A 3 anni di distanza dall’entrata in vigore della normativa, GDPRLab tira le somme di quanto successo finora. Per le aziende la compliance non è solo un obbligo ma una garanzia di affidabilità
A 36 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, è inevitabilmente tempo di bilanci. GDPRLab, piattaforma software per la compliance al Regolamento, sottolinea i principali elementi che sono emersi tra i propri clienti in questi primi 3 anni.
Se i dati relativi al numero di soggetti coinvolti, comunicazioni, procedimenti (e sanzioni) fotografano un quadro in cui gli effetti del regolamento sono evidenti, gli aspetti più interessanti legati al terzo “compleanno” del GDPR, però, riguardano l’impatto nei confronti delle realtà produttive e, in particolare di quella galassia composta da piccole e medie imprese, che nel nostro paese rappresentano una quota estremamente rilevante.
“Il dato che ci ha sorpreso positivamente è che dal nostro punto di osservazione privilegiato percepiamo un approccio al Regolamento Europeo che travalica il semplice obbligo di adeguarsi alla normativa” spiega Alessandro Papini, manager e DPO certificato di GDPRLAB. “L’adeguamento viene piuttosto visto come un fattore abilitante a livello di business”.
Una prospettiva che scardina il luogo comune che vorrebbe le imprese disposte a investire in privacy e sicurezza solo nel momento in cui sono obbligati a farlo dallo spauracchio delle sanzioni.
Imprenditori e professionisti hanno capito che la compliance a livello di trattamento dei dati e sicurezza informatica rappresentano un asset delle loro aziende e che tutti gli operatori economici (partner, fornitori, clienti) considerano l’adesione alle prescrizioni del GDPR come una garanzia di affidabilità.
In molti casi lo stimolo arriva direttamente dalle realtà con cui gli imprenditori si interfacciano (particolarmente quelle più strutturate), che considerano la compliance al regolamento come una condizione indispensabile per ogni forma di collaborazione.
Un fattore ancora più rilevante se si considera l’impatto avuto dalla pandemia di Covid 19, che ha spostato molte delle comunicazioni tra cittadini e imprese nella sfera digitale, rendendo ancora più “sensibile” il tema della privacy e della protezione dei dati.
Che il GDPR sia uno strumento utile per proteggere il business, inoltre, è confermato dal successo delle funzionalità che GDPRLAB offre a livello consulenziale, tra le più apprezzate dai clienti dell’azienda.
“Le aziende non si rivolgono a noi semplicemente per evitare potenziali sanzioni” conferma Alessandro Papini. “Il rapporto di fiducia che si è sviluppato con i clienti della piattaforma viene vissuto dagli stessi come una forma di garanzia per proteggere l’attività”.