5 nell’anno finanziario, quindi anche se non si tratta di una grande revisione al ribasso, mostra quanto sia probabile che l’offerta sia ridotta per il prossimo futuro. La cifra di 16 milioni di unità avrebbe consentito a Sony di raggiungere tale obiettivo assicurandosi allo stesso tempo scorte aggiuntive per l’anno successivo.
Problema globale
Il fatto è che Sony soffre gli stessi problemi con la logistica e con la fornitura di componenti delle altre big tech, come Apple e Samsung, ma anche compagnie automotive, che stanno avendo difficoltà con la realizzazione di veicoli per gli Stati Uniti e l’Europa. Il rapporto di Bloomberg afferma che le spedizioni di hardware hanno subito rallentamenti anche per via della pandemia, ossia di persone che non hanno ancora effettuato il vaccino o che si trovano in quarantena per la malattia da Covid. Questo rende ancora più complesso portare avanti, in maniera ottimale, la catena di produzione.
Sony ha previsto 22,6 milioni di vendite di PS5 per l’anno finanziario a partire da aprile 2022, ma secondo quanto riferito, i suoi partner pensano che sarà difficile raggiungere il numero. All’inizio di novembre, Nintendo ha ridotto le sue previsioni di vendita di Switch di 1,5 milioni per l’anno finanziario a causa della carenza di componenti. Il PC portatile Steam Deck di Valve è stato appena ritardato di due mesi per motivi simili e non verrà spedito fino a febbraio.