Il nuovo spazio della collaboration

Il nuovo spazio della collaboration
Marco Robbiani, technical account manager di Maticmind

Maticmind offre le sue competenze in materia di comunicazione e infrastrutture alle aziende indirizzate verso il futuro del lavoro

In quest’epoca di telelavoro praticamente “forzato”, l’aspetto che in fin dei conti ha sorpreso positivamente un po’ tutti è la velocità con cui un numero così ampio di realtà molto variegate dal punto di vista dei livelli di adozione tecnologica, è riuscito a costruire un modus operandi alternativo alla classica scrivania dell’ufficio – come ci spiega Marco Robbiani, technical advisor di Maticmind. «Il messaggio che in questo momento Maticmind vuole lanciare è che tutta la nostra organizzazione è presente accanto ai suoi clienti, su tutte le tematiche tecnologiche del lavoro agile, mobile e remoto. Partendo dagli strumenti per la comunicazione audio-video, fino alle infrastrutture di comunicazione».

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Una presenza aperta al futuro – ribadisce subito Robbiani – a tutte le cose che restano ancora da fare. «Perché superato il periodo più acuto dell’emergenza, quando tutti hanno dovuto fare di necessità virtù per raggiungere un livello minimo ma diffuso di obiettivi, è venuto il momento di affrontare i passaggi più impegnativi». Quei passaggi che – per dirla con Robbiani – «ancora ci separano da un’immagine meno approssimata dello smart working inteso come fondamento dell’operatività di un’intera organizzazione aziendale».

Costruire il futuro del lavoro

Tutti hanno dovuto reagire in fretta di fronte all’emergenza – osserva il technical advisor di Maticmind. «Ma il vero smart working è un’altra cosa». E include una serie di risorse tecnologiche complesse, niente affatto banali da pianificare e implementare, specie in uno scenario che sicuramente andrà ben oltre la fine dell’emergenza. Che cosa suggerire, allora, a chi deve continuare ad affrontare il cambiamento? «Molto dipende da quanto è strutturata un’organizzazione» – risponde Robbiani. «Nelle imprese che non possono contare su skill e risorse interne, è sicuramente opportuno reclutare dei professionisti responsabili del cambiamento». In questo senso Maticmind è pronta a mettere a disposizione le proprie competenze maturate in un’ottica di soluzione ottimale, indipendente dalla specificità dei prodotti e dei brand, con un approccio che possiamo definire “laico”. «In altre parole – sostiene Robbiani – non siamo abituati a offrire soluzioni tecnologiche che non diano la piena sicurezza dei risultati».

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Sperimentare il cambiamento

Nel vasto campo delle tecnologie audiovisive a supporto del lavoro e della comunicazione smart, ci sono tuttavia dei trend molto precisi. Vendor che hanno la capacità di essere leader, rispetto ad altri più “attendisti”. «Come in una corsa in bicicletta in montagna, c’è chi prova a staccarsi in volata dal gruppo, aumentando la velocità e tenendo i partner di squadra nella propria scia per ridurgli la resistenza dell’aria e agevolarne lo scatto» – esemplifica Robbiani. Cisco, di cui Maticmind è Gold Partner a livello nazionale, sembra essere uno di questi corridori. «In questa fase – spiega Robbiani – mi sembra che Cisco si stia distinguendo nettamente nel suo sforzo di R&D, puntando molto sul miglioramento del rapporto tra operatore umano e tecnologie attraverso modalità di interazione basate su comandi vocali e gestualità». Questo impegno si sposa bene con la filosofia di Maticmind, che ha sempre dato primaria importanza a fattori come esperienza ed engagement, guardando anche allo spazio, all’ambiente in cui il lavoratore si muove circondato dalle tecnologie. «Non a caso – conclude Robbiani – abbiamo allestito nella nostra sede di Modena un primo Experience Center». Uno spazio attrezzato e realistico, dove i clienti potranno sperimentare il vero cambiamento dello spazio del lavoro.