Amazon e Apple ancora sotto la lente dell’Antitrust

Amazon e Apple ancora sotto la lente dell’Antitrust

Il Senato americano spinge una legge per dare maggiore concorrenza alla vendita di beni fisici e digitali

Dopo mesi di udienze e trattative, cresce la pressione nel Senato USA per approvare nuove leggi che vietino alle piattaforme online di privilegiare i propri prodotti e servizi rispetto a quelli dei concorrenti. Giovedì scorso, un gruppo bipartisan di senatori ha annunciato l’intenzione di introdurre un disegno di legge sulla ‘non discriminazione’, che potrebbe rimodellare il mercato online di Amazon. L’American Choice and Innovation Online Act, guidato dal senatore Amy Klobuchar e da Chuck Grassley, vorrebbe impedire a piattaforme come Amazon, Apple e Google di utilizzare il loro dominio per svantaggiare altre aziende e concorrenti che utilizzano i loro canali. A giugno, i legislatori della Camera hanno votato un disegno di legge che condivideva lo stesso fine della commissione giudiziaria. 

La versione del Senato di Klobuchar non è identica a quella della Camera, ma segue un obiettivo simile. Questo annuncio arriva dopo un rapporto di Reuters che affermava come Amazon avesse utilizzato i dati di ricerca del mercato per copiare prodotti popolari e favorirli rispetto agli ‘originali’. Un’indagine del sito The Markup ha poi mostrato che l’azienda pone i suoi prodotti davanti ai concorrenti. Per anni, i venditori di terze parti hanno accusato Amazon di comportamenti simili. «Quando le aziende tecnologiche dominanti escludono i rivali e uccidono la concorrenza, danneggiano le piccole imprese e possono aumentare i costi» ha detto Klobuchar in un tweet giovedì. «La nuova legislazione bipartisan con [Grassley] stabilirà nuove regole per impedire alle grandi aziende di mettere fuori combattimento i loro concorrenti più piccoli». 

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Al di fuori di Amazon, il disegno di legge potrebbe anche cambiare il modo in cui Apple e Google gestiscono i loro app store, vietando alle aziende di dare la preferenza alle proprie app e software proprietari. All’inizio di quest’anno, ad Apple è stato ordinato di consentire agli sviluppatori di app di inviare agli utenti iOS opzioni di pagamento al di fuori di quelle offerte dal produttore di iPhone, in un caso presentato da Epic Games. Google sta affrontando una questione simile contro la software house che sviluppa Fortnite.

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AGGIORNAMENTO

In riferimento al report di Reuters:
Come abbiamo detto a Reuters quando ci hanno contattato per la storia in questione, queste accuse sono errate e prive di fondamento. Amazon non concede un trattamento preferenziale a nessun partner di vendita sul proprio marketplace: tutti i partner di vendita determinano e controllano i prezzi per i loro prodotti e gestiscono autonomamente il proprio inventario, anche per i marchi privati, venduti dai partner di vendita sul nostro marketplace. Abbiamo una policy che proibisce severamente l’uso o la condivisione di dati non pubblici e specifici dei partner di vendita con altri partner di vendita, inclusi quelli dei marchi privati. Questa policy si applica in modo uniforme in tutta la nostra azienda e a tutti i dipendenti, i nostri team interni ricevono corsi di formazione regolari sulla sua applicazione e indaghiamo a fondo eventuali segnalazioni di dipendenti che agiscono in contrasto con questa policy. Infine, mostriamo i risultati della ricerca in base alla rilevanza per i clienti, indipendentemente dal fatto che tali prodotti siano marchi privati offerti dai partner di vendita o meno. Continueremo a supportare il successo di tutti i nostri partner di vendita poiché migliorano collettivamente la selezione per i clienti su Amazon.in, indipendentemente dal fatto che vendano marchi privati o altro“.

In riferimento all’indagine di The Markup:
Non favoriamo i nostri private brand attraverso la ricerca. C’è una differenza tra i risultati della ricerca sul nostro store e la posizione dei prodotti a cui The Markup si riferisce – ‘Featured from our brands’ (dai nostri brand) – che sono posizionamenti frutto di attività promozionali. Come The Markup nota, questi posizionamenti sono etichettati in maniera chiara per distinguerli dai risultati di ricerca. Le posizioni frutto di attività promozionali sono ottimizzate per l’esperienza del cliente e sono mostrate in base a una serie di parametri, a partire dalla pertinenza alla query di acquisto del cliente. Il tipo e la quantità di attività promozionale mostrati a un cliente dipendono da molti fattori, tra cui la richiesta del cliente, il prodotto che il cliente sta acquistando e se il cliente sta facendo acquisti su desktop, su browser mobile o nella nostra app. Come altri rivenditori, esaminiamo i dati di vendita e dello store per fornire ai nostri clienti la migliore esperienza possibile. Tuttavia, vietiamo rigorosamente ai nostri dipendenti di utilizzare dati non pubblici e specifici del venditore per determinare quali nostri private brand lanciare“.