Il CFO oggi deve saper orientare la sua azienda nella trasformazione digitale, per fargli raggiungere nuovi obiettivi di business e prendere le decisioni migliori in tempi rapidi. Ne parliamo con Nicola Pierallini, General Manager Italia di CCH Tagetik, business unit di Wolters Kluwer
La pandemia ha cambiato il mondo, mettendo allo scoperto i punti deboli della nostra economia, modificandola profondamente, come il mondo del lavoro stesso. I mercati sono diventati ancora più frenetici, le aziende hanno dovuto digitalizzarsi velocemente per permettere ai propri dipendenti di lavorare in smart working, i manager hanno dovuto imparare a prendere decisioni immediate.
Una trasformazione dei ruoli aziendali che ha investito soprattutto i CFO, i quali devono bilanciare investimenti con saving e contribuire alla crescita della loro azienda, diventando un supporto alle Operation e un partner fondamentale del CEO per la strategy execution, come ci spiega Nicola Pierallini, General Manager Italia di CCH Tagetik, business unit di Wolters Kluwer, focalizzata sullo sviluppo di soluzioni software di Corporate Performance Management (CPM) per l’area Finance.
La volatilità e l’incertezza dei mercati hanno premiato la transizione digitale, ma hanno reso evidente quanto sia importante avere una strategia di gestione del rischio che tenga conto sia delle tematiche economiche sia di quelle ESG (Environmental Social & Corporate Governance) per generare quel valore al quale è stato chiesto di contribuire anche alle funzioni Finance. Anzi, si guarda a loro come propulsori e driver di questo cambiamento prospettico del business.
Il ruolo del CFO
Il ruolo del CFO – il Chief Financial Officer – si è trasformato diventando il motore di quel processo di cambiamento e di digitalizzazione che dovrà investire tutta l’azienda.
Oggi, il direttore finanziario deve superare il tradizionale approccio di controllo e consuntivazione dei dati economico-finanziari, per diventare parte attiva della creazione di valore per l’azienda supportando i processi decisionali. Il suo ruolo, infatti, è quello di essere la spalla del Management nell’identificare e nell’anticipare l’impatto del cambiamento sul business tramite metodologie data-driven. Per fare questo, quindi, il CFO deve ripensare l’architettura delle soluzioni dell’area Finance e si deve porre come promotore della trasformazione digitale dei processi, nell’ottica di avere strumenti per planning e forecasting continuativi e di unificazione e collaborazione tra l’area Finance e le Operation.
Il CFO deve uscire dalla sua comfort zone – secondo Nicola Pierallini – per trovare le informazioni che guidano le operazioni aziendali e determinare tra queste quali sono quelle rilevanti e capaci di sviluppare nuovi business o di ottimizzare e rendere più redditizi i business tradizionali. Come può farlo? Secondo Pierallini, il CFO deve dare valore ai dati aziendali, troppo spesso inutilizzati, imparando a sfruttare la tecnologia – come, il Machine Learning, l’Intelligenza Artificiale e Big Data – per creare simulazioni e modelli predittivi molto più accurati e, di conseguenza, migliorare il processo decisionale dell’azienda.
Attraverso queste tecnologie, infatti, l’area Finance può riuscire a estrapolare nella mole di dati gli insight maggiormente rilevanti, garantendo la strategy execution e guidando la trasformazione digitale all’interno dell’azienda.
Incertezza e tecnologia
La situazione economica ha esacerbato elementi già presenti nei mercati, ovvero la grande imprevedibilità e la necessità di agire in tempi rapidi, rendendo ancora più immediate le scelte da fare. Pensiamo soltanto alla gestione della logistica degli approvvigionamenti in periodi in cui le aree geografiche del Paese passano da varie limitazioni legate a lockdown e chiusure, e cerchiamo di immaginare cosa questo significhi nei processi di un’azienda manifatturiera, per esempio.
Servono quindi, continua il General Manager di CCH Tagetik Italia, gli strumenti giusti per valutare gli impatti sulle scelte strategiche delle decisioni prese, che potrebbero inoltre dover essere cambiate in tempi molto rapidi. Le aziende devono sapersi adattare a queste imprevedibilità e, per farlo, devono ridisegnare i loro processi IT affidando al ruolo del CFO il “pannello digitale di controllo” del business.
L’adozione di sistemi innovativi più flessibili e robusti, rispetto agli strumenti legacy, e la digitalizzazione devono essere considerate un “Must Have”. Solo in questo modo, le aziende saranno capaci di adattarsi rapidamente alle nuove dinamiche richieste dai mercati.
In questo senso, le tecnologie in cloud risultano essere le più adatte, sia dal punto di vista implementativo sia di gestione, per un aggiornamento continuo degli strumenti, con un deployment e un utilizzo rapido, che danno al CFO accesso immediato all’analisi dei contesti economici – finanziari e non – e al coordinamento completo del ciclo di gestione e controllo senza dover ricorrere a lunghe attività di programmazione e supporto IT.