La piattaforma di messaggistica rimuoverà il supporto per una serie di vecchi modelli a partire dal 1 novembre
WhatsApp smetterà di funzionare su alcuni vecchi smartphone tra due mesi, lasciando milioni di persone impossibilitate ad utilizzare il servizio. La piattaforma di messaggistica rimuoverà il supporto per una serie di modelli a partire dal 1 novembre. Sono 43 quelli interessati, sia Android che iOS, e che non potranno più utilizzare l’app. Gli esemplari sono tutti quelli con Android 4.0.4 o versioni precedenti e gli iPhone con installato iOS 9 o versioni precedenti.
La notizia arriva mentre WhatsApp ha aggiunto un sacco di nuove funzionalità quest’anno, tra cui messaggi che scompaiono, chiamate di gruppo unibili e, prossimamente, il supporto multi-dispositivo. L’azienda sostiene che l’eliminazione graduale del supporto per i telefoni più vecchi renderà l’app più sicura. Il servizio di messaggistica ha perso molti utenti nell’ultimo anno a causa di problemi di sicurezza. WhatsApp era tradizionalmente noto per il suo servizio di messaggistica crittografata, ma le recenti modifiche al modo in cui gestisce i dati degli utenti hanno creato un putiferio. Si tratta di misure per le quali i Paesi europei ricadenti nel Gdpr non sono interessati ma che consegnerebbero i dati di tutti gli altri utenti a società private per scopi di marketing.
Cosa succede adesso
WhatsApp ha annullato i piani a seguito di un forte contraccolpo, che ha visto il concorrente Telegram superare il miliardo di download. Nello stesso periodo, Google ha annunciato che questo mese terminerà il supporto di accesso per i dispositivi Android meno recenti, il che significa che chiunque abbia un telefono precedente ad Android 2.3.7 non sarà più in grado di accedere ai servizi di base che rendono i propri telefoni funzionanti.
Di recente, WhatsApp è stata multata proprio per aver violato le normative sui dati dell’UE. Un’indagine dell’autorità irlandese per la privacy ha scoperto che la società ha infranto le normative sulla trasparenza dei dati condivisi dalla sua società madre Facebook. La Commissione per la protezione dei dati ha affermato che il caso contro WhatsApp ha esaminato se Facebook abbia seguito le regole del GDPR per essere trasparente sia per gli utenti che per i non utenti e ha ordinato di intraprendere “azioni correttive” per conformarsi alle leggi del mercato europeo.