Il lavoro del futuro è ibrido: come garantire il benessere dei dipendenti?

Arriva il metaverso: cosa potrebbe significare il mondo virtuale di nuova generazione per le imprese?

Allo scoppio della pandemia di COVID-19, le modalità di lavoro sono state rivoluzionate da un giorno all’altro. Le workstation alla scrivania sono diventate laptop sul tavolo della cucina, le riunioni di persona attorno a un tavolo videochiamate. Ora, le aziende guardano al modello di lavoro ibrido: cosa ci aspetta, come abilitarlo e come garantire ai dipendenti le condizioni per essere felici e produttivi?

A cura di Marco Zollinger, Senior Sales Expert Enriched Interactions & Collaboration –Europe di Orange Business Services

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Dire che le cose sono cambiate per i datori di lavoro negli ultimi tempi è un understatement. Secondo il rapporto The Future of Work di Linkedin, in Italia i dipendenti si sono rapidamente abituati al lavoro a distanza: il 47% dei professionisti dichiara di preferire un modello ibrido.

Il lavoro da casa aiuta a mantenere un migliore equilibrio tra vita personale e lavoro per il 37% degli intervistati, a evitare le difficoltà legate al pendolarismo (32%), a essere più produttivi rispetto che in ufficio (21%).

Chiaramente il modello di lavoro ibrido, in cui i lavoratori dividono il loro tempo tra l’ufficio aziendale e la casa o un altro luogo di lavoro remoto, sta guadagnando terreno. Secondo il rapporto Work Reworked di Microsoft del 2020, Il 77% delle imprese italiane ha adottato modelli flessibili di lavoro, rispetto al 15% del 2019, e il 66% dei dipendenti continuerà a lavorare da remoto almeno un giorno alla settimana anche dopo la pandemia. Inoltre, l’87% degli italiani ha riscontrato una produttività pari o superiore rispetto a quando lavorava in ufficio.

Come mettere i dipendenti in condizione di lavorare meglio?

Durante le prime fasi della pandemia, il passaggio al lavoro a distanza è stato fatto in emergenza. Le aziende hanno dovuto mettere in condizione i dipendenti di lavorare da casa in tempi brevissimi, senza piani definiti o tabelle di marcia. Oggi è invece il momento per concentrarsi sul miglioramento dell’esperienza dell’utente finale (UX). E a mio avviso, uno degli elementi più vitali di un modello di lavoro ibrido è garantire che i lavoratori abbiano un’esperienza di lavoro a distanza paragonabile a quella a cui sono abituati negli uffici aziendali.

Leggi anche:  Wospee acquisisce TGP

Questo è necessario perché più della metà dei dipendenti ha dovuto affrontare problemi tecnologici lavorando da casa. Fornire un’esperienza utente più personalizzata, simile a quella dell’ufficio, ovunque è diventato essenziale. Secondo una ricerca IDC, le organizzazioni sono più forti e resilienti quando implementano uno spazio di lavoro digitale intelligente, mentre Gartner riferisce che uno spazio di lavoro digitale ben congegnato abilita modi di lavorare nuovi e più efficaci, migliorando il coinvolgimento e l’agilità dei dipendenti.

Ci sono altri vantaggi oltre alla produttività: le aziende che offrono una migliore UX riportano tassi di coinvolgimento dei dipendenti maggiori del 22%. Aumenta anche la fedeltà: le aziende con buone performance UX hanno quattro volte più probabilità di trattenere il personale. Anche la soddisfazione del cliente ne trae giovamento: le aziende con la migliore UX per i dipendenti vedono il 12% in più di soddisfazione del cliente e un tasso di crescita dei ricavi a tre anni 2,3 volte superiore alla media.

L’importanza del digitale

Questi elementi spiegano l’importanza di offrire un’esperienza digitale migliore ai dipendenti; allo scopo di uniformare la UX in un contesto distribuito ed eterogeneo, si vanno sempre più affermando soluzioni di Desktop-As-A-Service, grazie alle quali tutte le applicazioni necessarie agli impiegati vengono lanciate da un semplice dashboard, mentre le applicazioni sono in cloud. Così facendo viene eliminata la dipendenza dal tipo e modello di computer, abilitando anche un concetto di Bring-Your-Own-Device, quindi la possibilità di usare anche il PC casalingo.

Gli strumenti digitali hanno abilitato la prima ondata di lavoro remoto lo scorso anno e saranno fondamentali anche per il lavoro ibrido.

Leggi anche:  Gruppo Retelit perfeziona l’acquisizione di BT Enìa

Orange è stata in grado di fornire ai clienti le soluzioni e i servizi digitali di cui avevano bisogno per offrire ai lavoratori a casa un’esperienza utente paragonabile a quella a cui erano abituati in ufficio.

Soluzioni come Business VPN Galerie offrono prestazioni garantite durante l’accesso alle applicazioni cloud tramite VPN aziendali, ad esempio, aiutando i lavoratori remoti a rimanere produttivi e protetti. SD-WAN si è dimostrato un ottimo abilitatore e gli strumenti di comunicazione e collaborazione unificate (UC&C), come ad esempio Microsoft Teams, sono stati preziosi. Gli strumenti UC&C sono anche un ottimo modo per i lavoratori remoti di tenersi in contatto, in generale, per parlare di questioni non lavorative, proprio come farebbero durante una pausa caffè in ufficio. Le soluzioni DAAS e BYOD completano l’ecosistema UX.

Abilitare il lavoro del futuro, oggi

Sempre secondo lo studio Work Reworked di Microsoft, in Italia l’88% dei manager si aspetta l’introduzione di modalità di lavoro ibride nel lungo periodo, mentre i dipendenti prevedono di trascorrere in media un terzo del proprio tempo (37%) al di fuori del tradizionale luogo di lavoro.

È uno sviluppo interessante nel modo in cui lavorano i nostri team, ma presenta delle sfide: in qualità di manager, sarà importante assicurarsi che i lavoratori non si sentano “disconnessi” dai loro colleghi e team, e questo può essere fatto con un approccio positivo alla gestione e dando loro una forte UX. Un modello di lavoro ibrido che combina il lavoro in remoto e in ufficio funzionerà meglio fornendo ai team uno spazio di lavoro digitale che li abiliti pienamente.