I timori per le interruzioni delle supply chain accelerano le vendite durante le festività
A cura di Etosha Thurman, Chief Marketing and Solutions Officer, Intelligent Spend and Business Network, SAP
Lo shopping natalizio è già ben avviato, almeno per i consumatori attenti alle tendenze del mercato.
Quelli che come noi si occupano di questo tema sanno che le interruzioni delle supply chain continuano a verificarsi da marzo 2020. L’idea che se ne è fatto il cliente finale è che le catene di approvvigionamento siano volatili, costose e inaffidabili, ma in realtà quest’anno l’interruzione è stata più una frustrazione intermittente e confusa, piuttosto che il catalizzatore di panico-acquisti e corsa a nuovi canali per rifornirsi che era stato nel 2020.
Avvicinandoci al Natale, alcuni addetti ai lavori temono che queste interruzioni si ripeteranno ancora e in modo significativo. Quello che è vero è che al momento stanno costringendo le aziende a rivedere attentamente i tempi delle loro vendite. Molti retailer stanno avvertendo i loro clienti di fare gli acquisti in anticipo per evitare che il prodotto non sia più disponibile o che venga consegnato in ritardo. Ad esempio alcuni rivenditori come Amazon e Target hanno annunciato le loro offerte di Natale molto prima del solito, con inizio in ottobre anziché alla fine di novembre. Lasciare la maggior parte degli acquisti natalizi al fine settimana del Black Friday potrebbe portare molti clienti a rimanere delusi da scaffali spogli, carrelli della spesa online vuoti e consegne ritardate.
SAP ha intervistato 1.000 consumatori per capire meglio come giudicano i disagi causata dalle interruzioni nel processo di fornitura e il settore retail in generale. Sono emersi alcuni risultati interessanti:
- La frustrazione sta crescendo mentre incombono le sfide per la supply chain durante il periodo impegnativo delle festività natalizie. Quasi la metà del campione (49%) ha sperimentato tempi di spedizione più lunghi durante la pandemia e il 42% ha espresso frustrazione per il modo in cui le aziende gestiscono le proprie catene di approvvigionamento. La maggior parte degli intervistati (83%) ha anche riferito di aver riscontrato articoli esauriti durante l’emergenza sanitaria. La pazienza si sta esaurendo, poiché quasi i due terzi dei rispondenti (65%) pensano che le imprese ormai dovrebbero aver trovato le soluzioni adeguate per rispondere alle sfide della supply chain.
- I Baby Boomers hanno grandi aspettative sulla disponibilità e la consegna dei regali, mentre i Millennials e i Generazione Z sono più scettici. L’81% dei Baby Boomer si aspetta che i regali siano disponibili e a magazzino rispetto al 75% dei Millennial e al 60% della Generazione Z. Inoltre, il 78% dei Boomer si aspetta che i regali arrivino in tempo, così come per il 63% dei Millennial e poco più della metà degli intervistati della Generazione Z (54%). Nel complesso, un terzo dei consumatori si aspetta il peggio, cioè che i regali non arriveranno in tempo per Natale. Avere la giusta visibilità interna su tutto il processo per informare i clienti sulla disponibilità dei prodotti ordinati e sui tempi di consegna è quindi fondamentale per evitare delusioni in questo momento particolare dell’anno.
- La maggior parte dei consumatori perdona gli incidenti della catena di approvvigionamento, ma non subito. Una persona su 10 afferma che se un regalo acquistato non arrivasse in tempo per Natale, non farebbe mai più acquisti presso quel rivenditore. Un altro 47% ha risposto che non farebbe più acquisti con quel retailer nell’immediato, ma che potrebbe farlo in futuro. Non importa come o perché accade, le interruzioni della supply chain danneggiano la fedeltà al brand tra i clienti.
- Consegnare i regali in tempo non è l’unico fattore che i brand devono considerare. La sostenibilità continua a svolgere un ruolo sempre più importante nelle decisioni di acquisto dei consumatori, anche quando si tratta dei regali di Natale. Questo è particolarmente vero tra i più giovani, metà dei Millennial ha infatti affermato che la sostenibilità influenza le loro decisioni di acquisto. Complessivamente, il 39% del campione ha dichiarato di acquistare da brand che promuovono la sostenibilità, mentre il 30% dà la priorità a pratiche sostenibili quando effettua acquisti, come ad esempio scegliere una spedizione più lenta per combinare più spedizioni insieme e ridurre i rifiuti. I brand possono promuovere la sostenibilità attraverso i propri processi di procurement, garantendo che i prodotti e i materiali acquistati siano realizzati in modo sostenibile, limitando l’impronta di carbonio o utilizzando materiali riciclati/riciclabili.
Dopo la caotica stagione natalizia dell’anno scorso, in cui i consumatori hanno acquistato prevalentemente sul canale online, le aziende e i clienti più sensibili stanno adottando un approccio diverso per l’imminente shopping natalizio.
Tra gli intervistati, all’inizio di ottobre, quasi un terzo (29%) aveva già cambiato la scelta del regalo a causa delle carenze nel processo di approvvigionamento e solo il 24% ha dichiarato di non aver intenzione di modificare i propri comportamenti di acquisto durante le festività natalizie. Quasi la metà del campione infine (45%) ha anticipato i tempi per comprare i regali e il 44% acquisterà di più online.
Per le aziende, agilità e visibilità sono gli elementi che contano veramente. Abbiamo tutti sperimentato così tante interruzioni negli ultimi mesi e non è possibile tornare alla “normalità” poiché i consumatori – e le organizzazioni – continuano a cambiare i comportamenti di acquisto. Le imprese devono ampliare la visibilità non solo sulle proprie attività, ma anche su quelle dei propri partner commerciali, con il duplice obiettivo di ridurre il rischio e infondere resilienza. Per raggiungere questo livello di trasparenza, le imprese si stanno rivolgendo alle business network digitali per acquisire una visione più ampia possibile delle operazioni interconnesse del loro ecosistema che include acquirenti, fornitori, partner della logistica, della finanza e consulenti.
Sia i consumatori che le aziende sono rimasti scottati dai problemi delle fornitura e dalle carenze di alcuni prodotti durante i primi mesi della pandemia, ma con il giusto approccio, possiamo ancora rendere questo periodo natalizio un periodo felice.