Il futuro del lavoro è ibrido?

Arriva il metaverso: cosa potrebbe significare il mondo virtuale di nuova generazione per le imprese?

Prevediamo che la maggior parte delle aziende adotterà il lavoro ibrido – in parte da remoto, in parte in ufficio – dopo la pandemia. Think tank Demos ha intervistato 20.000 cittadini britannici e ha scoperto che il 79% delle persone che hanno dovuto lavorare da casa durante la pandemia desidera continuare a farlo, mentre la CBI (Confederazione dell’industria britannica) riferisce che tre quarti delle aziende si aspettano che il lavoro flessibile rimanga all’ordine del giorno. “I vantaggi sono chiari: i collaboratori sono più motivati ed energici, e questo contribuisce a far crescere la produttività”, ha commentato la CBI

A cura di Marco Zollinger, Senior Sales Expert Enriched Interactions & Collaboration – Europe di Orange Business Services

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“Mettendo al centro le persone, le aziende devono ripensare al modo in cui modellano gli schemi di lavoro, mentre le nuove modalità dovranno essere adattate e reinventate per venire incontro ai desideri dei dipendenti”, scrive WeForum.

Molte aziende, tra cui Ford, Microsoft, Citigroup e KPMG, affermano di avere l’intenzione di adottare modelli di lavoro ibridi. Anche la catena di negozi Target, negli USA, consentirà al personale della sede centrale di lavorare da remoto – nonostante il capo di Goldman Sachs David Solomon definisca il lavoro a distanza una “aberrazione”. Ambienti di lavoro ibridi diversi tra loro prenderanno forma intorno a esigenze aziendali uniche. Il personale di PwC inizierà e terminerà il lavoro quando lo desidera e avrà la possibilità di lavorare da remoto, come chiede più della metà dei dipendenti.

Un posto per lo spazio

Gli uffici avranno ancora un ruolo importante da svolgere nel futuro del lavoro. Jamie Dimon, CEO di JP Morgan, ritiene che la presenza di persona favorisca lo sviluppo delle competenze e la coesione aziendale. Apple ha sempre conservato uno stile di lavoro altamente collaborativo e basato sulla presenza e sembra probabile che continuerà a farlo, anche se con un supporto più remoto.

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“L’innovazione non è sempre un’attività pianificata”, ha affermato il CEO di Apple Tim Cook. “È incontrarsi per caso a un certo punto della giornata e tirare fuori un’idea appena avuta. Ed è indispensabile essere insieme per farlo.”

Ovviamente, ogni azienda farà le proprie valutazioni, tuttavia Gartner ritiene che il supporto per il lavoro a distanza di solito migliori la cultura organizzativa e il coinvolgimento dei dipendenti.

Il lavoro è un atto sociale oltre che economico. I luoghi di lavoro diventeranno centri sociali progettati per fornire comfort, interazione sociale, collaborazione e innovazione.

Questo cambierà l’architettura delle città. La domanda di spazi per uffici diminuirà, mentre i servizi attualmente raccolti vicino ai distretti commerciali migreranno verso quartieri in cui i lavoratori remoti trascorrono la maggior parte del loro tempo. A New York, uno studio di Partnership of New York ha rilevato che solo il 45% dei dipendenti tornerà in ufficio.

Quando gli uffici diventano facoltativi, i servizi che forniscono cambieranno. Diventeranno centri di risorse, hub di collaborazione e di networking che offrono ai dipendenti ciò di cui hanno bisogno per svolgere al meglio il loro lavoro, ad esempio sale di videoconferenza ibride per riunioni di team misti, con alcune persone in presenza e altre collegate da remoto.

Forza lavoro liquida per la trasformazione urbana

“Il lavoro non un è un posto dove si va, ma una cosa che si fa”, afferma il World Economic Forum, che prevede che i luoghi di lavoro saranno caratterizzati da “una forza lavoro dispersa, abilitata al digitale e liquida”.

Sridhar Iyengar, amministratore delegato di Zoho Europe & UK, ritiene che i dipendenti si sposteranno nelle aree rurali per lavorare da remoto, abbandonando città costose e affollate. Cattive notizie per chi affitta spazi per gli uffici e per il commercio al dettaglio, ma questa transizione offrirà vantaggi economici significativi alle aree rurali.

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Se il lavoro si svolgerà ovunque, è lecito aspettarsi un boom di uffici satellite, spazi di coworking e utilizzo di strutture pubbliche già esistenti come parchi e biblioteche per il lavoro, afferma uno studio WeWork/Workplace.

Ridurre il pendolarismo permetterà a chi viaggia di trovare i trasporti meno congestionati, anche se d’altro canto vedremo un aumento del traffico automobilistico poiché i pendolari evitano i trasporti pubblici.

Gestire la forza lavoro flessibile

L’infrastruttura basata su cloud e l’uso di sistemi di comunicazione mobile e video gestiti incoraggeranno le aziende a scalare o a ridimensionare rapidamente i team di progetto.  Durante la pandemia, abbiamo visto emergere sfide tecnologiche legate alla sicurezza degli endpoint e alla consapevolezza di questi temi da parte dei dipendenti. Di conseguenza, IDC prevede che la spesa per la sicurezza aumenterà del 20% nel 2021.

Le strutture di gestione basate sui silos inibiscono la trasformazione digitale: non riescono a sfruttare le opportunità di condivisione dei dati offerta dal digitale e tendono a favorire il micro-management.

I manager dovrebbero coltivare competenze trasversali, come comunicazione ed empatia, per costruire ambienti di lavoro caratterizzati da fiducia e produttività. Le capacità di gestione del progetto basate sugli obiettivi e la capacità di seguire team distribuiti saranno fondamentali. “Il successo della transizione verso nuovi modelli di lavoro può essere garantito solo da una forza lavoro motivata”, hanno scritto Jane Parry e Michalis Veliziotis, docenti di gestione delle risorse umane presso l’Università di Southampton. Con questa consapevolezza, di recente Lockheed Martin ha sottoposto i suoi manager a 20 ore di formazione per imparare a gestire la nuova forza lavoro ibrida.

Umanizzare il lavoro a distanza

La pandemia ha colpito più duramente fasce di popolazione già marginalizzate. L’Office of National Statistics del Regno Unito afferma che le donne hanno avuto problemi più gravi rispetto agli uomini. I giovani che lavorano da casa frequentemente non hanno privacy o spazi di lavoro adeguati, provano ansia per l’avanzamento della loro carriera e desiderano più connessione sociale. Molti non hanno banda larga di alta qualità. Le industrie dove vige una cultura di lunghi orari di lavoro spesso riproducono a casa lo stesso modello, con rischio di burnout e isolamento.

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I dipartimenti delle risorse umane riconoscono di avere il dovere di offrire supporto ai dipendenti che lavorano da casa: per la salute mentale e fisica, fornendo i materiali necessari, coprendo il costo della banda larga e cercando di promuovere la connettività digitale. Nel futuro, il lavoro ibrido sarà supportato da team building di alta qualità, contatti frequenti e un’attenzione alle necessità dei lavoratori, per arrivare a produttività ottimale ed equilibrio tra lavoro e vita privata.

Bhushan Sethi, analista di PwC People & Organization, la descrive come una sfida alla leadership in un suo commento alla BBC: “I leader aziendali devono far sentire le persone incluse, assicurarsi che le loro idee siano ascoltate ed empatizzare quando sono stressate, ansiose o esaurite”.