Il ruolo del Finance nella nuova normalità

Il ruolo del Finance nella nuova normalità
Giovanni Nubile, Country Leader Cloud ERPM di Oracle Italia

Il cambiamento ha avuto impatti sulla gestione e sui processi finanziari delle aziende, che hanno dovuto affrontare nuove esigenze continuando a garantire le operazioni di contabilità, reporting e gestione delle risorse economiche

La capacità dei responsabili finance di adattarsi alle esigenze del mercato, sfruttando gli strumenti adatti, è stato il tema dell’incontro organizzato da Oracle e intitolato “Dalla resilienza alla crescita: l’evoluzione digitale del Finance aziendale”.

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Nel mercato attuale il CFO deve riconsiderare i modelli e gli strumenti da utilizzare per gestire le delicate sfide di business che la nuova normalità ha creato, dalla gestione della supply chain, ai processi finanziari, fino alla gestione dei clienti. È cambiata l’agenda della trasformazione digitale delle aziende – in particolare dei responsabili del finance aziendale – che oggi, non si devono più preoccupare della continuità del loro business e hanno già realizzato le misure necessarie a rendere resiliente la loro organizzazione.

In questo momento, in un’ottica di crescita futura, i CFO devono imparare ad adeguare gli obiettivi alla catena del valore, devono essere in grado di fare modellazioni e simulazioni per definire gli scenari futuri di business. Devono, soprattutto, inserire la gestione del rischio e dell’incertezza all’interno dei processi di controllo e definire i parametri per misurare la sostenibilità attraverso kpi precisi, in grado di mostrare i progressi effettuati sulla strada del raggiungimento degli Esg – gli obiettivi di sostenibilità a cui ormai tutti, aziende, partner e clienti, guardano con attenzione – ammonisce, in apertura di evento, Giovanni Nubile, Country Leader Cloud ERPM di Oracle Italia.

Servono competenze, determinazione, flessibilità e capacità di assumersi responsabilità, ma soprattutto servono gli strumenti di pianificazione e di controllo adatti a gestire l’impresa attraverso una dashboard adeguata.

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Per Alberto Tron docente dell’Università Bocconi di Milano e Presidente del Comitato Tecnico Financial Reporting Standard di Andaf (Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari) oggi le aziende italiane non si trovano in uno stato di salute adeguato.

Le crisi aziendali all’interno di crisi sistemiche globali rischiano di diventare un problema enorme quando, come nel nostro Paese, il tessuto imprenditoriale è composto per il 97% da piccole e medie imprese (che partecipano per il 77% all’occupazione e per il 67% al valore aggiunto nazionale) caratterizzate da un’endemica sottocapitalizzazione. Il fatto che le PMI italiane – per la maggior parte di tipo familiare – siano soggette a un indebitamento di breve termine, in una fase come l’attuale, in cui reperire risorse è molto difficile, rischia di innescare una crisi nella crisi.

Per questo motivo è fondamentale che i CFO si concentrino nel gestire l’incertezza; e per farlo sono necessarie dotazioni di controllo e di governance dell’impresa sofisticate, capaci di fornire indicazioni precise sulle quali prendere le decisioni. Il problema vero è riuscirci in un momento in cui l’incertezza domina completamente gli scenari, tanto che nessuna organizzazione o ente è in grado di fare previsioni che vadano oltre i 12, 24 mesi al massimo.

Servono allora piattaforme informative che consentano pianificazioni analitiche differenziate per periodi di tempo, organizzate per step che guidino sia il reperimento delle risorse, sia il corretto posizionamento sul mercato. Servono dunque dashboarding e business analytics in continuazione, per sentire costantemente il polso del mercato e avere la situazione sempre sotto gli occhi, perché il new normale è molto diverso dal normal. Più un’azienda è elastica e tecnologica e meglio riuscirà a gestire la situazione.

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Lo confermano Adriana Rosa, Head of Accounting di E.On e Fabrizio Locchetta, CIO di Siram – Gruppo Veolia, per i quali le scelte tecnologiche fatte in ottica di digitalizzazione dei processi e di cloud sono state fondamentali perché hanno consentito alle loro aziende di contenere gli effetti della crisi.

Digitalizzazione che in ambito finance, ha ricordato Edilio Rossi, Business Development Director per le soluzioni Finance (ERP/EPM) di Oracle Italia, deve riguardare l’automazione di processi labour intensive, facendoli diventare digital intensive per liberare tempo per le persone; la creazione di processi dinamici – per esempio il dynamic discounting – che consentano la contabilità della supply chain e dei fornitori più flessibile; infine, la gestione del cambiamento con strumenti di reporting avanzati che consentano ai manager di gestire i processi in modo continuo, puntuale e aggiornato.