Secondo IDC, i modelli di lavoro ibridi diventeranno parte integrante delle pratiche di lavoro, innescando nuove iniziative di workspace transformation. L’esperienza di Canon
«In un momento in cui si registrano segnali di ripresa, le imprese e i decisori aziendali hanno bisogno di ascoltare, osservare e cogliere gli orientamentI, ma è ormai certo che i modelli di lavoro ibridi non spariranno con la fine della pandemia: sono qui per restare anche nel prossimo futuro», esordisce Fabio Rizzotto, Associate Vice President, Head of Research and Consulting di IDC Italy, in occasione dell’evento digitale “Hybrid Workspace and the Future of Work”, organizzato da IDC e Canon.
«La “nuova normalità” ha cambiato il paradigma del lavoro introducendo delle complessità organizzative, tecnologiche, sociali e psicologiche che molto probabilmente dureranno a lungo». A dirlo è Giuseppe D’Amelio, Direttore Marketing Document Solutions che in Canon Italia si sta proprio occupando di costruire il futuro del lavoro analizzando le esperienze maturate dai clienti nel periodo pandemico al fine di proporre nuove strategie utili a governare i mesi a venire.
Ci troviamo quindi davanti a un interrogativo: dove sta andando il mercato?
La metà degli intervistati in un recente sondaggio condotto a livello globale da IDC ritiene che i modelli di lavoro ibridi e a distanza saranno parte integrante delle pratiche di lavoro accettate dalle imprese di molti settori e che i programmi di trasformazione del posto di lavoro – workspace transformation – saranno un investimento tecnologico prioritario nei prossimi due anni per garantire la resilienza, la competitività e la sostenibilità delle aziende. In definitiva, i modelli di lavoro ibridi rappresenteranno il futuro del lavoro.
La tecnologia avrà un ruolo fondamentale nel passaggio al “next and better normal”
Il ruolo che la trasformazione digitale ha avuto nel consentire ad aziende e istituzioni di superare la crisi dell’ultimo anno è innegabile. Così come è innegabile l’importanza che la tecnologia rivestirà nel supportare le imprese nel rapido passaggio al “next and better normal”.
Quello che è successo nei mesi scorsi è qualcosa di veramente straordinario, per velocità e impatto. Abbiamo assistito a un’accelerazione tale della trasformazione digitale grazie alla quale in pochi mesi sono stati fatti i progressi di anni; sono stati adottati nuovi modelli di lavoro, da remoto e da casa, che prima erano considerati irrealizzabili; sono stati attuati cambiamenti organizzativi profondi grazie all’utilizzo della tecnologia supportata da una revisione completa di policy e processi.
Secondo IDC, molti di questi cambiamenti sono destinati a influenzare la concezione di ambiente di lavoro. Entro pochi anni, infatti, la maggior parte delle aziende avrà quindi una forza lavoro ibrida che opererà in parte da casa e in parte dall’ufficio, in generale in mobilità, per la quale sarà necessario ridisegnare l’infrastruttura IT e i processi come, per esempio, i flussi digitali e documentali.
La pandemia ha evidenziato la necessità per le imprese di apportare modifiche tecnologiche e di processo per favore l’agilità e l’adattabilità della forza lavoro. Ciò include investimenti in spazi di lavoro collaborativi e sicuri, sviluppo dei talenti e strumenti di gestione per aumentare l’esperienza e la produttività dei dipendenti, con un occhio di riguardo anche alla salute e al benessere.
Le aziende devono affrontare sfide significative in questa direzione anche per l’aumento della domanda delle opzioni di stampa. Le esigenze stanno infatti andando oltre la semplice fornitura di stampanti a casa dei lavoratori remoti. Per supportare le necessità a lungo termine della forza lavoro ibrida, le organizzazioni devono supportare gli utenti in un’ampia gamma di configurazioni di rete. Nel frattempo, cresce il desiderio di gestire i dispositivi di stampa domestici in modo più efficace fornendo monitoraggio dell’utilizzo, misure di sicurezza migliorate, accesso remoto a servizi di stampa e a documenti avanzati, e infine modalità per rimborsare i costi di stampa.
«Sebbene la pandemia abbia portato a un’accelerazione della digitalizzazione dei processi cosiddetti “document intensive”, oltre il 60% delle aziende ritiene che il volume di stampa non cambierà in modo sostanziale nel prossimo futuro – spiega Sergio Patano, Associate Director, Research & Consulting di IDC Italia -. Diventa quindi fondamentale imparare a gestire non solo ambienti di lavoro ma anche flussi documentali ibridi sfruttando soluzioni on premise o cloud-based che supportino la collaborazione, garantiscano la compliance normativa, migliorino customer ed employee experience, abilitino e incentivino l’innovazione continua».
Le parole chiave del futuro sono spazio di lavoro e collaborazione da remoto
Lo smart working è in crescita in tutto il mondo. In quest’ambito, Canon Italia sposa il concetto di workspace collaboration, un ecosistema di soluzioni e di servizi integrati che garantisce massima efficienza e flessibilità. «Indipendentemente dal luogo in cui ci si trova o dal dispositivo utilizzato, Canon è in grado di supportare i clienti per trasformare i processi documentali in totale sicurezza e con il massimo livello di personalizzazione – spiega Pierluigi Fioretti, Document Solutions Sales Director di Canon Italia -. Vogliamo contribuire in maniera tangibile alla sviluppo della digital transformation attraverso una strategia che preveda fondamentalmente tre macro pilastri: in primis un forte sviluppo della pubblica amministrazione. Questo si sposa molto bene con la filosofia aziendale di Canon, “Kyosei”, “Living and working together for the common good” (“vivere e lavorare insieme per il bene comune”). Seguono la sinergia con i system integrator e il focus su hybrid workspace».
Cloud e automazione intelligente sono alla base dell’offerta di hybrid workspace di Canon grazie a un’ampia gamma di configurazioni di dispositivi di stampa e di scansione.
Canon e il mercato delle stampanti
Canon è un’azienda globale che opera in vari segmenti di mercato, tra cui Business Solutions, Consumer Imaging, Comunicazione, Apparecchiature sanitarie e Industrial Products.
«L’immagine è la core competence che abbiamo da sempre, la nostra ragione d’essere – conclude Massimo Macarti, Managing Director di Canon Italia -. In tema di dispositivi di stampa, oggi Canon è l’unico player sul mercato in grado di fornire una macchina da stampa da 40-50 euro fino a un sistema di stampa da un milione e mezzo o di 2 milioni di euro per stampare libri on demand».