Anche Tim Berners-Lee si lancia nel mondo NFT

L’inventore del web mette all’asta il codice sorgente della rete

Negli ultimi tempi, ci sono già stati alcuni pezzi della storia di internet venduti come token non fungibili, in gergo NFT, ma presto vi sarà la possibilità di ottenere uno dei pezzi più importanti di tutti. Come riportano BBC News e Financial Times, il pioniere della rete, Tim Berners-Lee, sta pianificando di mettere all’asta il codice sorgente originale del World Wide Web come NFT. L’asta gestita da Sotheby’s includerà quasi 10.000 righe di codice (inclusi HTML, HTTP e URI), pagine web esplicative originali, una visualizzazione del codice, una lettera di Berners-Lee che ne discute il significato e un “poster” del codice creato con Python.

Trend per nulla ambientale

L’asta partirà da 1.000 dollari il 23 giugno anche se è evidente che al termine, il 30 giugno, la cifra sarà molto più alta. La vendita finanzierà le cause che Berners-Lee e sua moglie sostengono. È una mossa insolita per l’uomo che notoriamente ha rifiutato di brevettare la tecnologia web ed è stato a lungo un sostenitore del dare agli utenti di internet un maggiore controllo. Il codice è stato rilasciato nel pubblico dominio decenni fa. Inoltre, gli NFT sono noti per il loro impatto sull’ambiente a causa delle richieste computazionali della blockchain. Tuttavia, Berners-Lee ha detto a Sotheby’s di ritenere che gli NFT fossero i “mezzi più appropriati” per possedere creazioni digitali. La casa d’aste ha anche affermato che pagherà una compensazione del carbonio per ridurre al minimo l’impatto. Molti autori si sono già lanciati nel mondo degli NFT, ad esempio comunità e collettivi di creativi ed hacker. Anche Edward Snowden ha messo all’asta la sua immagine ritratta sullo sfondo della sentenza che condanna l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana per il caso ‘Datagate’, emerso a partire dal 2013.

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