Diventare un’azienda ecosostenibile

Diventare un’azienda ecosostenibile

Il percorso di Intesa (Gruppo IBM) per diventare B Corp coniuga innovazione tecnologica, sostenibilità, responsabilità sociale e inclusione

Rendere le attività di business una forza generatrice per la società e per il pianeta. Questo è un obiettivo di Intesa che, dallo scorso anno, ha intrapreso un percorso di certificazione B Corp, per essere identificata tra le imprese che ottimizzano il loro impatto positivo su dipendenti, comunità in cui operano e ambiente. L’azienda, al 100% del Gruppo IBM, crede in una ripresa in cui gli
obiettivi economici dovranno essere accompagnati da migliori equilibri sociali e ambientali.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

«Le società benefit sono una risposta alle esigenze del nostro tempo» – spiega Nadia
Rendina, deputy CMO, head of marketing & communications di Intesa. «Diventare B Corp significa portare vantaggi a clienti, fornitori, azionisti, management e dipendenti. La volontà è di agire verso un’economia sempre più etica e orientata alla sostenibilità».

Il primo passo, per divenire una B Corp, ha previsto il confronto con il B Impact Assessment (BIA), questionario composto da 200 domande sviluppato da BLab, che misura
l’impatto iniziale dell’azienda per definire cosa migliorare. Governance, persone, comunità, ambiente e clienti sono le aree considerate dal questionario. Una volta compreso lo stato di
partenza di un’impresa, la stesura di un master plan permetterà di tracciare linee guida da seguire. Intesa sta seguendo il percorso stabilito, con l’obiettivo di ottenere presto la certificazione.

«Agire in modo sostenibile significa portare benefici in termini di business e di produttività» – prosegue Rendina. «L’obiettivo del profitto economico resta, ma il nuovo modello di business ci consente di agire meglio, coinvolgendo le persone e differenziandoci sul mercato, creando una community che condivide gli stessi valori e producendo un impatto positivo su società e ambiente».

Leggi anche:  La Apple Car è definitivamente morta

Le tecnologie digitali sono un alleato alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. «I consumatori – dice Rendina – sono sempre più attenti alla sostenibilità. Le imprese che hanno bilanciato una buona strategia di sviluppo economico con equità e sostenibilità ambientale hanno raggiunto risultati migliori rispetto ai competitor. Oggi l’innovazione digitale fornisce un contributo essenziale se si pensa a un futuro sostenibile. Come Intesa siamo impegnati nella ricerca di soluzioni che portino a una riduzione degli sprechi, adottando modelli di economia circolare che puntano alla sostenibilità sociale e ambientale. Vogliamo migliorare l’ambiente di lavoro e proporre soluzioni che favoriscono la riduzione della carta, limitando anche l’uso di acqua e di energia, i rifiuti e le emissioni di CO2. Lo smart working riduce l’inquinamento dovuto agli spostamenti e Intesa già da tempo lo ha integrato nella propria strategia».

Intesa sta coinvolgendo i dipendenti nel percorso previsto per diventare B Corp. «Comunichiamo le attività dell’azienda, condividendo ogni risultato» – dichiara Rendina. «Un piccolo contributo alla salvaguardia dell’ambiente arriva anche dall’employee kit di Intesa. Creato per le nostre persone, alimenta la campagna Plastic Free grazie anche alla bottiglia riutilizzabile che, impiegata quotidianamente, evita l’utilizzo di circa 12.000 bottiglie all’anno.

Abbiamo attivato percorsi on demand che danno ai dipendenti la possibilità di fare sport
da casa e percorsi di nutrizione che prevedono la consultazione in streaming di un medico nutrizionista. Supportiamo il lavoro da casa, abbiamo realizzato anche un progetto dedicato alle donne e alla diversity inclusion e promosso iniziative di sostenibilità ambientale».