La strategia multicloud di AC Milan

La strategia multicloud di AC Milan

La migrazione step by step del data center di AC Milan su Microsoft Azure. Il replatforming del “diavolo rossonero” si avvale della partnership con BlueIT per guidare il passaggio in tempi certi e totale sicurezza

Dopo le evoluzioni societarie, nel giro di poco tempo, il “diavolo rossonero”, di cui Paolo Scaroni è presidente, ha dovuto affrontare importanti passaggi funzionali di tutti gli asset aziendali, comprese le infrastrutture IT. Una trasformazione che Maurizio Bonomi, IT director di AC Milan, ha seguito fin da subito. «Quando sono arrivato al Milan, nell’autunno del 2017 – spiega Bonomi – sono partito con l’analizzare lo stato di fatto degli strumenti utilizzati fino ad allora. La vecchia proprietà, a guida Fininvest, aveva dato un anno di tempo per migrare dai sistemi esistenti ad altri, esterni all’azienda. Un’operazione assolutamente comprensibile, visto il trasferimento di consegne a Li Yonghong, ma non così semplice da realizzare. Allora, peraltro, non si prevedeva che di lì a pochi mesi ci sarebbe stato un altro cambio societario».

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Una situazione che, all’inizio della svolta, si era rivelata non complessa per quanto riguardava il parco macchine ma varia ed eterogenea perché frutto di un trentennio in cui lo sparuto gruppo di tecnici al servizio della squadra aveva adottato tecnologie, piattaforme e applicazioni differenti, non ottimali per l’interoperabilità e l’adeguamento ai paradigmi IT che si sono succeduti negli anni. Come spesso accade, la nuova organizzazione, guidata da Bonomi, ha sfruttato le necessità portate dalle due cessioni che si sono avvicendate per rivedere tutte le principali dinamiche IT e rafforzarle, dove necessario. «La prima migrazione verso un cloud privato, venne fatta in circa 8 mesi, ma con l’arrivo del fondo Elliott, il cambiamento è stato davvero radicale ed è qui che entra in gioco BlueIT – ci racconta il direttore IT di AC Milan –. L’obiettivo era chiaro: far migrare il nostro data center su infrastruttura Microsoft Azure, al fine di garantire integrazione ed interoperabilità in sicurezza e tempi certi».

MIGRAZIONE PASSO DOPO PASSO

BlueIT, azienda di servizi specializzata nei processi di gestione di infrastrutture tecnologiche e nel contrasto ad attacchi informatici, si è rivelata un partner ideale nel processo di trasformazione digitale di AC Milan. «Era necessario modernizzare il cloud, portandolo su un’infrastruttura veramente moderna, flessibile e con una disponibilità di sistemi migliore della precedente, sull’intero parco applicativo» – continua Bonomi, sottolineando la peculiarità del mondo del calcio, le cui attività possono essere definite «senza fine» – in quanto si svolgono nell’arco di un intero anno e non, come si sarebbe portati a pensare, solo nel periodo del Campionato e delle Coppe. «Per il Milan, la parte finance, in particolare, è alquanto delicata perché l’anno fiscale va dal primo di luglio al 30 di giugno e non è quindi possibile sfruttare il periodo estivo per effettuare migrazioni» – specifica Bonomi. «La migrazione del data center si è svolta pertanto “step by step” – approccio che ha permesso di effettuare tutte le ottimizzazioni relative alla rete, al backup, ai nuovi server fino ad arrivare ad avere un’infrastruttura davvero performante, grazie alla grande flessibilità dimostrata da BlueIT. Il cloud bisogna conoscerlo. Non bisogna considerare questa piattaforma semplicemente come la naturale evoluzione del proprio sistema IT» – afferma Bonomi. «Considerata l’importanza che riveste, la migrazione al cloud deve essere analizzata e progettata passo dopo passo per garantire che il passaggio avvenga in totale sicurezza. Noi siamo approdati a un sistema multicloud ibrido e, nel contempo, abbiamo anche messo in atto un’efficace strategia di cybersecurity».

Leggi anche:  Seeweb con Proxmox per vincere la sfida della virtualizzazione con l’hypervisor

DAL CRM AL FRM

Per le società sportive il CRM diventa FRM, uno strumento che offre una prospettiva analitica strutturata del rapporto tra i club e i propri tifosi. «Anche in questo caso, occorre avere chiari quali siano gli obiettivi da raggiungere» – spiega il direttore dei sistemi informativi del Milan. «Avere a che fare con i dati vuol dire anche tutelare l’azienda dal punto di vista dell’utilizzo e della loro protezione. Occorre quindi conoscere i meccanismi che garantiscano l’aggiornamento costante, le regole dettate dalla normativa sulla privacy e la necessità di protezione in termini di cybersecurity».