La cultura del gestionale As a service

La cultura del gestionale As a service

L’emergenza ha creato un bisogno di trasformazione nella PMI. Per Passepartout, che ha giocato d’anticipo sull’evoluzione delle sue soluzioni in cloud, è solo l’inizio

Nella sua veste di leader nel settore del software gestionale per la piccola e media impresa, nell’epoca pre-cloud la sammarinese Passepartout ha giocato un ruolo fondamentale nella prima partita dellatrasformazione digitale. Oggi, si tratta di trainare i clienti vecchi e nuovi verso un business ancora più “software defined”. Su questo nuovo percorso è intervenuto il “cigno nero” del lockdown. Con quali conseguenze? «La pandemia ha di fatto accelerato un processo che Passepartout ha avviato almeno dodici anni fa con la messa in cloud del suo software applicativo» – racconta Simone Casadei Valentini, direttore progettazione, assistenza e formazione della software house sammarinese. Da allora le sue soluzioni hanno percorso fasi evolutive diverse.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

La trasformazione delle PMI

Nel segmento degli studi dei commercialisti, Passcom ha visto un picco di adozioni della versione in hosting nel 2018, l’anno della partenza della fatturazione elettronica. «Oggi, almeno tre quarti degli studi utilizzano software in cloud, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di disponibilità, efficienza, aggiornamento costante» – spiega Casadei Valentini. «Nel 2020, un analogo picco ha riguardato Mexal, la piattaforma gestionale.

La versione SaaS registra volumi di vendita quattro volte superiori al passato e la crescita prosegue nei primi mesi del 2021». Ai vantaggi ormai considerati “tradizionali” si è aggiunto un fattore determinante. Gestire la propria azienda in modo integrato attraverso uno strumento interamente in cloud è una opportunità salvavita in una situazione che obbliga l’imprenditore a imboccare la strada dello smart working. L’ambiente Passepartout diventa davvero uno strumento abilitante riconosciuto dal suo mercato di riferimento. «Nonostante questa consapevolezza – prosegue Casadei Valentini – le statistiche dicono che il 15% dei clienti utilizza Mexal in cloud. Fare tutto in cloud è più complesso, nel mondo PMI ci sono ancora molti dispositivi e macchinari che mal digeriscono il cloud e devono essere connessi fisicamente alla rete in cui è installato il server della piattaforma gestionale». Un terzo prodotto Passepartout – la soluzione per il mercato HO.RE.CA. Welcome – ha raggiunto circa un terzo di clienti in modalità full SaaS, cosa che ha sicuramente agevolato un settore tra i più colpiti nel parziale recupero di produttività dell’estate 2020.

Leggi anche:  Digital Banking: tre approcci chiave per la trasformazione digitale nelle banche

Pronti per ripartire

Gli anni che seguono sono in ogni caso ricchi di opportunità. Una volta scoperti i vantaggi del cloud, nessuno torna indietro. Come sarà possibile far crescere le percentuali di adozione? «Noi ci siamo attrezzati, potenziando la nostra capacità di operatore cloud» – ricorda Casadei Valentini. «Due anni fa, abbiamo indirizzato gli investimenti in data center verso il cloud pubblico di Amazon, con livelli di resilienza e business continuity che il data center di proprietà non avrebbe mai potuto darci».

Un’altra parte della sfida da affrontare passa per la rete dei partner attraverso i quali Passepartout è in grado di coprire tutto il territorio italiano. «Abbiamo moltiplicato gli sforzi di comunicazione e formazione. Ma anche i partner devono trasformarsi, rinnovare i servizi» – conclude il responsabile progettazione, sottolineando che Passepartout intende facilitare aspetti come lo sviluppo di Web application verticali e spingere su un software sempre più cloud oriented.