La “platformization” come abilitatore a trasformazioni che generano valore. Le aziende devono fare i conti con trasformazioni complesse che richiedono capacità di integrare nuove e molteplici soluzioni
Abilitare la trasformazione digitale delle imprese rappresenta il core business di ogni colosso della consulenza. Lo sa bene Accenture che, attraverso la divisione Technology, guida il cambiamento delle aziende. «Con il termine “platformization” si intende l’adozione di una o più platform che accelerano e arricchiscono i programmi di trasformazione delle aziende. Oggi, l’utilizzo e la gestione di queste piattaforme sta salendo in cima alle agende dei C-level» – spiega Piero Zanchi, Intelligent Platform lead di Accenture per Italia, Europa Centrale e Grecia. – «Le imprese sono sempre più consapevoli che la scelta e l’orchestrazione di una molteplicità di platform, unite al cloud, alle nuove metodologie come Agile, DevOps, alla creatività e alle competenze di settore sono cruciali per accelerare i percorsi di innovazione e creazione di valore». Multicanalità, integrazione di processi di supply chain, gestione magazzino, controllo di gestione, processi HR, finance, industria 4.0 sono solo alcuni degli esempi di aree che possono essere abilitate in maniera efficace dalla sinergia tra piattaforme (SAP, Microsoft, Oracle, Salesforce, Workday, Google, ServiceNow, Amazon, Adobe etc.) e un system integrator del calibro di Accenture. La sua Intelligent Platform Unit unisce le competenze su tutte le piattaforme core, cloud centriche, alle competenze di trasformazione dei processi core dei clienti cross industry (banche, utilities, telecomunicazioni, retail, automotive per citarne alcuni).
VERSO L’INTELLIGENT ENTERPRISE
«Abbiamo sviluppato progetti di trasformazione usando piattaforme che abilitano processi e capabilities multicanale che consentono di offrire più servizi e di abilitare nuove funzionalità per il cliente finale» – dichiara Zanchi. «I benefici che derivano dall’integrazione delle piattaforme nei processi di trasformazione sono molteplici e possono quindi rappresentare un vero e proprio vantaggio competitivo per le aziende». Le piattaforme portano un valore importante in termini di ampiezza e ricchezza di funzionalità. Ma non è tutto. Offrono anche accesso all’innovazione continua grazie alla costante attività R&D da parte dei player, consentendo l’accesso a soluzioni e asset innovativi pre-configurati, specifici per settore di mercato. «Le piattaforme aiutano le organizzazioni a tenere il passo con capabilities che oggi sono considerate prioritarie come la sostenibilità e la sicurezza dei dati, e possono abilitare proof of concept e sperimentazioni su queste aree a beneficio delle aziende» – sottolinea Zanchi. «Abilitano inoltre l’adozione di KPI innovativi come, per esempio, il time to value, permettono di diversificare il business e consentono di sviluppare nuove capacità in aree complementari a quelle core delle aziende».
LA TECNOLOGIA DA SOLA NON BASTA
«Di fronte all’opportunità di intraprendere percorsi di innovazione abilitati dalle piattaforme, le aziende devono fare i conti con la necessità di gestire trasformazioni complesse che richiedono capacità di integrare nuove e molteplici soluzioni, ma anche con la capacità di gestire relazioni con più vendor e l’applicazione/acquisizione di conoscenze specifiche di industry». Accenture è riconosciuta dagli analisti di settore come player di riferimento per la maggior parte delle piattaforme dell’ecosistema e interagisce con nuovi operatori di nicchia che possono aggiungere valore ai propri clienti. «Questo posizionamento, insieme alla consolidata esperienza in programmi di trasformazione complessi e alla capacità di scala, ci consente di accompagnare le aziende nella scelta, integrazione e orchestrazione delle piattaforme più adatte ai loro progetti di innovazione, rendendoli trasformativi, realizzabili, funzionali e flessibili. Nel supportare i nostri clienti, sappiamo che la tecnologia da sola non basta per guidare il cambiamento. Le organizzazioni pubbliche e private dovranno essere sempre più in grado di combinare tutti gli elementi vitali della trasformazione digitale – processi, competenze, ingegno umano e piattaforme tecnologiche. Solo così potranno abilitare la vera innovazione e raggiungere il pieno valore che deriva da un approccio olistico alla platformization» – conclude Zanchi.