La richiesta di soluzioni cloud è cresciuta nel 2020: il fornitore italiano spiega i vantaggi di scegliere ridondanza e disaster recovery
Nel corso del 2020, soprattutto nella seconda parte dell’anno, il mercato del cloud ha recepito un boost che, secondo gli analisti di Deloitte, lo ha reso “inevitabile”. Il punto è che le compagnie, di ogni settore e dimensione, hanno bisogno di restare produttive ma anche competitive e il cloud è un vero e proprio catalizzatore di tali necessità. Inoltre, è balzata dinanzi agli occhi la questione della sicurezza delle reti fuori dall’ufficio, ossia di quei punti sparsi per il mondo che legano i dipendenti al loro network.
Una sintesi di come la tecnologia può rispondere a tali bisogni, considerati quasi indipendenti gli uni dagli altri ma in realtà legati, è il Virtual Private Cloud. Un cloud virtuale privato è la soluzione che permette di creare un ambiente accessibile, veloce e con il giusto livello di autonomia. Lo sa bene Seeweb, che da tempo punta sulla propria offerta di Virtual Private Cloud (VPC). «Inevitabilmente, negli ultimi mesi, come azienda abbiamo notato una forte richiesta di servizi cloud – ci spiega Marco Cristofanilli, Cloud Specialist e Presales di Seeweb – con Virtual Private Cloud rispondiamo a parte delle esigenze emerse, in maniera massiva, di recente. Gli utenti vogliono connettersi da dovunque alla loro rete aziendale, in sicurezza, in virtù di una decentralizzazione del lavoro».
Oltre i confini
Nel caso di Seeweb, la soluzione VPC integra quella flessibilità che consente di adattare il proprio business al cambiamento, ad esempio estendendo il servizio alle modalità di cloud pubblico e ibrido, per beneficiare di tutte le infrastrutture messe a disposizione dal fornitore. Il Virtual Private Cloud viene commercializzato da Seeweb come vero e proprio cloud privato, con i vantaggi della nuvola. «Seppur alla base vi sia lo stesso prodotto – prosegue Cristofanilli – per ogni cliente, il VPC assume contorni differenti, perché viene cucito a loro misura». Già nella fase di pre-sales, si ha la possibilità di mettersi in contatto con un team di specialisti per disegnare assieme la migliore offerta, che si tratti della realizzazione di un cloud privato virtuale, da zero, oppure di un cosiddetto “moving”, una migrazione da un sistema già esistente.
La ridondanza
La soluzione di Virtual Private Cloud di Seeweb si basa su un hardware completamente dedicato al cliente. Conforme agli standard più importanti quali per esempio la certificazione ISO27001, garantisce piena aderenza ai codici di condotta GDPR compliant, come il CISPE. A ciò si aggiunge l’opportunità, che è sempre più di un consiglio, di scegliere una seconda location di recupero dei dati, per soddisfare quello scenario definito come disaster recovery. Si tratta di un panorama che, anche in Italia a seguito dell’attuazione di norme europee, si pone come una strada maestra nell’assicurare la continuità del business, per affrontare eventi più o meno prevedibili. Il doppio nodo crea sicurezza del dato ma anche ridondanza, così da realizzare un’esperienza ottimizzata e di qualità.
Unito a questo, c’è la possibilità di collegare il cloud privato con la sede del cliente, per avere un network unico ed esteso, estremamente sicuro. In pratica, come avere un data center in casa, con connessione cifrata, senza risvolti negativi e, soprattutto, con aggiornamenti continui da parte del fornitore. Aggiornamenti che si traducono anche in un update dell’hardware al massimo ogni 3 anni, un vantaggio ulteriore per liberarsi da un vincolo anche economico.
VPC va particolarmente a braccetto con ambienti SAP. Il cliente può procedere configurando una soluzione, come ad esempio SAP Hana, e segmentare i servizi come meglio richiesto» conclude Marco Cristofanilli. «Proprio per via della sua scalabilità, Virtual Private Cloud non ha alcun problema nel gestire database più o meno grandi, anche durante picchi di lavoro, potendo contare su potenza di elaborazione ed efficienza dedicata».